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onstereo:....the boomers / Fast & Bulbous
The BOOMERS are: Marco Marraccini - Vocals, Guitar Alessandro Peana - Guitar, Dobro, Chorus Fausto Delfini - Drums
This album was recorded in Rome - Italy, in the Boomers' cellar, during 2007. It's a self-produced album in all his phases,
The Boomers are for free circulation of ideas and of art in genre: all the tracks of this CD can be completely and free downloaded from the website which we invite you to visit. http://www.boomers.it/
Warning: this is a rock'n'roll album. If you're looking for something else, please just leave it where you've found it.
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online exhibit:.... Sveva Bellucci / Il dettaglio di un gesto
"Scattate nello spazio ristretto di Ventotene, queste fotografie registrano , a distanza ravvicinata, i gesti dell'isola. Sono dettagli che si avvicinano così tanto alla normalità da costringerci a guardare ciò che non siamo abituati a vedere: il rigonfiamento di una camicia senza corpo o le molecole d'acqua sul dorso di un nuotatore. Realizzate in digitale con il teleobiettivo, colgono, da lontano, la compostezza di gesti che sembrano in posa per lo scatto; esse realizzano il paradosso di fotografie rubate e posate a un tempo; combinano artificio con documento, occasione con messa in scena. Sono foto che a prima vista escludono il movimento, ghiacciandolo, quasi a mettere in risalto la bidimensionalità del gesto e del suo disegno, ma allo stesso tempo lasciano che, dall'eccesso di un colore o dalle pieghe di un tessuto, trapeli la vita di cui sono fatte. Il formato delle fotografie evoca il polaroid 8,8x10,7 del quale, ingrandito, sono rispettate le proporzioni. L'allusione al caratteristico formato richiama così quella pratica amatoriale di foto istantanee, pronte per essere guardate." Maddalena Parise
Sveva Bellucci nasce a Roma nel 1970. Diploma in Fotografia (IED di Roma, 1990). Fotografa di moda e ritratto (Milano, Roma, 1990-1995). Mostra personale per la collezione gioielli Gentileschi (Roma, 2003). Si avvicina al reportage nel 2001, con i ritratti dei contadini dell' Arneo . Mostra Personale, Zanzibar'02 (Trento, 2004; Roma, 2005). Dal 2006 affronta il tema del quotidiano, con il progetto Spazi svuotati , e nel 2007 Quelli che restano , immagini della realtà domestica durante le vacanze estive. Collabora come freelance con D di Repubblica . Vive e lavora a Roma.
la mostra il dettaglio di un gesto è stata ospitata nell'ambito di Fotografia, Festival internazionale di Roma:... http://www.fotografiafestival.it/circuito_detail.asp?id=68
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on screen:.... The visitor
L'opera seconda dell'attore e regista Thomas McCarthy, dopo il prezioso ma poco visto «The Station Agent», è un film indipendente che fa riflettere sulla politica statunitense riguardo all'immigrazione in seguito all'11 settembre attraverso la storia di amicizia interrazziale autentica e sincera, che prova a tenersi alla larga il più possibile dai cliché. Walter Vale è un professore di economia del Connecticut, che da cinque anni conduce un'esistenza grigia e solitaria, da quando è morta sua moglie. Recatosi a New York per partecipare a un convegno, scopre che il suo appartamento al Greenwich Village, in cui non metteva piede da parecchi mesi, è stato nel frattempo affittato con l'imbroglio a una giovane coppia di immigrati senza permesso di soggiorno: il siriano Tarek, suonatore di tamburo, e la senegalese Zainab, creatrice di gioielli etnici. Dopo un'iniziale perplessità, il professore decide di dar loro ospitalità, finché non troveranno una sistemazione. Tra loro si svilupperà una bella amicizia e Walter imparerà addirittura a suonare il tamburo. Quando però Tarek verrà arrestato per un equivoco e finirà in un centro di detenzione nel Queens, il professore gli rimarrà vicino e cercherà di farlo restare in America, avendo al suo fianco la madre del ragazzo.
Un'opera sensibile e non retorica, che sa essere insieme intimista e di denuncia nel mostrare la paura, il sospetto e la diffidenza degli Usa nei confronti degli immigrati e il cammino ancora lungo da percorrere prima che si realizzi una vera integrazione. Lo stile è di mirabile sobrietà, ma non rinuncia a qualche tocco umoristico, anche se si respira un'insopprimibile malinconia e il finale si guarda bene dall'essere lieto a tutti i costi. Richard Jenkins, attore di talento finora utilizzato in ruoli di supporto per registi come i Coen, Eastwood e Nichols, viene alla ribalta con un' interpretazione magnifica, che è un prodigio di semplicità e di sfumature. (Ossani via sole24)
official website:... http://www.thevisitorfilm.com/
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Caribou :.... andorra/ merge records, 2007
From its humble beginnings with the theft of a sampler gathering dust in his high school’s music department, through four acclaimed albums and an absurd collision with a litigious wrestler, Dan Snaith’s (aka Caribou) musical life has followed anything but a predictable trajectory.(...) Dan began recording music in the solitary environs of rural Ontario, Canada when only 14 years old but it wasn’t until the release of his debut album Start Breaking My Heart – then under the artist name Manitoba - on the UK based Leaf Label that anyone noticed.(...) In late 2004, in the most unexpected turn yet, Caribou was born out . Finding himself limited by the high-priced realities of trademark law, Snaith opted to take the high road and change his nom de rock to Caribou.(...) Unperturbed, Snaith returned to the studio and in spring 2005 released his most articulate and developed album to date in The Milk of Human Kindness. (...)Following this period of exhaustive and exhausting touring Snaith returned home and for the first time, with his studies now completed and a bona fide Dr. of Mathematics, devoted himself entirely to recording. Entirely that is, barring weekly trampoline lessons. The result of a year buried in this compulsive and obsessive musical hibernation is 2007’s Andorra – released by Merge Records in North America and City Slang in the rest of the world. The hard worked paid off: Andorra is Snaith’s finest and most emotive album, where his trademark wide-screen production is married to a torrent of pop melodies which fall over one another as they leap out of the speakers. Each of the myriad precisely placed notes on the album were played by Dan himself with the exception of ‘She’s the One’ - featuring the vocals of long time friend Jeremy Greenspan of Junior Boys (via www.mergerecords.com/band.php)
:...http://www.myspace.com/cariboumanitoba
:...http://www.caribou.fm/
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al cinema:.... di Davide Barletti e Lorenzo Conte (Fluid Video Crew) / Fine pena mai
Il film: nasce dal Diario di Antonio Perrone, condannato per motivi di mafia a 49 anni di prigionia e detenuto in stato di isolamento.
All'inizio degli anni Ottanta Antonio Perrone è il promettente primogenito di una benestante famiglia del sud Italia. Si innamora di una donna, Daniela, che diverrà sua moglie. Insieme sognano una vita all'insegna della conquista dei piaceri più evidenti che una società consumistica promette. Per raggiungerli si trasformano da giovani romantici in protagonisti del piccolo crimine di provincia, fatto di rapine e spaccio di droghe. Arriva un tempo in cui, per mantenere le proprie posizioni, occorre crescere e Antonio diverrà un esponente importante della mafia locale, denominata Sacra Corona Unita.
Da protagonista romantico Antonio trasforma il traffico di eroina in uso di eroina e da "eroe negativo" si misura con il ruolo della "vittima", in un crescendo in cui a pagare il prezzo della giustizia con la solitudine saranno i suoi amori più radicali che - come lui, ma separati da lui - dovranno ricostruire la propria identità. Fine pena mai è la storia di un sogno che si realizza, per poi disintegrarsi insieme ai suoi protagonisti
Fluid Video Crew realtà di produzione-realizzazione audiovisiva nata a Roma nel 1995. Teorici e sperimentatori del «basso-costo», assertori convinti dell'unicità e dell'irripetibilità del «momento documentaristico-cinematografico» e del continuo evolversi dell'opera filmica, scelgono la strada della realizzazione collettiva. I componenti, fino ad ora, del nucleo produttivo sono: Davide Barletti (Lecce 1972), Edoardo Cicchetti (Roma 1973), Lorenzo Conte (Roma 1974), Mattia Mariani (Roma 1973). La Fluid Video Crew ha realizzato circa cinquanta lavori in video e in pellicola Super 8, dalle news di contro-informazione per il circuito dei centri sociali alla documentazione della scena contro-culturale internazionale, dalle numerose video installazioni (vere e proprie esperienze psico-attive) ai documentari sul lavoro nero e minorile, sull'immigrazione, sull'Albania, sulle bande giovanili e sugli spazi metropolitani, fino ai lavori sui popoli indiani dell'Alaska, sui pescatori del Sud Italia e sul mondo del calcio. Nel 2003, con il loro primo lungometraggio cinematografico “Italian Sud-Est” arrivano al Festival d'Arte Cinematografica di Venezia. Dal 2004 seguono contemporaneamente più produzioni, tra cui: “Egnatia” opera audiovisiva relazionale girata tra Durazzo e Istambul. “Paloma” documentario ambientato a Buenos Aires. “Fine Pena Mai” secondo lungometraggio tratto dal libro “Vista d'interni” di Antonio Perrone, boss della Sacra Corona Unita.
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RJD2
:... The
Third Hand / XL Recordings, 2006
Catapulted
to notoriety, fame, and serious hip-hop credibility with 2002's
"Dead Ringer" LP, Philadelphia based DJ and multi-instrumentalist
RJD2 has enjoyed a thoroughly prolific career; following that debut
album with 2004's critically acclaimed "Since We Last Spoke".
For
The Third Hand, Rjd2 seemingly abandons all the notions and titles
that have been placed upon him over the past 5 years. Underground
hip-hop super-producer to some, virtuoso sample-based instrumental
wizard to others, Rjd2 embodies all of these things on "The
Third Hand" but placates none who seek more of the same.
Recorded,
performed, arranged, and produced entirely by himself in his basement
studio, Rjd2 commands his trusty MPC 2000XL sampler/sequencer alongside
analog synths, electric pianos and guitars, not to mention his own
voice. The result is a cohesive pop album in the most classic sense,
a sound more akin to Phoenix than Prefuse 73. In essence, this is
Rjd2's entrance into the continuum of enigmatic songwriter/producers
(see Jon Brion, Brian Wilson, Stevie Wonder) capable of creating
a record full of rich songwriting, complex arrangements, and clever
production that transcends genre
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in
libreria :.... di Eraldo Baldini
Nebbia
e Cenere
Einaudi
stile libero-Big 2004, 186 pp.
, € 11,50
Bruno guida lo scuolabus, e non passa mai dalle parti della vecchia casa
di famiglia, bruciata per un misterioso incendio dov'è morta
sua sorella Anna, che tutti in paese chiamavano "l'indemoniata".
Bruno ha un dolore, Serena,
la ragazza che l'ha lasciato e che lui continua a cercare, seguendo
le tracce del suo successo nel mondo.
Bruno ha molti amici, i bambini e le bambine che porta sul bus, come Francesco,
Martina, Christian e Chiara, e attraverso di loro rivive la propria
infanzia.
Bruno riesce a vedere bene la strada,
anche nella nebbia. Ma c'è qualcosa
che Bruno non riesce assolutamente a vedere, e che può
travolgere tutto, anche i suoi piccoli amici, se qualcuno non riuscirà
a fermarla.
Una storia cupa di solitudine e di ossessione, nelle nebbie di una provincia senza più anima. Un
amore che ha troppe facce, e nessuna giusta. Un dolore antico che
brucia inestinguibile e si alimenta delle delusioni quotidiane,
trasformandosi in un dramma angoscioso mentre cade la neve di Natale
Eraldo
Baldini :... E’ nato a Russi (RA). Dopo essersi specializzato
in Antropologia Culturale ed Etnografia, ed avere scritto diversi
saggi in quei campi, agli inizi degli anni Novanta si dedica alla
narrativa. Nel 1991 vince il Mystfest di Cattolica
col racconto Re di Carnevale: è di lì che inizia la
sua carriera di scrittore. Oggi è non solo romanziere affermato
in Italia e all’estero, ma anche sceneggiatore, autore teatrale
e organizzatore di eventi culturali.
Vive a Porto Fuori, una frazione di Ravenna
tra la città e il mare..
Tra
i suoi libri, Mal'aria (1998, Premio
Fregene), Gotico rurale (2000, Premio
Settembrini), Terra di nessuno (2001)
sono pubblicati da Frassinelli; Tre mani nel
buio (2001) e Bambine (2002)
sono pubblicati da Sperling & Kupfer; Medical
Thriller, con Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi,(«Stile
libero», 2002), Bambini, ragni e altri
predatori («Stile libero/Big», 2003) e Nebbia
e cenere («Stile libero/Big», 2004) sono pubblicati
da Einaudi
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in libreria :.... di Gianni Solla
Airbag
ad est dell'equatore 2008, pp.136, € 8,90
Maurizio vive in una casa completamente vuota, lavora come programmatore in una software house, mangia solo cibi industriali, soffre di attacchi d'ira ed è vittima di una sessualità paranoide. Un guasto di un ripetitore della Telecom permette al suo televisore di ricevere l'audio delle conversazioni telefoniche degli abitanti del suo quartiere. Maurizio registra e cataloga i dialoghi, ne impara a memoria intere frasi e le usa per riconfigurare una propria nuova mappa emotiva.Viviana è obesa, e tutte le sere chiama il numero anti-violenza, sussurrando perché suo marito non la senta. Dal telefono al televisore di Maurizio: quelle telefonate diventano un'ossessione. Viviana diventa il suo Cristo con le bruciature di sigaretta sulle braccia, l'unica capace di redimerlo. La segue, ne traccia un profilo psicologico e, infine, si decide a incontrarla. Poi la morte del fratello di Maurizio, paralizzato a seguito di un incidente automobilistico, l'incontro con una squillo di lusso, il tango, i naziskin, una spirale di incastri narrativi. Airbag narra le storie così come non dovrebbero essere, un perimetro disturbante di parole a delimitare l'area di una vicenda scritta e vissuta interamente sopra le righe.
http://www.hotelmessico.net/airbag.asp
Gianni Solla Napoli, 1974. Pubblica racconti nelle antologie Hard Blog (Mondadori), Sex Uniform (Mondadori), Watersex (Mondadori), Inadatti al volo (Giulio Perrone), Pinokkio bloody story (Nero_Passero). Nel 2006 pubblica la raccolta di racconti Seppellitemi con l'accappatoio (RGB). I suoi racconti sono stati letti su Playradio e RaiFutura. Ha pubblicato sulla rivista "Toilet" e sul quotidiano "Il Roma". Tiene una rubrica fissa sul quotidiano "Il Napoli". Airbag è il suo primo romanzo.
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in libreria :.... di Wu Ming 4
stella del mattino
Einaudi Stile Libero, 2008 , pp. 401, € 16,80
Il cavaliere è vestito di bianco e nessuno può vederlo in volto. Ha il potere di distruggere ciò che tocca e il dono di essere ovunque. Nessuno sa dove si nasconda, appare e scompare, il deserto è la sua casa, le rocce il suo cibo. E' come l'aria, è il vento che soffia. Un giorno attraversa il Grande Nefudh, il giorno dopo si bagna nel Mar Morto. Il suo nome vola da un'oasi all'altra. I pellegrini in viaggio verso la Mecca lo avvistano nelle tempeste di sabbia e lo chiamano Iblis, il Diavolo. Tutti lo temono. Anche tu.
http://www.wumingfoundation.com/italiano/stelladelmattino/
Oxford, 1919. Il Primo conflitto mondiale è appena terminato e una schiera di giovani reduci torna sui banchi universitari. Le ombre dei compagni morti popolano le loro notti e la routine accademica non ha risposte da offrire all'orrore vissuto al fronte.
Da un giorno all'altro l'austera quiete dei college è turbata dall'arrivo di T. E. Lawrence, il leggendario «Lawrence d'Arabia». Partito da Oxford come archeologo e divenuto ispiratore della rivolta araba contro i turchi, l'uomo d'azione ha ora un nuovo incarico: scrivere il memoriale della propria impresa. Mentre i ricordi prendono vita, la saga di «Lord Dinamite» si alterna alle vicende di tre sopravvissuti al massacro.
John Ronald Reuel Tolkien, filologo e scrittore di racconti.
Clive Staples Lewis, studente di lettere che dalla guerra ha avuto in dono una doppia vita.
Robert Graves, poeta che tenta invano di affrancare i propri versi dall'incubo delle trincee.
L'incontro con Lawrence cambierà per sempre le loro vite, costringerà ognuno a confrontarsi con i propri fantasmi e sarà il punto d'origine di nuove memorabili storie.
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in libreria :.... di Tommaso Pincio
Cinacittà. Memorie del mio delitto efferato
Einaudi Stile libero big 2008, 335 p., € 17.00
"Sono nato a Roma, vivo a Roma, e naturalmente conosco bene Via Veneto. Ci sono passato Dio sa quante volte. Tuttavia era come se la vedessi per la prima volta. Osservare una strada dall’alto è molto diverso dal percorrerla a piedi o in auto. Per farla breve, mi affaccio e Via Veneto mi appare in forma di strada fantasma. Qualche passante inebetito dal freddo che cammina sul marciapiede. Qualche auto che procede lentamente sull’asfalto.
Immagino non sia esatto dire che mi sono affacciato su una strada fantasma. Non era deserta, in fondo. Ciò nonostante mi comunicava un profondo senso di desolazione. Gli edifici primo novecento, i caffé dai nomi francesi, i platani. Malgrado i passanti e le auto, tutto galleggiare in uno stato di assopito abbandono. D’un tratto realizzai che era sempre così che l’avevo vista, triste in quel modo innaturale che è tipico dei luoghi abbandonati. Compresi inoltre che a comunicarmi quella sensazione era il fantasma di un tempo ormai andato, il tempo in cui Via Veneto era una festa all’aperto e i divi del cinema sfolgoravano sotto il flash dei paparazzi.
Ragioni anagrafiche mi hanno impedito di ammirare tanto splendore. Ma ho davvero perso qualcosa? Mi è capitato spesso di leggere che Via Veneto non è mai stata la strada di cui si favoleggia. Sì, ci fu un certo trambusto sul finire degli anni Cinquanta, ma si trattò di una brevissima stagione. E comunque niente di così speciale, anche perché sul soglio di Pietro c’era ancora il principe Eugenio Pacelli, Pio XII, un papa risolutamente contrario all’eventualità che Roma avesse una vita notturna. Se mi dicessero che non è mai esistita nessuna età dell’oro denominata «Dolce vita» ci crederei. Tutte le età dell’oro non sono che epoche immaginarie, mere emanazioni di desideri collettivi. Perché mai la Dolce vita dovrebbe fare eccezione? In fondo, è del titolo di un film che stiamo parlando.
Fu allora, perso in simili considerazioni, che l’idea di un romanzo su Roma iniziò a prendere corpo. In effetti, era da parecchio che ci giravo attorno ma avevo sempre desistito. La Città Eterna non è un luogo qualunque. Pensare di poterla modellare a proprio piacimento è da pazzi. Ma io ero proprio questo che volevo: o la racconto come piace a me o niente. Consapevole che correvo il serio rischio di uscirne con le ossa rotte avevo sempre optato per il niente. Ora, però, intravedevo una possibilità. Contemplando Via Veneto dall’alto della mia suite all’Excelsior mi resi conto che Roma poteva essere assai più piccola dei suoi tanti ed enormi miti. Intuii che il suo segreto consisteva proprio nel fatto di essere essenzialmente mito. La cosa davvero eterna di Roma è la sua imperitura decadenza, il suo sonnecchiare paciosa all’ombra di se stessa. Non esiste nessuna grande Roma, a parte il suo fantasma. Di cosa avevo paura, dunque? Di una chimera? "
http://www.tommasopincio.com/
ici |
Corrado Di Domenico
Il luogo e la stanza
Edizioni Scientifiche Italiane 2007, pp.197, € 20,00
Qual'è il luogo dove nasce l'architettura? Una domanda che sottende i percorsi conoscitivi, fisici e mentali, che si insinuano tra i luoghi qui descritti, alla ricerca di "stanze" dentro e fuori lo spazio. Un viaggio che parte dal preludio dell'architettura occidentale a Creta, dove trova il labirinto, il teatro, la cripta e dove rintraccia i segni del paesaggio come sistema simbolico.
Dagli assi virtuali alle posizioni specifiche degli oggetti, la forma greca innerva la topografia dei siti. Si ricercano qui le modalità e le forme del senso ancestrale del luogo fino a trovarsi inaspettatamente nello spazio contemporaneo dell'accumulo della storia. Questo libro si interroga sulle capacità attive dei luoghi, sulle loro qualità "mediatiche" e sulla funzione dell'architettura come sistema di organizzazione di queste caratteristiche.
http://www.edizioniesi.it/
Corrado Di Domenico / (Napoli 1972) è dottore di ricerca in Progettazione urbana e professore a contratto presso la Facoltà di Architettura della Seconda Università di Napoli, dove tiene un corso di Progettazione Architettonica. Convinto della natura conoscitiva in senso ampio dell'Architettura, svolge attività di ricerca - non disgiunta dall'attività didattica - sopratutto attraverso concorsi di progettazione, partecipando a mostre e ottenendo numerosi premi e riconoscimenti. Ha pubblicato Piattaforme, Firenze 2007
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Stefano Converso
SHOP WORKS. Collaborazioni costruttive in digitale
In questo libro l'attività di ShoP architects è assunta a caso emblematico delle aree di ricerca, delle applicazioni e anche del crescente successo di uno studio statunitense focalizzato sulle tecniche digitali di costruzione e progettazione. Quello che caratterizza ShoP è un atteggiamento rivolto all'ascolto e alla collaborazione con i diversi attori del processo edilizio. Una forte carica sperimentale caratterizza le opere con una ricerca figurativa in una dimensione contemporanea e digitale rivolta alle vibrazioni e variazioni dei componenti. E la bellezza delle opere è tanto più rilevante proprio perché strettamente connessa agli aspetti pragmatici e tecnologici del fare architettura e alla ricerca di nuove strade inventive.
«We are not style driven, we are practice driven». Questo dichiara William Sharples, uno dei cinque soci dello studio SHoP di New
York. La nota che caratterizza il lavoro di SHoP (acronimo dei cognomi dei cinque soci fondatori, Coren, Christopher, William Sharples, Kimberly Holden, Gregg Pasquarelli) sembra essere quella di reazione a un certo eccesso di formalismo che ha caratterizzato alcune delle prime sperimentazioni sul digitale. Si tratta di una reazione che arriva “dall’interno” della questione digitale e non dall’esterno, entrando nel merito della tecnica informatica e mettendola a confronto diretto con il caotico mondo del processo edilizio, con tutti i problemi, ma anche la vivacità che questo confonto comporta. (un estratto dal libro)
Collana: IT Revolution in Architettura
Anno Copyright: 2008
Numero pagine: 96
Prezzo: € 14,00
sito
:... http://www.edilstampa.ance.it/it_shopworks.htm |
Luca Reale
Densità città residenza. Tecniche di densificazione e strategie anti-spraw
Gangemi 2008, 190 p., € 22.00
Può la densità essere lo strumento analitico di interpretazione dei fenomeni urbani e contemporaneamente un parametro progettuale di prefigurazione dello spazio architettonico?
La densità nelle sue diverse accezioni e unità di misura, costituisce un nodo di grande rilevanza per l'interpretazione dei fenomeni urbani e degli spazi architettonici. Incoraggia una riconciliazione dello sguardo quantitativo con quello mirato alla lettura qualitativa, riavvicina discipline disgraziatamente disgiunte nell'attuale pratica, suggerisce mezzi e stili di vita che sono alla base del nostro habitat. Ciò che infatti ha da sempre caratterizzato la città non è solo la sua dimensione ed il numero degli abitanti, ma un secondo fattore fondamentale: la densità appunto, o meglio un valore di densità minimo in grado di produrre divisione del lavoro, varietà di funzioni e attività, complessità della struttura sociale. Studiare la densità urbana della città significa anche tornare a misurare lo spazio, atto necessario prima di qualsiasi azione progettuale e pianificatoria.
Questo ritorno ad una "nuova modellistica", una sorta di abaco di soluzioni possibili alle diverse scale del progetto, segna l'apertura verso nuovi modi di progettare la città. Con una maggiore libertà di azione dovuta proprio all'utilizzo della densità come parametro di calcolo, siamo in grado di anticipare quante più possibili configurazioni della "materia urbana", a partire dalle regole esistenti e dalla situazione spaziale del contesto di progetto.
L'architettura progetta distanze oltrechè volumi, la densità ne è quindi un parametro centrale; l'urbanistica e la progettazione urbana, utilizzando il calcolo della densità come livello minimo di pianificazione, dovranno tendere a configurare in futuro le città, influenzandone gli aspetti non solo numerici, ma anche tipologici, morfologici e spaziali.
Riscattato dalla computistica, il fattore densità, si trasforma allora in una variabile urbana in grado di definire la forma attuale della città, divenendone strumento di misurazione e di progetto.
Luca Reale
nato a Roma nel 1973, , lavora nell'ambito della progettazione architettonica e urbana nello studio osa architettura e paesaggio, di cui è uno dei fondatori. Dottore di ricerca, è docente a contratto presso la facoltà di Architettura di Roma "Ludovico Quaroni", dove svolge attività didattica e di ricerca dal 2000 e presso l'istituto Quasar. Ha preso parte a workshop e concorsi di progettazione nazionali e internazionali, è autore di articoli e saggi su progetto e teorie urbane.
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Beniamino Servino
Elementare superficiale. Album di architetture 2007-1985
Skira 2008, pp.256, € 49,00
Elementare-Superficiale è un racconto teso e potente dell'opera disegnata e costruita di Beniamino Servino, uno dei talenti emergenti più acuti e originali della scena contemporanea italiana. Il libro è stato costruito dall'autore stesso con la stessa lucida ossessività con cui pensa e realizza un'opera di architettura. Non quindi una monografia tradizionale, ma un pezzo d'autore, in cui Servino abilmente offre frammenti della propria sorprendente abilità nel disegno e insieme nel controllo delle opere, portate a compimento nell'arco di vent'anni di attività e spesso esposte e pubblicate nelle più importanti manifestazioni e riviste italiane e internazionali. Case, scuole, edifici religiosi, spazi pubblici, concorsi, sperimentazioni che mettono in scena la faticosa arte di costruire nel sud dell'Italia, mantenendo con coraggio una linea di coerenza che pochi autori europei possono vantare. Il volume è completato da due brevi, ma importanti contributi scritti di Eugenio Tescione e Antonio Pascale.
http://www.skira.net/dettaglio.php
Beniamino Servino / è nato a San Giuseppe Vesuviano (Napoli) il 20 maggio 1960, si laurea con lode presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Napoli (oggi Federico II) con una tesi sull'Edilizia Residenziale Pubblica nella periferia napoletana (relatore Michele Capobianco). E' iscritto all'Ordine degli architetti della provincia di Caserta dal 1986. Nel 1991 partecipa come tutor al Seminario Internazionale di Erice (TP) organizzato dall'European Architecture Students Assembly. Opera prevalentemente nell'ambito della progettazione architettonica e partecipa a numerosi concorsi nazionali e internazionali.
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in
libreria :.... di Giordano Meacci
Tutto
quello che posso
Minimun
Fax 2005, 280 p., € 12,00
Perché
a Salisburgo, nel 1760, un Mozart di
appena quattro anni si diverte a tormentare la propria bambinaia
mentre il suo genio musicale cresce di pari passo con una smania
irresistibile di pronunciare frasi oscene? E cosa spinge un giovanissimo
e già snervato Ludwig Wittgenstein a dare ripetizioni di letteratura a un suo coetaneo particolarmente
tardo che risponde al nome, non ancora inquietante, di Adolf Hitler?
E cosa ci fa un impiegato ministeriale della Roma odierna alle prese
con un saccente monaco del XV secolo? E come lavora un insegnante
nellItalia del 2020, dove listruzione si è aziendalizzata
fino alla nausea?
Questo,
e molto altro, sono i racconti di Giordano Meacci: un mix straordinario
di fantasia, passione civile e invenzione letteraria. Leggendoli
si ride, ci si indigna e si rimane sorpresi dallincredibile
capacità affabulatoria del suo autore. Mescolando abilmente
Orwell e Stefano Benni, Tutto quello che posso è una violenta
e felicissima ventata di novità sul panorama
della letteratura italiana.
Giordano
Meacci (Roma, 1971) ha scritto il reportage narrativo Improvviso
il Novecento. Pasolini professore (minimum fax, 1999), il
racconto Salùn (minimum fax, 2001), il saggio Fuori
i secondi - Guida ai personaggi minori (Holden Maps -
Rizzoli, 2002) e nel 2005 la raccolta di racconti Tutto quello
che posso. Con l'Accademia degli Scrausi
ha pubblicato La lingua cantata (Garamond, 1994), Versi
rock (Rizzoli, 1996) e Parola di scrittore (minimum fax,
1997). Un suo racconto è apparso nell'antologia La qualità
dell'aria |
in
libreria :.... di Tommaso
Pincio
La
ragazza che non era lei
Einaudi
Stile libero Big 2005, 308 p., € 14,80
In
compagnia di una misteriosa ragazza, uno sconvolgente viaggio di
sola andata lungo le strade di una California devastata dall'immaginazione,
tra reduci dell'era hippy e improbabili geni
della matematica, filosofi del surf, terroristi e gente in fuga
dalla civiltà, sesso libero e paranoia, buddismo e allucinogeni.
È un giorno come tanti altri di questa nostra epoca senza
senso. Seduta in un fast-food, di fronte a un bicchiere di Coca,
anche Laika Orbit è una ragazza
come tante altre. Ha ventiquattro anni, è piú che
carina. Ma non è felice, non sa nemmeno lei perché.
Oggi, poi, vorrebbe essere chiunque ma non lei, essere ovunque ma
non lí. Vorrebbe capitasse qualcosa e qualcosa capita. Uno
sconosciuto attacca discorso e le propone di fuggire. L'uomo la
trascinerà con sé in un mondo fantastico e senza tempo,
dominato dalla polvere, nel quale si nascondono però i fantasmi
di una cruda realtà. E da quel paese polveroso e malinconico
il lettore sarà trascinato insieme a Laika, senza accorgersi
come, nel mondo degli anni Sessanta, luminoso e contraddittorio,
che rappresenta l'infanzia dello sconosciuto, tra America e Europa.
Un mondo forse perduto per sempre, o forse no, di cui in ogni caso
l'arido, sterminato paese della polvere può benissimo rappresentare
l'altra faccia, il lato oscuro e nascosto della luna.
«Qual
era il suo posto nel mondo? Aveva mai spezzato il cuore a qualcuno
o era soltanto una sognatrice? E se lo era, cos'è che sognava?
Di essere piccola come un batterio o di vivere una vita semplice
tipo droga, sesso e rock&roll?»
«Forse
un altro mondo davvero è possibile ma prima bisogna trovare
il modo di uscire da questo».
Tommaso
Pincio ha pubblicato finora i romanzi M. (Cronopio,
1999), Lo spazio sfinito (Fanucci, 2000), Un amore dell'altro
mondo (Einaudi, 2002) e La ragazza che non era lei (Einaudi,
2005). |
in libreria :.... di Duka e Marco Philopat
roma K.o.
Agenzia X 2008, pp.224, € 16,00
Alla fine sai cosa penso, Gerardo?
Abbiamo fatto bene a scatenare quel putiferio l'altro giorno...
È ora di farne scoppiare un altro.
Roma, settembre 2008. Il Corviale, leviatano edilizio lungo un chilometro, subisce all'improvviso gravi danni strutturali. Il sindaco V. decide di trasferire i suoi seimila abitanti in una tendopoli allestita negli studios di Cinecittà, proprio a ridosso di un grande centro commerciale. La rabbia degli sfollati e l'irrefrenabile desiderio di possedere merci fanno scattare un meccanismo fuori dagli argini della razionalità, destinato a cambiare persino gli equilibri meteorologici della città eterna.
Il romanzo si svolge in cinque adrenalinici giorni, con la continua irruzione della voce del Duka che, attraverso iperboliche testimonianze, narra trent'anni di inedita storia underground, fino allo scontro frontale, a tutta velocità, tra fiction e realtà. Un pugno da K.O. a qualsiasi forma di normalizzazione.
http://www.agenziax.it/?pid=22&sid=30
Duka ironico bardo della controcultura romana, scrive recensioni di musica e letteratura per “Liberazione” e ha pubblicato I hate music (Meridianozero). Marco Philopat è agitatore culturale e scrittore. Ha pubblicato: Costretti a sanguinare , La banda Bellini , I viaggi di Mel e Lumi di punk .
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Domizia Mandolesi
Biblioteche e mediateche
Edilstampa 2008, pp.183, € 18,00
La tendenza sempre più individualista delle società odierne ha portato a privare quasi del tutto le nostre città di luoghi a carattere collettivo dove poter coltivare interessi culturali di diversa natura e, volendo, avere occasioni di scambio e di incontro con gli altri. La vita nelle metropoli, ma anche nei centri minori, viste le più generali dinamiche territoriali, non può risolversi nell'ambito di relazioni, quasi esclusivamente funzionali, tra casa, lavoro, luoghi del consumo, richiedendo spazi per il tempo libero. Né il tempo libero può essere solo spettacolo, divertimento, sport, ma deve poter trovare anche una dimensione in cui individuale e collettivo si incontrino e si confrontino sulla base di uno spirito di condivisione comune, libero da condizionamenti e soprattutto dall'ossessione del consumismo, restituendo alle città luoghi a carattere pubblico. La quantità di progetti e di realizzazioni che negli ultimi dieci anni interessano contesti geografici diversi tra loro, stanno a testimoniare, confermano la diffusione e l'importanza che biblioteche e mediateche stanno assumendo come servizi culturali a carattere polivalente, dove poter accedere liberamente al sistema delle informazioni, e come presenze strategiche nelle dinamiche di trasformazione urbana. Pur conservando la connotazione culturale originaria, la biblioteca perde, infatti, quel carattere sacrale di luogo unico, preposto alla salvaguardia e alla diffusione delle conoscenze per divenire un luogo di comunicazione informale, con funzione polarizzante la vita e gli interessi comunitari, dalla scala del quartiere a quella urbana e territoriale.
http://www.edilstampa.ance.it/index.htm
Domizia Mandolesi / architetto, dottore di ricerca in Composizione architettonica, è ricercatore e docente di Progettazione architettonica presso la Facoltà di Architettura di Roma “Ludovico Quaroni”. Caporedattore della rivista di architettura l'industria delle costruzioni è autrice di numerosi saggi e articoli. Tra le principali pubblicazioni: Il luogo e la cultura del luogo nell'architettura contemporanea, Gangemi 1995; L'architettura delle università, Edilstampa 1997, con Paola Coppola Pignatelli; 100 Italian Architects and their works, China Architecture and building press 2001, con Luigi Gazzola e Liu lin-an; Biblioteche e mediateche, volumi monografici de “l'industria delle costruzioni” n.366/luglio-agosto 2002 e n.387/gen./feb. 2006; Architettura Forma Materiali, volume monografico de “l'industria delle costruzioni” n.380/novembre-dicembre 2005. Partecipa a concorsi di architettura e ha svolto attività progettuale in collaborazione con studi professionali.
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Compasses architecture & design / Morphing n°02 - 2008
Compasses è un nuovo trimestrale di architettura. Intende diffondersi nel mondo da Dubaj, il cuore del Middle East, e vuole occuparsi di metropoli, paesaggio, ecologia. In questa parte del pianeta questi argomenti non sono pretesti per riflessioni astratte ma sono invece materiale vivo, sostanza in continuo movimento. Qui ogni giorno la trasformazione dell'ambiente in ambiente antropizzato genera dinamismo, fascino e contraddizioni. Quindi una rivista di architettura può ambire ad essere un luogo di ricerca per tracciare un disegno ideale, una trama inedita per una crescita che appare stupefacente anche al più distratto osservatore. Compasses, dunque, non vuole proporre una rassegna del nuovo stile globale del 21° secolo ma cercherà soprattutto qualità, differenze, specificità nei singoli approcci. Non mostrerà il volto architettonico di nuove identità nazionali o regionali ma cercherà mescolanze angolate, miscele dove sia possibile rintracciare gli aromi dei singoli ingredienti. Proverà a disegnare un ritratto in corsa di un mondo in continua evoluzione puntando su di una polisemia lontana dal facile eclettismo, su di un rigore di scelte che cercherà sempre una nuova e inattesa bellezza dell'architettura. Questa bellezza sarà intesa come una più alta intensità poetica per l'abitare dell'uomo nel rispetto dell'equilibrio biologico del pianeta.
Faremo quattro numeri all'anno di circa 160 pagine interamente a colori. Li troverete nei paesi appartenenti al Gulf Cooperation Council e nelle principali librerie di architettura e bookshop museali del mondo. Ogni numero costruirà il suo tema attraverso una moltitudine di tasselli , alla fine sarà come una raccolta di racconti , un mosaico di idee e progetti editi ed inediti ma sempre proposti attraverso una narrazione che ne spieghi la forza dimostrativa, il carattere esemplare. Direttore Cherubino Gambardella. Vicedirettore Lorenzo Capobianco. Nel comitato scientifico tra gli altri, Peter Eisenman, Franco Purini, David Chipperfield.
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onstereo:....the herbaliser / Same As It Never Was
The Herbaliser are all about moving forwards, onwards and upwards. Bonding over a shared love of jazz, funk, rare groove and hip-hop in the early 1990s, West London duo Jake Wherry and Ollie Teeba have evolved with each chapter in their 15-year story. First it was instrumental beats, breaks and samples. Then they added guest rappers and vocalists. Later, as international festival favourites, their line-up swelled into a mini-orchestra with lush arrangements to match.
On their latest album, Same As It Never Was, The Herbaliser hit a dazzling new peak. With a new label (K7), a new main vocalist, and a new focus on soulful songwriting, this is their richest and most diverse record so far. A timeless modern soul record, it should appeal not just to specialist fans but also to a new generation seduced by the knowing pop-soul nostalgia of Amy Winehouse or Mark Ronson. Glossy and gritty, organic and eclectic, Same As It Never Was builds on the band's hip-hop roots with jazz, funk, R&B, pop and instrumental soundtrack influences.
http://www.myspace.com/theherbz
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Tommaso Pincio: 'Aliens don't suck' periodico quindicinale di integrazione non violenta degli extraterrestri::.... http://www.webalice.it/tommasopincio/
Tommaso Pincio lancia un geniale “periodico quindicinale di integrazione non violenta degli extraterrestri” che si chiama ALIENS DON’T SUCK.
La grafica è un Web degli anni Settanta, destinato ad accogliere, come i Raeliani a Gerusalemme, gli alieni che stanno per atterrare sul nostro esausto globo: tra Raeliani e Pincio, gli omìni verdi sceglieranno quest’ultimo.
Si tratta di una sorta di centralina da Area 51 in cui, spiando tra le grate, si osserva molta letteratura.
Non contate sulla periodicità effettiva, ma su quella affettiva.
Visitate e attendete e, soprattutto, credeteci: gli alieni sono la letteratura
un estratto da Tommaso Pincio: 'Aliens don't suck' di Giuseppe Genna::..http://www.giugenna.com/news/tommaso_pincio_ |
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in libreria :.... di Aa.Vv.
Voi siete qui Sedici esordi narrativi (a cura di Mario Desiati)
Minimum fax 2007, pp. 264, € 12,50
Dopo il successo della Qualità dell’aria, minimum fax propone una nuova antologia di narrativa, nello spirito più tipico della casa editrice: la ricerca e la scoperta dei nuovi scrittori. Dagli esordi più interessanti pubblicati su rivista nel 2006 Mario Desiati, con la collaborazione della redazione di minimum fax, ha selezionato in Voi siete qui sedici autori su cui scommettere nel prossimo futuro. Si tratta di racconti e reportage narrativi che – dall’immaginario suicidio di Paris Hilton ipotizzato da Giancarlo Liviano al mondo delle officine meccaniche che «preparano» le auto della camorra napoletana descritto da Piero Sorrentino – offrono uno spaccato delle novità in arrivo sul panorama letterario italiano.
La scelta di scrittori inediti tenta uno schizzo sulla possibile scena futura della narrativa italiana. E tali «promesse editoriali», per l’audacia e l’eterogeneità, tracciano il solco di un’operazione paragonabile alle più rivoluzionarie del nostro passato recente: Nuovi Argomenti negli anni Cinquanta, il Gruppo 63 nei Sessanta, i Franchi Narratori negli anni Settanta, le Under 25 di Tondelli negli Ottanta, «Ricercare» nei Novanta... e oggi Voi siete qui.
Il ritorno al raccontare secondo quella che il padre di Nuovi Argomenti, Moravia, chiamava letteratura "esistenziale": che parla di passioni, di emozioni, di corpi e anime. Ottimo Giuseppe Montesano - L'Unità / Approdata nella trasmissione Le invasioni barbariche, di Daria Bignardi, l’antologia Voi siete qui, presentata a Roma in una serie di incontri e party nei giorni precedenti e lanciata in anteprima assoluta da Fahrenheit su Rai Radiotre, a metà gennaio, è già un caso editoriale Enzo Mansueto - Corriere del Mezzogiorno / Il nuovo ruolo del romanesco nella letteratura, da Gadda a Voi siete qui Christian Raimo - Liberazione .
gli Autori:... http://www.minimumfax.com/persona.asp
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in libreria :.... di Wu Ming
Manituana
Einaudi Stile libero Big 2007, pp. 618, € 17,50
Una storia di esodi e ritorni, battaglie e incantesimi, ascese al cielo e spedizioni agli inferi. Una storia che attraversa l'Atlantico, dalle foreste americane ai bassifondi di Londra. Una storia dalla parte sbagliata della Storia.
1775. In Massachusetts la tensione tra impero britannico e colonie del Nordamerica diventa guerra aperta.
Nella colonia di New York le Sei Nazioni - o "Confederazione della Grande Pace" - devono scegliere se combattere, e con chi.
Nella valle del fiume Mohawk vive un mondo meticcio. E' una grande comunità di indiani, irlandesi e scozzesi, fondata da Sir William Johnson, Sovrintendente agli Affari Indiani nominato da re Giorgio. I rumori della guerra arrivano da Boston e si fanno più vicini, antichi legami si rompono, la terra che Sir William chiamava "Irochirlanda" diviene teatro di odio e rancori.
Il capo di guerra Joseph Brant Thayendanega dovrà scegliere e partire, condurre il suo popolo lontano, spingersi oltre il mondo che ha sempre conosciuto.
Dopo anni di ricerche e scrittura, la nuova narrazione dell'officina di cantastorie nota coi nomi «Luther Blissett» (ieri) e «Wu Ming» (oggi). Un romanzo epico sulla nascita di una nazione e lo sterminio di molti mondi possibili
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Antonello Marotta
Daniel Libeskind
I Quaderni de l’Industria delle Costruzioni, Edilstampa, 2007, €16,50
Nel suo percorso Daniel Libeskind ha incontrato due volte la Storia. L'ultima e' con l'affermazione al concorso per il World Trade center dopo l'attacco terroristico delle torri gemelle. L'altra e' quando nel 1989, al crollo del muro di Berlino, e' al lavoro per realizzare un edificio simbolo della liberazione dal comunismo e della faticosa e dolorosa riconsiderazione degli errori della storia da parte del popolo tedesco. Ci riferiamo al Museo dell'Olocausto. In questa occasione l'architetto concepisce uno schema di folle e assoluta novita'. Il museo si trasforma in una linea spezzata e zigzagante nel suolo che e' prima compressa nel racchiudersi degli angoli e poi slanciata come una freccia aperta verso l'infinito. L'edificio parte dalla sede del museo preesistente e quindi si muove progressivamente sul terreno. A questa freccia si sovrappone un'altra figura rettilinea che la incrocia in piu' punti e la mette in ulteriore tensione. Gli spazi interni procedono linearmente, ma gli incroci labirinticamente si aprono a nuove possibilita', a nuovi percorsi, a nuovi drammatici bivi. Chi visita il museo scende e poi sale, si cala nelle fratture, scopre drammatici spazi a tutta altezza, si incunea nelle viscere, si immerge e riemerge. Altre linee diagonali e laceranti tagliano i volumi, vi girano attorno, rivelano drammaticamente la luce e aprono scorci negli interni Per la prima volta, con questa opera, e dopo molti anni, l'architettura affronta il dramma. L'architettura " comunica " , certamente, ma qui non e' una comunicazione facile. Non e' l'etichetta di minestra che Robert Venturi teorizza di incollare ad una scatola amorfa per assecondare i consumi della nuova societa' di massa. E' un simbolismo, quello di Libeskind, che entra dentro le stesse fibre del fare architettura e che si appropria profondamente e drammaticamente della costruzione e dello spazio. Libeskind diventa cosi' uno dei rari architetti che aiuta a misurarsi con le irragionevolezze del mondo e della storia. L'architettura, arte costruttiva, solida, razionale e certa per definizione, ha incontrato raramente nella sua storia questa deriva tormentata, difficile e crudele.
un estratto dal testo "Densità di rimandi" di Antonino Saggio prefazione al volume |
Alessandro Petti
ARCIPELAGHI E ENCLAVE Architettura dell’ordinamento spaziale contemporaneo
Bruno Mondadori 2006, €18,00
Un avventuroso “viaggio per mare” che, di isola in isola, ci porta alla scoperta di un nuovo ordine spaziale. Dalle meraviglie di Dubai e dei suoi avveniristici ed esclusivi artifici architettonici al doppio regime istituito da Israele nei Territori occupati di Palestina; dall’ipervigilato paradiso turistico di Sharm El-Sheikh ai campi di permanenza temporanea europei; dalle forme di minigoverno separatista delle gated communities nordamericane ai bantustan sudafricani; dalle riserve indiane statunitensi ai sempre più appartati e fortificati vertici dei G8.
In questo appassionante libro, Alessandro Petti traccia un originale e ardito quadro dell’assetto spaziale contemporaneo e delle asimmetrie che governano, spesso silenziosamente, le nostre vite. Smentendo le visioni euforiche che promettono da decenni altri mondi possibili, liberati e interattivi, ma anche i catastrofismi di chi si crede a un passo dalla fine del mondo, della storia, della speranza, Arcipelaghi e enclave tenta di guardare dove di solito ci invitano a non guardare, e stabilisce nessi scomodi e politicamente scorretti.
Un durissimo atto d’accusa nei confronti di quegli architetti e urbanisti complici di un sistema che tende sempre più a isolare, a disgregare e a rimuovere gruppi e individui considerati «pericolosi, diversi, ridondanti».
Arcipelaghi e enclave è un sorprendente tentativo di leggere la dimensione territoriale e politica dell’occupazione israeliana come laboratorio, acceleratore e condizione limite della globalizzazione neoliberale e delle sue ricadute spaziali. Impegnato e penetrante, il lavoro di Petti è un monito deciso, ma anche la dimostrazione del forte potenziale di osservazione della ricerca architettonica.
Eyal Weizman, direttore del Centre for Research Architecture, Goldsmiths University of London
Il lucido e stringente impianto teorico di Arcipelaghi e enclave rivela che, dietro gli atti all’apparenza non connessi o persino le presunte “reazioni” a incidenti di Israele, si cela il paradigma del controllo coloniale.
Suad Amiry, fondatrice e direttrice del Riwaq Centre for Architectural Conservation di Ramallah
Un libro che traccia un importante profilo del “nuovo ordine spaziale”. Alessandro Petti ha catturato con precisione l’immagine del mondo in cui viviamo, radiografando la spina dorsale della nuova logica spaziale: arcipelago capsulare vs enclave di campi o situazioni consimili; forme di vita protette e connesse vs vite disconnesse e indifese. Questa tecnica del “chiaroscuro”, di cui Israele e i Territori occupati sono il paradigma, offre un’immagine estrema e perciò estremamente chiara della nostra difficile condizione: il modello in bianco e nero del nostro futuro.
Lieven De Cauter, dipartimento di Architettura e Urban Design (Asro), Katholieke Universiteit Leuven
Il libro di Alessandro Petti è uno strumento indispensabile per comprendere la trasformazione degli spazi in cui viviamo sotto l’effetto dei dispositivi di controllo e di sicurezza. Nei territori palestinesi come a Genova, a Sharm El-Sheikh come a Los Angeles, la posta in gioco in questa nuova scienza dello spazio è la possibilità stessa di una vita politica.
Giorgio Agamben
Alessandro Petti (Pescara 1973) Architetto urbanista e ricercatore, ha conseguito il dottorato di ricerca in Urbanistica presso l’Università IUAV di Venezia. Ha curato progetti di ricerca e mostre sulla trasformazione della città e del territorio contemporanei, tra cui “Stateless Nation” e “Arab Cities” con Sandi Hilal e “The Road Map” con Multiplicity, presentati in musei e mostre internazionali d’arte e architettura. Autore di diversi saggi apparsi su “Domus”, “Archis” e “Urbanistica Informazioni”, ha curato, insieme a Sandi Hilal, il libro senza stato una nazione (Marsilio, Venezia 2003). |
in libreria :.... di Antonello Marotta, Paola Ruotolo
"Arie italiane"
Edilstampa 2006, pp96, €14,00
Il libro che avete tra le mani è il frutto di una ricerca che i curatori Antonello Marotta e Paola Ruotolo hanno condotto insieme a Rosetta Angelini, Giovanni Bartolozzi, Antonia Marmo e Italia Rossi sulla scena dell'architettura italiana che guarda, anche se con attenzioni e angoli molto diversi, al rapporto con il mondo della Rivoluzione Informatica. Il libro è l'esito di un comunicazione diretto con i diversi studi e dal successivo confronto tra le realtà progettuali e le ipotesi critiche degli autori. Il pregio della ricerca si compendia in una raccolta veramente interessante, io credo, di realizzazioni, di progetti, di installazioni. Non vuole, né poteva essere data la dimensione stessa del volume, uno studio sulle diverse interpretazioni che sono emerse in questi anni sulle linee di ricerche dei nuovi architetti. Né vi sono, collegati al libro, manifestazioni espositive, cataloghi o raggruppamenti editoriali più o meno autoreferenziali. Lo sforzo degli autori è fornire un quadro per quanto possibile oggettivo del meglio che gli architetti della generazione che oscilla attorno ai quaranta anni e che si interessa di Informatica in Italia è in grado oggi di offrire al nostro Paese.
Guardando il corpo delle illustrazioni e leggendo le didascalie di Angelini il lettore può esprimere se vuole ulteriori giudizi su quanto qui presentato o che è stato omesso perché ritenuto non pertinente al taglio della collana e al tipo di libro. Bisogna dire però, per non eludere l'argomento della collana che cinque possono essere le relazioni tra gli architetti e i temi de "La Rivoluzione Informatica. Il primo, certamente il più epidermico, riguarda la maniera con cui le "nuove presenze" dell'immagine elettronica che ci circonda in mille occasioni nel mondo d'oggi si riversano in alcuni motivi del progetto architettonico. Mi riferisco ai temi del mapping e della superficie, alla compresenza dinamica tra diversi layer figurativi e funzionali del progetto, ai temi della frammentazione delle masse, ad una stessa multivalente e obliqua luce che illumina concettualmente queste nuove architetture.
un estratto dalla prefazione di Antonino Saggio disponibile on line su arch'it:... go
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sito :...http://www.edilstampa.ance.it/Arie_Italiane.htm |
www.edilstampa.ance.it |
n libreria :.... di Mario Desiati
Vita precaria e amore eterno
Mondadori Strade blu 2006, 217 p., € 15,00
"C’è un modo di combattersi sfiniti, abbracciati contro le corde, che hanno soltanto i figli che adesso hanno trent’anni coi loro padri e le loro madri. È un modo di fronteggiarsi un po’ pesti, un buttarsi tra le braccia dei familiari che per metà vorrebbe colpire e per l’altra metà vuole soltanto chiedere asilo. E c’è un modo di fare o non fare recriminazioni che ha molto a che vedere con la rassegnazione, da una parte e dall’altra, e che diventa un po’ un colpire alla cieca. C’è, in definitiva, un modo di essere famiglia che non è mai stato così prima di adesso, e dall’altro lato un modo di credere all’amore che è contemporaneamente un cercare riparo e un resistere alle cose che davanti si disperdono frammentate. Vita precaria e amore eterno, secondo romanzo di Mario Desiati, è un romanzo commovente perché mette in scena fin dal titolo questo conflitto sfinito tra un’aspirazione a legarsi a tempo indeterminato alle cose e un’attitudine delle cose ad andarsene, a essere provvisorie. Precarie, appunto.
Lui è Martin Bux, ed è uno nato a metà degli anni Settanta e poi traghettato con armi, famiglia e bagagli in una Roma piena di contraddizioni. Lavora in un call center sotto il livello della strada, più simile a una fabbrica fordista che non a uno degli uffici confortevoli delle pubblicità televisive: “Lavoriamo sottoterra. Una finestrina, impercettibile al mondo intero, ci collega con il resto della città. Da lì vediamo le gambe della gente, i cani che pisciano e le ruote delle moto. È l’unico spicchio di mondo a cui ci è consentito di assistere. Il resto dell’ufficio non fa testo, è tutto un open space. Una sorta di sistema solare con cerchi concentrici. Noi al centro”. È fondamentalmente un qualunquista, moderatamente razzista, quasi più per convenzione che per convinzione...."
un estratto da Le vite precarie di Mario Desiati di Andrea Bajani::... http://www.nazioneindiana.com/2006/04/19/le-vite-precarie-di-mario-desiati/
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si
tiene a Firenze presso l'Archivio
Storico del Comune l'esposizione:....
Andrej Tarkovskij -
Luce istantanea
E'
una mostra e un libro di 60 polaroid scattate
dal grande regista russo Andrei Tarkovskij in due momenti decisivi
del suo itinerario artistico ed esistenziale: l'ultimo periodo della
sua residenza in Russia e i primi vagabondaggi dell'esilio in Italia.
Queste
immagini rivelano il mondo degli affetti quotidiani di Tarkovskij,
quel mondo vivo e palpitante che egli ha trasfigurato nei mondi
delle sue straordinarie rappresentazioni cinematografiche.
Nello
spazio nebbioso della campagna russa che circonda piena di mistero
la sua casa, vigilata dal cane e illuminata dalla presenza della
moglie e del figlio ancora bambino, ci ritroviamo immersi nell'energia
invisibile che genera e sostiene il mondo, e ogni cosa che appare
nel mondo. Così nelle drammatiche immagini italiane, tra
rovine antiche e disastri moderni, attraverso lo spazio interiore
delle case, la visione di Tarkovskij si allarga in un abbraccio
universale della condizione umana nella dimensione della nostalgia,
una nostalgia che diventa memoria del destino ultimo, un sentimento
che diventa così consapevolezza di uno stare nell'ombra ma
sulla soglia di una luce assoluta che attraversa le cose e rivela
la bellezza luminosa dello stare al mondo.
Nelle
polaroid di Tarkovskij abbiamo modo di conoscere gli aspetti concreti
della sua vita, il volto della donna amata, come del figlio, figure
del suo dramma reale che riappaiono trasfigurate come protagoniste
nei suoi film dell'esilio, da Nostalghia a Sacrificio. Queste immagini
ci indicano che la comprensione dello stare al mondo si svolge in
un istante e che il tempo della vita è il tempo del racconto.
E
ci viene qui offerto così un personalissimo diario della
luce che nell'umile piccolezza dei luoghi e dei gesti quotidiani
rivela a ognuno di noi la grandezza e la responsabilità dello
stare al mondo, chiamati a vivere nel tempo secondo un destino unico
e irrepetibile.
L'importanza
di un tale libro e di una tale mostra per noi oggi, oltre che alla
rivelazione di un aspetto inedito dell'attività creativa
di un artista universalmente riconosciuto come Tarkovskij, risiede
nella testimonianza di una unità profonda tra la visione
orientale e quella occidentale dell'Europa.
Dal
19 gennaio al 19
febbraio 2006 presso L'Archivio storico
del Comune di Firenze
Palazzo Bastogi, via dell'Oriuolo, 33-35
Tel: +39-055-2616527 e-mail: archstor@comune.fi.it
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on
line :....
Nandropausa #9 - Libri
letti e consigliati da Wu Ming
Puntuale
come sempre, il nono numero di Nandropausa,
web-zine semestrale dedicata ai nostri consigli di lettura. Al solito,
il disclaimer: -
Questa non è né potrà mai essere una panoramica
esaustiva su quanto di interessante si è pubblicato in Italia
negli ultimi mesi. Siamo cinque esseri umani
che leggono per diletto quando hanno il tempo e la forza di farlo,
e il criterio con cui scegliamo che libro
leggere è un non-criterio, dipende dai tiramenti di
culo del momento. Non segnaliamo mai un titolo solo perché
si deve, perché tutti ne parlano etc. D'altro canto, il fatto
che non ne parliamo non significa che non valga la pena leggerlo.
Semplicemente, noi non l'abbiamo (ancora) letto.
- Su Nandropausa, salvo alcune eccezioni
(sassolini tolti dalle scarpe o perplessità da comunicare),
segnaliamo libri che ci sono piaciuti davvero.
Non abbiamo debiti da pagare (in ogni caso, non è così
che li pagheremmo) né dobbiamo "tener buono" alcuno.
Se tra gli autori recensiti figurano nostri amici, è perché
abbiamo apprezzato i loro libri. Se il libro non ti è piaciuto
o non lo hai letto con la dovuta attenzione, niente commento, nemmeno
se l'autore è tuo gemello siamese. Non segnalare un'opera
meritevole per mere questioni di galateo e paura delle malelingue
sarebbe un errore più grave. Quanto alla malalingua, sta
bene ficcata nel culo di chi le fa proferir verbo.
- I libri non sono in ordine di gradimento,
questa non è una classifica, sono tutti
ex aequo.
- Su Nandropausa recensiamo solo narrativa.
A volte parliamo di biografie, inchieste o saggi di storia, ma solo
se hanno un taglio narrativo [come in questo
numero i libri di Adams, Prosperi e Spitz].
- Rare eccezioni a parte ("ripescaggi" o anteprime), su
Nandropausa commentiamo solo libri pubblicati
in Italia, in catalogo e non introvabili.
Nandropausa::
è nata nella primavera 2001 come proposta di rubrica per
il Guerin sportivo (da qui il gioco di parole: una pausa
nella sfiancante discussione su doping, nandrolone etc. ma anche
un riferimento ironico ai nostri gusti letterari piuttosto, ehm,
testosteronici). Tramontata quell'ipotesi, si è trasformata
in rassegna semestrale della narrativa ruminata da Wu Ming. Col
tempo si è trasformata in uno spazio a disposizione degli
iscritti a Giap e non solo, per ruminare insieme a noi.
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dal
28 settembre
al 29
gennaio 2006 si tiene alla Triennale
di Milano :...
The Keith
Haring Show
Curata
da Gianni Mercurio e Julia Gruen, la mostra si qualifica come una
delle più grandi esposizioni retrospettive al mondo, sinora
dedicate al grande artista americano e comprende circa cento dipinti,
quaranta disegni, numerose sculture e opere su carta di grande formato.
Una vasta documentazione fotografica, circa seicento immagini, documenta
inoltre il contesto attorno a cui è nata e si è sviluppata
la sua arte. Il percorso espositivo della mostra "The Keith
Haring Show" dà corpo al concetto di "all over"
caro a Haring, secondo cui "l'arte deve poter essere per
tutti e dappertutto". Tra le tele di grandi dimensioni
che saranno presentate a Milano alcune raggiungono le dimensioni
di oltre dieci metri di base o di altezza, tra queste le scenografie
realizzate per la discoteca Palladium di New York, tempio della
vita notturna negli anni '80, e la scenografia realizzata per "The
Marriage of Heaven and Hell" di Roland Petit per il Ballet
National de Marseille. Saranno inoltre esposte le famose "subway
drawings", le maschere "primitive" e cubiste, i grandi
vasi di terracotta, le sculture totemiche in legno pittogrammate
e quelle in metallo con i suoi omini realizzati con colori primari,
le statue in gesso del David di Michelangelo o Madame Pompadour.
L'attività
artistica di Haring prende forma nell'arco di una sola decade, dal
1980 al 1990. In questo breve periodo la sua frenetica attività
lo ha portato a produrre una mole molto vasta di opere, costituita
da wall drawing metropolitani, tele, disegni, sculture, oggetti
e gadget, sempre caratterizzati da un segno personale ed esclusivo
che lo hanno fatto identificare come uno dei grandi testimoni della
sua epoca. Protagonista emblematico della scena newyorkese degli
anni '80, Haring è uno degli artisti più popolari
dei nostri tempi. Ancora oggi, a quindici anni dalla morte, avvenuta
quand'era ancora trentunenne nel febbraio del 1990, i suoi lavori
e il suo linguaggio continuano ad affascinare il pubblico di tutto
il mondo. Questo si deve, oltre al suo stile personale, anche alla
capacità del suo lavoro di portare all'evidenza lati oscuri
e misteriosi della vita. Questa grande esposizione milanese offre
così un quadro esaustivo della complessità del suo
lavoro, ne evidenzia l'attualità, ma pone anche l'accento
sui complessi rapporti che la sua arte ha con iconografie e tematiche
dell'arte occidentale (dal Medioevo agli anni Sessanta) e delle
culture tribali africane, asiatiche e sudamericane (precolombiane
in particolare). |
on
line su arch'it
:....
vientiane/ivrea:
viaggi, progetti, diario (a
ritroso) di un anno... (parte 3) /
di Stefano Mirti, Simone
Muscolino
settembre,
agosto, luglio (umore pensieroso)
riassunto
delle due puntate precedenti: i nostri eroi sono finiti a passare
le vacanze in quel di vientiane, laos. una volta pucciati nell'elemento
naturale a loro piu' congeniale (la parte dell'intellettuale europeo
vagamente decadente, in luoghi meravigliosi di ogni risma), hanno
pensato di riorganizzare tutta una serie di pensieri, progetti,
idee, incontri capitati nel corso dell'anno appena concluso.
il diario che ci sarebbe piaciuto tenere ma che non abbiamo mai
avuto il tempo di fare. il registro degli incontri clamorosi (e
quelli un po' meno felici). un po' di immagini di robe fatte qua
e la', alcuni link che ci siamo segnati (i website con roba interessante
non sono mica tanti, da cui, quando ci imbattiamo in un qualche
cosa che e' appena un po' interessante ci sembra una cosa preziosissima).
il tutto condito con le immagini che di giorno in giorno vediamo
in questo paese meraviglioso che e' il laos.
la
puntata precedente l'abbiamo chiusa con l'adriano celentano e la
claudia mori di 'chi non lavora non fa l'amore'. questo giro, estivo,
lo incominciamo con un frammento dei kinks.
sunny
afternoon (che ci riporta dritto dritto ai mesi piu' caldi).
the
tax man's taken all my dough,
and left me in my stately home,
lazing on a sunny afternoon.
and i can't sail my yacht,
he's taken everything i've got,
all i've got's this sunny afternoon.
save
me, save me, save me from this squeeze.
i got a big fat mama trying to break me.
and i love to live so pleasantly,
live this life of luxury,
lazing on a sunny afternoon.
in the summertime
in the summertime
in the summertime
my
girlfriend's run off with my car,
and gone back to her ma and pa,
telling tales of drunkenness and cruelty.
now i'm sitting here,
sipping at my ice cold beer,
lazing on a sunny afternoon.
help
me, help me, help me sail away,
well give me two good reasons why i ought a stay.
'cause i love to live so pleasantly,
live this life of luxury,
lazing on a sunny afternoon.
in the summertime
in the summertime
in the summertime
perche'
questa canzone?
primo perche' i kinks sono bravissimi. secondo perche' era il 1966:
mentre a londra i kinks indulgevano nelle loro pigre domeniche estive,
dall'altra parte del mondo iniziava la rivoluzione culturale.
tra
mao e i kinks, difficile scegliere. diciamo che forse noi preferiamo
deng xiao ping e i rolling stones del periodo di mick taylor (diciamo
il doppio 'exile in main street'). ci piacciono perche' sono pratici,
punto idealisti. keith richards che costringe tutti a fare un disco
doppio registrato nella cantina di casa sua e' come deng xiao ping
che si libera della banda dei quattro e stabilisce che di pura ideologia
si muore. a noi piacciono questi spiriti un po' pratici. che c'hai
delle idee chiarissime in testa ma poi non perdi contatto con la
realta', che accetti i limiti, i vincoli, le costrizioni. che quando
e' necessario si ammette l'errore, che si ragiona su periodi lunghi.
se fosse il cinema sarebbe bunuel (che dal cane andaluso al fascino
discreto della borghesia e' in grado di trapiantare il germe surrealista
in prodotti di largo consumo).
fare i surrealisti per un film che vedono cento persone e' piu'
facile che farlo in film girati all'interno dell'industria cinematografica,
con budget enormi, con responsabilita' mille e mille volte piu'
grandi. non a caso bunuel ci mette quarant'anni...
un
estratto, follow the links to read all:....
http://architettura.supereva.com/files/20060109/index.htm
|
in
libreria :....
parametro 260 (novembre/dicembre 2005): progetti
automatici
(a
cura di Giovanni Corbellini)
Stretto
fra la necessità di confrontarsi con il rapido mutare delle
condizioni esterne e l’intenzione di rimanere fedele ai propri
fondamenti, il pensiero progettuale sta sperimentando nuove strade.
Per quanto contraddittorie siano le direzioni prese, esse sembrano
tuttavia convergere verso la necessità di invertire il passaggio
illuminista dall’eteronomia all’autonomia evidenziato
da Emil Kaufmann. Mai come oggi l’architettura cerca le sue
ragioni fuori da se stessa, spesso inseguendo saperi e strumenti
elaborati in altri ambiti disciplinari. Persino le più autoreferenziali
ricerche compositive, alimentate dai nuovi sistemi di rappresentazione
e dal successo delle archistar, portano le loro ansie di originalità
formale a sconfinare negli ambiti della moda e della comunicazione.
Mentre ancora più radicale è il distacco dagli strumenti
consolidati dell’architettura da parte di chi intende potenziarne
le capacità di azione sul reale. I Progetti automatici affrontati
nel tema monografico di «Parametro» 260, a cura di Giovanni
Corbellini, riguardano sperimentazioni tese a limitare l’interpretazione
soggettiva e arbitraria dell’autore legata all’idea
di artista romantico. Progetti che stabiliscono relazioni dinamiche
tra fatti concreti, sfruttando senza pregiudizi le condizioni reali
e persino l’oggettiva imprevedibilità dei loro sviluppi.
I lavori pubblicati di Piotr Barbarewicz, njiric+, NL Architects,
Antonio Ravalli, Federico Soriano e Dolores Palacios tendono a progettare
se stessi, producendo la loro sostanza architettonica come conseguenza
di ragionamenti condotti su altri piani logici, dove i vincoli economici,
normativi, strutturali, tecnici, funzionali e programmatici possono
liberare tutte le loro potenzialità operative. Una via percorsa
da ambiti di ricerca diversi, dalla musica concreta e aleatoria
descritta nel saggio di Renata Meneguolo, ad altre forme di espressione
della contemporaneità -letteratura, cinema, arti visive-
rivisitate da Alessandro Rocca, ma che ha riguardato da vicino alcuni
snodi fondamentali del pensiero architettonico moderno, analizzati
nelle loro luci e ombre da Fabrizio Paone e nella loro più
specifica intenzionalità antigestuale da Federico Soriano,
fino alle potenzialità interattive esplorate da Daniele Mancini
attraverso l’esperienza del Ciccio group."
|
Le
Corbusier
Une
petite maison,
Biblioteca del Cenide 2004
"Le
suggestioni che il racconto di Une petite maison evoca rimandano
alle ragioni stesse dell'architettura, al rapporto originario tra
costruire e abitare."
(dalla
postfazione di Bruno Messina)
Biblioteca
del Cenide è lieta di presentare agli architetti italiani
l'inedito Le Corbusier di Une petite maison, nella prima traduzione
italiana. Il libro, è in corso di stampa e verrà distribuito
in libreria in ottobre. Per chi ne volesse far richiesta, può
rivolgersi al proprio libraio di fiducia
o direttamente alla casa editrice
Biblioteca
del Cenide
Via Stazione 10
89010 Cannitello (RC)
books@cenide.it
0965.700492 tel+fax |
Maggiori
informazioni sono reperibili sul sito internet dell'editore
:...
www.cenide.it |
in
libreria :....
di
Francesco
Fazzio,
Gli
spazi dell'archeologia. Temi per il progetto urbanistico
Officina
Edizioni 2005, 336 p., 22 €
"Per
lungo tempo, l’insensibilità o la rinuncia hanno costituito
le forme più diffuse di relazione tra città e archeologia
espresse nei progetti urbanistici.
Nella ricerca di un nuovo rapporto tra le preesistenze e le trasformazioni
urbane è indispensabile superare le divisioni disciplinari,
considerando in un’ottica integrata le aree archeologiche
nella città, in vista di una loro reciproca qualificazione.
In sostanza è necessario saper cambiare riferimento: passare
dal perimetro al contesto. In questa visione, il piano urbanistico
può rappresentare un momento primario, a patto che sia in
grado di articolare temi e strumenti capaci di ridefinire con spessore
critico il rapporto con le tracce della storia."
Francesco
Fazzio(1972),
architetto, è dottore di ricerca in Pianificazione territoriale
e urbana. Da alcuni anni si occupa di ricerca e didattica all’interno
del Dipartimento interateneo di Pianificazione territoriale e urbanistica
dell’Università “La Sapienza” di Roma,
attualmente come docente a contratto di Urbanistica e di Progettazione
urbanistica. Svolge attività professionale nel campo della
pianificazione urbanistica, della prevenzione sismica a scala urbana,
della progettazione architettonica.
|
dal
1 al 11
Dicembre 2005 si tiene a
Firenze l'ottava edizione
del festival internazionale di
architettura e media:...
BEYOND MEDIA
2005. SCRIPT
Il
festival:
si svolge dal 1997 a Firenze, ed è dedicato alle più
attuali visioni sull'architettura e al dibattito sulle relazioni
del progetto con i media. L'iniziativa,
curata da Marco Brizzi, accompagna stabilmente lo sviluppo dei sistemi
di comunicazione in architettura, misurando la loro incidenza sulla
produzione attuale e promovendo la qualità e la ricerca nell'elaborazione
dei mezzi di comunicazione del progetto. Il programma del festival
si concentra sull'indagine della produzione architettonica contemporanea,
sulla discussione delle teorie emergenti, sulla presentazione delle
più significative ricerche condotte in ambito didattico,
sullo sviluppo delle relazioni tra architettura e media, e si esprime
attraverso la presentazione di opere video, film e multimedia, mostre
di architettura, incontri e workshop con protagonisti del dibattito
internazionale.
Script:
L'ottava
edizione del festival BEYOND MEDIA, che si svolgerà a Firenze
dall'1 all'11 dicembre 2005, concentrerà l'attenzione nazionale
e internazionale su temi di attualità, intorno ai quali si
svilupperanno importanti e coinvolgenti occasioni di incontro. Le
sedi della manifestazione sono l'Ospedale degli Innocenti e la Stazione
Leopolda. Ancora una volta il festival promuoverà il confronto
tra il mondo della progettualità e il più ampio universo
della comunicazione. Darà luogo a un programma di incontri,
visioni, esposizioni e tenderà a raccogliere le più
significative testimonianze del nostro tempo in una chiave di interesse
per gli specialisti e per il grande pubblico. L'ottava edizione
del festival di Firenze sarà dedicata al tema "SCRIPT".
Come si racconta, oggi, l'architettura? Quali forme di narrazione
si legano all'idea di progetto, alle sue manifestazioni, alle forme
della sua pubblicità? Come il pensiero progettuale struttura
i propri linguaggi ed esprime, in un'attuale forma di scrittura,
la cultura del nostro tempo? Attraverso quali percorsi la creatività
emergente avvicina nuove modalità di espressione rese possibili
dagli strumenti digitali e dai nuovi media? "SCRIPT" offrirà
l'opportunità per riflettere su una molteplicità di
aspetti intorno ai quali si organizza la cultura progettuale contemporanea.
Script call for entries:... Come in
occasione delle precedenti edizioni, BEYOND MEDIA si svilupperà
intorno alla presentazione dei più meritevoli documenti di
comunicazione realizzati sul tema dell'architettura e del suo progetto.
Ogni autore di video e di opere di comunicazione dedicati all'architettura
può partecipare all'edizione 2005 del festival. Sono attese
opere recenti di studenti, architetti, artisti, agenzie specializzate.
La partecipazione è gratuita. È possibile candidare
alla selezione opere video, animazioni o altre realizzazioni; ciascun
autore può candidare più opere. Le opere saranno selezionate
in virtù della loro efficacia comunicativa, originalità
e aderenza al tema. Le proposte selezionate per la presentazione
nell'ambito del festival saranno documentate nel catalogo e sul
sito ufficiale della manifestazione. Alle migliori opere partecipanti
sarà conferito un riconoscimento.I
partecipanti dovranno far pervenire le opere (nei formati indicati
nella scheda tecnica) e i materiali descrittivi (su CD ROM per PC)
entro e non oltre il 30 settembre 2005 al seguente indirizzo: BEYOND
MEDIA - IMAGE / VIA SCIPIONE AMMIRATO 82 / 50136 FIRENZE, ITALIA
link:: http://www.beyondmedia.it/frameset.htm
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in libreria :.... di Andrea Bajani
Cordiali saluti
Einaudi L'Arcipelago 2005, 99p., € 9,50
Lui è uno scrittore di lettere di licenziamento. Compone congedi pirotecnici, appassionati e struggenti come lettere d'amore, fa esplodere il vocabolario in una pioggia di parole d'occasione. Nei corridoi lo chiamano il Killer, raccoglie gli elogi della dirigenza e vede sfilare i colleghi in esubero con le scatole dei loro effetti personali sottobraccio. Loro sono due bambini con il papà in ospedale, che mettono a soqquadro la sua vita insegnandogli i rituali teneri e un po' anarchici di una dolorosa paternità d'emergenza. E in pochi istanti spazzano via logiche di rendimento e controllo qualità, premi di produzione e gestione delle risorse umane, come tasselli di un mosaico al contrario in cui l'immagine poco a poco si dissolve nella sottrazione delle parti.
«Gentile collega,ci consenta di ringraziarla per la fedeltà, la dedizione e l'entusiasmo che ha dimostrato in questi anni. Non lo dimenticheremo. Da parte nostra, le promettiamo che la sua vita fuori dall'azienda sarà meravigliosa. E come lei sa, noi non facciamo promesse se non siamo certi di poterle mantenere. Cordiali saluti»
La sua vita in azienda è fatta di giornate passate a scrivere spumeggianti lettere di licenziamento, guardando i colleghi «in esubero» che ripongono gli oggetti personali dentro piccole scatole e si avviano lentamente verso casa. La sua vita fuori dall'ufficio, invece, è l'invenzione di una paternità: un ciclone messo in movimento da Martina e Federico, che sono troppo piccoli per diventare grandi e aspettano il ritorno del padre dall'ospedale. Dopo tante parole sprecate per congedare la gente, bisognerà trovarne di intatte per spiegare a loro due che non tutte le cose finiscono, e non tutti i saluti sono degli addii.
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in libreria :.... di Babette Factory
2005 dopo Cristo
Einaudi Stile libero 2005, 402 p., € 15,80
2005, il presente come il primo dei giorni: un Paese deve scegliere se morire o salvarsi. Un appassionante thriller politico, la commedia finale dell'Italia contemporanea.
Il vecchio Sinisgalli trama per dirottare il destino collettivo d'Italia. Un gruppo di giovani rivoltosi imbevuti di miti televisivi, due inquietanti registe underground, un killer improvvisato, un conduttore di successo che parla col suo pubblico interiore convergono al centro di una storia piú grande di loro. Da una vorticosa sequenza di raduni massonici, missioni in Estremo Oriente e feste situazioniste, un universitario innamorato si ritrova infine faccia a faccia con il presidente Berlusconi.
"Non verrà sbandierato come il manifesto letterario della nuova generazione trentenne, perché manca la provocazione furba, né scalerà le classifiche come le confessioni hard di qualche adolescente, perché non è studiato per fare scandalo. In compenso il primo libro di questa garage band letteraria che si fa chiamare Babette Factory, 2005 dopo Cristo racconta l'Italia del berlusconismo e la generazione che dal berlusconismo è stata plasmata, come nessun altro aveva saputo fare prima. Di sfuggita, sfodera anche una curiosità stilistica non modaiola e non riducibile all'ansia di far tendenza, quella che latita nella maggior parte dei libri che si assicurano titoloni e premi con l'astuzia. A scrivere, alternandosi ma con notevole compattezza e omogeneità, sono quattro autori: Christian Raimo, Francesco Pacifico, Nicola Lagioia e Francesco Longo. Solo l'ultimo è al suo esordio letterario: gli altri hanno tutti uno o più titoli alle spalle, pubblicati negli ultimi anni. Il decano del gruppo ha trentadue anni, il più giovane ventotto. Sono nati con l'Italia del biscione, cresciuti in quella dell'arrembaggio al palazzo del Cavaliere, della sua centralità assoluta come leader politico e ancora di più come modello antropologico. Non c'è da stupirsi se sanno cogliere il ritmo profondo di un paese che sembra ruotare sempre intorno a Silvio Berlusconi, un'Italia in cui l'identità politica si divide per simpatie o antipatie nei confronti dell'uomo di Arcore e quella culturale lo prende a modello anche quando mira a contrastarlo." un estratto dalla recensione di Andrea Colombo apparsa sulle pagine de "il Manifesto"
Babette Factory:.... Christian Raimo (Roma, 1975), è autore delle raccolte di racconti Latte (minimum fax, 2001) e Dov'eri tu quando le stelle del mattino gioivano in coro? (minimum fax, 2004). Francesco Pacifico (Roma, 1977) ha pubblicato il romanzo Il caso Vittorio (minimum fax, 2003). Francesco Longo (Roma, 1978) è al suo esordio letterario. Nicola Lagioia (Bari, 1973) è autore dei romanzi Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (minimum fax, 2001) e Occidente per principianti (Einaudi, 2004).
|
fino
al 18
dicembre 2005 stessa sede:...
JOE COLOMBO: Inventing the
future
La
mostra Joe Colombo: Inventing the future documenta l'intera opera
di Joe Colombo. Verranno esibiti non solo i modelli originali dei
progetti più importanti di Colombo, ma anche documenti e
pezzi inediti, tra cui modelli sperimentali, disegni e planimetrie.
La mostra Joe Colombo: Inventing the future presenta le opere
di Colombo attraverso quattro sezioni tematiche e cronologiche.
La prima è rappresentata dalle prime creazioni artistiche
e architettoniche accompagnate da un excursus biografico raccontato
attraverso un'ampia collezione di oggetti personali e opere grafiche
inedite. La seconda sezione comprende le prime creazioni di design
tra cui alcuni capolavori come la poltrona "Elda", la
sedia "Universale", alcune lampade e vari arredi. La terza
sezione illustra la svolta di Colombo verso una concezione modulare
e flessibile dei sistemi abitativi visibile nel contenitore "Combi
Center", nel "sistema programmabile" e in molte altre
creazioni. L'ultima sezione è dedicata alle ultime opere,
principalmente finalizzate alla progettazione di unità abitative
multifunzionali e di interi ambienti come "Visiona 1"
(1969), la "Total Furnishing Unit" (1971) e il suo appartamento
del 1968. Oltre all'arredo originale del suo appartamento, la mostra
ospita una parziale ricostruzione di Visiona 1 corredata da un video
che illustra questo spettacolare interno.
Joe
Colombo:Dopo avere studiato allAccademia di Belle Arti
di Brera, nei primi anni 50 Colombo entra a far parte del
Movimento di pittura nucleare con Enrico Baj. Poco dopo, allinizio
degli anni 60, rivolge la propria attenzione allarchitettura
e allinterior design e inizia a lavorare come progettista.
Crea Universale, una delle prime sedie modellate in
un unico pezzo di plastica, e arredi dalle forme innovative costruiti
con legno laminato, pelle e vimini. Oltre alla ricerca dei materiali,
lopera di Colombo si caratterizza per la flessibilità
e la modularità, tratti ben visibili nelle poltrone Tube
Chair e Multi Chair che attraverso combinazioni
molto semplici si prestano a infiniti usi. Linventiva di Colombo
si esprime anche nella creazione di stand espositivi fieristici
per ditte come Bayer, Hoechst e Rosenthal, oltre che nelle sue numerose
creazioni di design che comprendono auto, orologi, attacchi di sci,
bicchieri, condizionatori e un servizio da bordo per Alitalia. |
Miroslav
ik
Vecchio-nuovo
ed. Quart, Collana De aedibus,
Lucerna 2000, 68 pp. , 23 illustrazioni a colori e 6 illustrazioni in
bianco e nero, 13 piante
Dall'inizio
degli anni Novanta, Miroslav ik, architetto zurighese e professore
al PF di Zurigo, fa parte degli spiriti più incitatori, innovatori
ed indagatori del dibattito svizzero e germanofono sull'architettura.
La
sua architettura non è spettacolare, né dipende da
mode effimere. Miroslav ik è alla ricerca della via
di mezzo tanto sovversiva quanto intensa tra l'architettura banale
e l'architettura sovrambizionata. La sua attenzione e il
suo interesse si rivolgono a coloro che vivono negli edifici e che
animano le città, nonché al necessario in generale
in quanto opposto al superfluo.
Arricchito di piani e di differenziate fotografie di Christian Kerez
e Walter Mayr, il libro presenta tre edifici recenti dell'architetto.
Nei testi piuttosto complessi gli autori fanno numerosi riferimenti
alla storia dell'architettura e valutano la qualità dell'insieme
architettonico che costituisce una nuova e solida unità.
Una scelta di brani tratti dai testi di Miroslav ik documenta
i tratti fondamentali del suo ricco pensiero teorico:...
-Dal
vecchio al nuovo al vecchio-nuovo:
Centro di formazione, culturale e del tempo libero La Longeraie,
Morges di
Martin Tschanz
-True
stories, St.Antonius a Egg, un immagine costruita dell'architettura
analoga di
André
Bideau
-
In sospeso - con moderatezza, Casa per musicisti alla Bienenstrasse,
Zurigo di
Alberto
Dell'Antonio
-
Vecchio-nuovo di
Miroslav
ik
|
Ugo
Rosa su Antithesi:...Il
professore protesta
I
professori darchitettura, che tra tutti (lasciatemelo dire
con legittimo orgoglio) sono i più eleganti e alla moda,
già hanno preso il loro posto in prima fila.
Vogliono divertire e divertirsi, comè giusto, senza
per questo rinunciare ad insegnare.
Così questanno accademico hanno deciso di cominciarlo
allinsegna del buonumore: con una bella letterina anzitempo
a Babbo Natale.
Si tratta di un notevole frutto del temperamento italico ed io vorrei
che la si diffondesse in tutte le scuole della nostra bellissima
repubblica (o quello che è): lo studente potrebbe anzi impararla
a memoria e ripeterla allesaminatore presentandosi con il
libretto in una mano, la trombetta elastica nellaltra e un
naso finto.
Ad ogni virgola si fermerebbe a soffiare nella trombetta. Sarebbe
un bel modo di prepararsi alla professione darchitetto per
come si va configurando. Un modo divertente e perfettamente adeguato.
Visto che loro, i professori, si sono divertiti a scriverla io pure
mi sono divertito a leggerla: che volete, si fa quel che si può.
Loro pubblicano, seminarizzano, insegnano, conferiscono, si riuniscono,
giudicano, concorrono. Io, quando posso, leggo.
Larchitettura italiana attraversa una situazione drammatica.
Comincia così la missiva. Senza mezzi termini. Non si può
dire che non si afferri il toro per le corna.
Do unocchiata al calendario: settembre, lanno è
il 2005.
Controllo di nuovo: settembre, 2005.
MI faccio i conti con le dita. Cazzo, ci ho cinquantanni.
Uno se lo scorda, sono cose che succedono. Ma il calendario è
lì apposta. Tu guardi e ti ricordi. Che faccio io nella vita?
Larchitetto. Ho fatto altri mestieri? No. Sempre larchitetto
ho fatto (finta di fare). Ci fu, è vero, un periodo che suonavo
la chitarra, ma non credo che conti, in questa sede. A questi cinquantanni
ne togliamo una metà: per svezzamento, infanzia, adolescenza,
università e cazzeggiamento. Ne restano pur sempre venticinque.
Venticinque anni, dunque, che bazzico lambiente. Ma questa,
che io ricordi, è la prima volta che 35 professori assurgono
in coro a difesa dellarchitettura in Italia.
|
Architecture
for Humanity :...
Six months after
the Tsunami
Tsunami
Six Months On
I truly wish that I can write about permanent buildings that have
been built, communities recovered and a semblance of life that has
been restored to the tsunami struck countries in South East Asia and
Africa but that is not the case. Life is still very temporary and
families are still waiting.
In
my trip in April I saw miles upon miles of tents and poorly constructed
sheds housing many people, since then there has only been slight
change much of the delay is due to red tape and politics
between government ministries. While I was there we visited 15 ministries
to get a survey plan, none of whom knew where it was. Some NGO's
have built temporary structures and then left. However the next
six months is when recovery turns to reconstruction and we are hopeful
that many of our projects will be fully underway.
We
have made a strong commitment to creating community based sustainable
reconstruction and continue to push forward with our projects. In
Pottuvil we are working with Relief International to build three
schools and upgrade two others ( existing photos). Construction
is slated for early August. In Kirinda, like many other coastal
villages, we are waiting on the Urban Development Authority decide
on the no-build zone'. As soon as they come up with a solution
we will begin building community and civic buildings. Currently
we are planning to build a medical clinic, library and information
center and a civic building that will house the local police station
and post office. ( existing photos)
In
India we are collaborating with the League of Education and Development
(LEAD) in three villages in Cuddalore. We are funding and developing
designs for three off-the-grid community centers that will utilize
rainwater and solar collection. These community centers will also
act as education centers for children.
We
also connected Arups' office in Sydney with Habitat for Humanity
in Indonesia. Habitat had asked for help on their housing designs
and we were more than happy to connect them with designers and engineers.
Also in early July AFH Minneapolis, our fastest growing chapter,
is hosting a design charrette with the Minnesota Sri Lanka Friendship
Foundation to design and develop a community complex in Hikkaduwa,
Sri Lanka.
We
are also exploring funding a couple of housing and micro-economic
projects including a bakery facility. We'd like to thank everyone
who has donated and especially for their patience while we work
with local community groups to develop buildings that will not only
last but will help stimulate the economy of the area. We especially
want to thank Samir Shah who has been our Sri Lanka representative
since January 2nd. Almost weekly he has gone above and beyond the
call of duty to keep these projects going. Next month he returns
to the states and is getting married. Alas cloning is not an option
and he will be sorely missed. We wish him the best.
On
a high note we are happy to announce Purnima McClutcheon as our
India representative. She will be working with LEAD on the community
centers and potentially a number of other projects. (Cameron Sinclair)
|
in
libreria :.... l'industria
delle costruzioni 382 (marzo-aprile
2005)
Ralph
Erskine
Edilstampa
2005, 122 p., € 12,00
"1939,
Ralph Erskine appena venticinquenne e da poco laureato, s’imbarca
per la Danimarca in compagnia di una
bicicletta e un sacco a pelo, di qui raggiunge la Svezia
e pedalando arriva a Stoccolma. Coraggioso
e anticonvenzionale. Due aggettivi che contraddistinguono
decisamente il suo modo di pensare e di agire e che ricorreranno
spesso nella lettura della sua opera.
La Svezia diventa così la sua seconda patria; gli darà
l’occasione di integrare la formazione britannica, di stampo
accademico, con le esperienze maturate nell’ambito della cultura
socialdemocratica, gli offrirà inoltre l’opportunità
di realizzare una notevole quantità di edifici e di sperimentare
quella architettura della partecipazione, difficilmente praticabile
nel resto d’Europa.
In Inghilterra costruirà però gli edifici che lo renderanno
famoso: il Byker e l’Arca.
Ma sarà ancora la Svezia a fornirgli l’occasione di
riflettere sulle influenze del clima nordico sull’architettura
e di sostenere, tra i primi, l’urgenza
di una progettazione ecosostenibile.
Uno straordinario mix di pragmatismo britannico e empirismo svedese,
un felice equilibrio tra perfezione e compromesso, tra aspirazione
alla perfezione e ricerca delle opportune strategie per il suo conseguimento,
valutate soprattutto in base alla loro realizzabilità. E
ancora, un architetto che è riuscito a coniugare attenzione
alle necessità del vivere quotidiano e pensiero utopico,
valori domestici e proposte
radicali, che è riuscito a declinare l’astrazione
dell’utopia nella sua versione migliore, quella non totalitaria.
La sua capacità di affrontare i problemi da più punti
di vista, gli dà inoltre la libertà di impostare il
tema in modo sempre nuovo e originale, anche perché la sua
architettura non deve dimostrare alcuna teoria; di qui una certa
disomogeneità tra le sue opere, una caratteristica questa
che porterà alcuni critici a tacciarlo di eclettismo.
Da
un lato, i suoi riferimenti sono alla città
antica, a quel mix di funzioni capace di generare complessità,
variabilità e intreccio, a quel mondo preilluminista in cui
la partecipazione dell’utente differenzia e umanizza l’astratto
spazio modular-seriale. Dall’altro, in tempi non sospetti,
pone al centro della sua ricerca la questione ambientale, aprendo
così verso le molteplici, cruciali, problematiche del XXI
secolo. Riferimenti al mondo premoderno e a quello futuro sembrano
così comporsi insieme in una strategia progettuale e in una
poetica architettonica che con eleganza e ironico distacco scivolano
sulle tante forzature ideologiche che
hanno contrassegnato il XX secolo.
Radicale e anticonvenzionale la scelta di
trasferire lo studio su una barca e di recarsi nei mesi estivi,
con la sua famiglia e quelle dei collaboratori, a Rågö,
un’isola del Baltico a sud di Stoccolma, un usanza
che si ripeterà per tredici anni consecutivi, laddove il
Verona assume le sembianze di una piccola comunità
ideale. Nel Byker, a Newcastle, realizza un muro abitato lungo più
di 750 metri, una delle icone del pensiero utopico: ma il grande
segno perde qualsiasi connotazione astratta, si piega, variando
così di continuo i punti di vista, include preesistenze,
modifica la sua sezione, mescola differenti tipologie, alterna materiali
e colori.
Il grande segno dell’abitare collettivo,
che include anche i nidi degli uccelli, perde così di assolutezza
e conforma un luogo dove abitare.
Nell’Arca, a Londra, dà forma a un’altra delle
visioni utopiche che ha attraversato il moderno, il sogno del luogo
di lavoro di una comunità come “spazio
democratico” organizzato in modo non gerarchico e aperto.
Anticonvenzionale e, al tempo stesso geniale, infine, la
casa minima che Erskine costruisce
con le sue stesse mani e l’aiuto della moglie a Lissma nel
1941; uno spazio “da barca”, ultraflessibile,
che riutilizza i più improbabili materiali di scarto -una
vecchia rete del letto servì per armare la parete del camino-
in cui la facciata nord-deposito della legna, costituisce un’autentica
invenzione bioclimatica al tempo stesso soluzione figurativa...
"
Un
estratto dal testo introduttivo della
curatrice del numero, Alessandra De Cesaris
l'industria
delle costruzioni:: La rivista
tecnica dell'ANCE da gennaio 2002 ha cambiato veste. Si e' rinnovata
sia nel progetto grafico che nei contenuti, attraverso un piano
editoriale piu' organico e mirato a offrire, ad ogni uscita, una
visione completa e al tempo stesso dettagliata delle architetture
contemporanee e delle grandi opere realizzate in Italia e nel mondo.
Un aggiornamento costante affrontato attraverso numeri monografici,
con approfondimenti dei temi di ricerca curati da esperti e illustrati
attraverso un'ampia e dettagliata documentazione delle opere selezionate.
In ogni numero rubriche di informazione sui principali argomenti
di attualita', interventi qualificati ed esaustivi sugli aspetti
tecnici e scientifici del costruire. Direttore
Giuseppe Nannerini, capo redattore Domizia Mandolesi
|
Antonio
Esposito e Giovanni
Leoni
FERNANDO
TÁVORA
Opera completa
Electa,
Milano 2005, 400 p., € 98,00
Esce,
dopo cinque anni di ricerche condotte dagli autori in stretta collaborazione
con lo stesso Fernando Távora, l'atteso volume dedicato
alla figura di riferimento dell'enclave solitamente definita come
Scuola di Porto. Si chiude così
una trilogia che comprende i volumi dedicati da Electa all'opera di
Alvaro Siza e di Eduardo Souto de Moura, quest'ultimo scritto dagli
stessi Esposito e Leoni.
Di nobile famiglia, dopo una formazione tradizionalista e un apprendistato
architettonico internazionale che lo porta a rappresentare il Portogallo
ai CIAM, in contatto con la cultura architettonica europea del secondo
dopoguerra, Fernando Távora intraprende, a partire dalle opere
dei primi anni Cinquanta, quella che egli stesso definisce come la
"terza via": un rifiuto tanto dell'internazionalismo
quanto del regionalismo critico a favore di una architettura che sia,
al tempo stesso, specifica, strettamente legata al luogo, ma anche
fondata su una "lezione delle costanti" appresa dalla storia
e dotata di un valore universale. Sulla base di tali principi
Távora, instancabile viaggiatore e studioso dotato di una ampissima
cultura internazionale, sceglie di costruire
solamente in Portogallo, principalmente nel Nord del paese,
svolgendo una ricca attività professionale sviluppatasi in
quasi trecento progetti, per larga parte realizzati.
Alla professione, Távora affianca una cinquantennale attività
di docente, prima presso la Scuola di Belle
Arti di Porto, poi nella Facoltà di Architettura di Porto (FAUP),
di cui è fondatore nel 1982 e, per un ventennio, figura
di riferimento. Si tratta di una azione pedagogica necessariamente
più difficile a raccontarsi rispetto all'opera progettata e
costruita, ma decisiva per comprendere il ruolo svolto da Távora
nel definirisi della cultura architettonica contemporanea in Portogallo
e non meno importante per comprendere come questa figura appartata
e poco incline alla autopromozione mediatica abbia ottenuto, soprattutto
nella penisola iberica e in alcune regioni del sudamerica, un rispetto
e una autorevolezza che ha pochi paragoni nella cultura architettonica
della seconda metà del Novecento.
In Italia, nonostante l'interesse di alcuni ambienti accademici storicamente
legati al Portogallo, il nome di Távora è stato per
lungo tempo associato alla sua attività di restauratore o al
mitico ruolo di "maestro di Siza",
definizione solo in parte veritiera, dal momento che tra i due vi
è una differenza d'età di soli dieci anni, anche se
è un fatto che Siza fu allievo di Távora nella scuola
e suo collaboratore allo studio, ottenendo, grazie alla generosità
e al rispetto del capostudio, alcuni importanti incarichi in proprio
come la Piscina nella Quinta da Conceição
a Matoshinos o lo stesso ristorante Boa
Nova a Leça de Palmeira.
Una rilettura più profonda dell'opera tavoriana è stata
avviata dagli autori del volume oggi in libreria, grazie all'interesse
della rivista CASABELLA e del suo direttore Francesco Dal Co, con
una azione che ha condotto all'importante riconoscimento della Laurea
Honoris Causa conferita a Távora dallo IUAV nel maggio 2003.
Il volume dedicato a Eduardo Souto de Moura ha poi mostrato, anche
se per accenni, quanto profonda e viva sia la lezione tavoriana nell'opera
del più giovane architetto portohghese rendendo sempre più
necessaria, per una corretta lettura della storia architettonica recente
del Portogallo, l'uscita di un volume dedicato a Fernando Távora.
Il
volume di apre con una intervista a Távora realizzata dagli
autori a Porto il 27 novembre 1999,
occasione di avvio della ricerca che ha condotto anche a un definitivo
riordino dell'archivio, prossimamente disponibile alla consultazione
grazie a una costituenda Fondazione promossa dalla famiglia.
Segue un'ampia lettura dell'opera tavoriana affidata ai saggi di
Antonio Esposito - Fernando
Távora e l'architettura portoghese del dopoguerra
- e di Giovanni Leoni -
Oltre il "moderno": l'architettura di Fernando Távora.
Offerto questo inquadramento storico e critico, il volume prosegue
con una presentazione dei progetti e delle opere realizzate, strutturata
secondo un ordine che gli autori hanno lungamente discusso con lo
stesso Távora. I primi due capitoli focalizzano due momenti
decisivi della sua formazione: la messa a
punto della già ricordata "terza via" e la stagione
- tra il 1952 e il 1958 - in cui grazie a quelli che sono stati
definiti come "progetti guida", Távora elabora
le diverse componenti del suo metodo progettuale. I capitoli
successivi, a sottolineare l'attenzione tavoriana per la specificità
del luogo, sono organizzati secondo criteri geografici e, solo all'interno
di ogni capitolo, seguendo un ordine cronologico.
I luoghi del progetto tavoriano che il volume presenta sono: Porto,
Aveiro, Guimarães, Viana do Castelo, Coimbra, Lisbona.
Segue una ricca antologia di testi scritti
da Fernando Távora, tanto di carattere generale quanto
di commento ai singoli progetti; testi che spesso sono parte integrante
del progetto, chiave di lettura senza la quale non se ne colgono
le profonde motivazioni.
Tra i testi pubblicati, quello per certi versi più prezioso
è un lungo estratto del Diario di viaggio
redatto da Távora in occasione del suo giro intorno al mondo
finanziato dalla Fondazione Gulbenkian e realizzato fra il 13 febbraio
e il 12 giugno 1960: un attraversamento del moderno che lo conduce
a contatto, reale o mediato dalle opere, con F.L. Wright, L. Kahn,
Mies van der Rohe, ma anche con il Giappone della villa di Katsura
o con l'esperienza delle grandi metropoli mondiali. La trascrizione
del testo, di difficile consultazione, è stata possibile
grazie a una lettura integrale che Fernando Távora ha accettato
di registrare per gli autori del volume. Le
pagine sono accompagnate dagli straordinari schizzi realizzati durante
il viaggio.
Conclusa la presentazione dell'opera, teorica e progettuale, un
capitolo finale raccoglie "intorno a
Távora", amici e collaboratori di antica data
o di più recente acquisizione, che offrono una loro lettura
e contributi preziosi per far emergere il sistema di relazioni,
umane prima ancora che culturali o professionali, che è di
diritto parte dell'opera tavoriana, non meno dei suoi progetti e
scritti. Oltre alle inevitabili e preziose testimonianze di
Alvaro Siza (A proposito della architettura di Fernando Távora)
e di Eduardo Souto de Moura (Fernando Távora
e la natura delle cose naturali. Tre episodi per il prossimo millennio),
vi sono testimonianze su opere specifiche, ma con fondamentali aperture
su questioni di carattere generale, a firma di Alexander
Alves Costa (Casa nella Quinta da Cavada) e
Sergio Fernandez (Ristorante e stazione di rifornimento Sacor);
letture storico-critiche di Bernardo Ferrão
(L'antico e il moderno nella architettura Fernando Távora),
Nuno Teotonio Pereira (L'indagine sulla architettura
popolare) e Daniele Vitale (Távora.
Nostalgia e civiltà); una "storica" intervista
di Carlos Marti a Távora, realizzata a Barcellona nel 1998
("Nulla dies sine linea": frammenti
di una conversazione di Carlos Marti Aris con Fernando Távora);
una descrizione dell'archivio curata da Francesco Del Conte. Completano
il quadro di affetti e pensieri raccontati nel capitolo: una vivissima
testimonianza della generosa azione pedagogica svolta da Távora,
di cui è autore il suo allievo Francisco
Barata Fernandes (L'architettura colta di Fernando Távora);
una non meno viva e toccante memoria della vita di studio, scritta
dal collaboratore di tanti anni e custode dell'archivio, Fernando
Barroso; infine la ricca, profonda e preziosissima testimonianza
sugli inediti diari giovanili offerta da Manuel
Mendes ("Ah, che ansia umana di essere il fiume o la riva!").
Il volume si conclude con una cronologia in cui gli eventi della
vita di Távora si alternano alla storia politica e architettonica
del Portogallo, seguita dal regesto completo delle opere e dalla
bibliografia generale.
Le fotografie del volume sono opera di Fulvio
Orsenigo e Alessandra Chemollo, la quale chiude anch'essa
una trilogia, avendo fotografato anche per i volumi già citati
su Alvaro Siza e su Eduardo Souto de Moura. |
dal
8 al 26
giugno 2005 si tiene presso il Museo
darte contemporanea Villa Croce di Genova l'esposizione:...
Maurizio Bolognini. Macchine
programmate 1990-2005
Nellambito
della rassegna 4 Rooms,
che ha già visto presenti al Museo darte contemporanea
di Villa Croce Plamen Dejanoff e Flavio Favelli, Maurizio Bolognini
presenta, con Macchine programmate 1990-2005, una selezione
dei suoi lavori più significativi, a partire dalle prime
macchine programmate per produrre flussi di immagini casuali e lasciate
funzionare allinfinito: le Imaging Machines e i Computer sigillati,
realizzati rispettivamente dal 1988 e dal 1992.
Maurizio Bolognini, che si occupa di tecnologie digitali dagli anni
Ottanta, è considerato lartista più radicale
nel movimento delle Nuove Tecnologie,
avendo messo al centro del proprio lavoro gli stessi dispositivi
e la loro fisiologia, rinunciando a qualsiasi sovrastruttura simbolica
(Mario Costa). Lartista stesso sottolinea che le sue macchine
(ormai centinaia), programmate per produrre flussi inesauribili
di immagini casuali (o altri tipi di elaborazione: numerazioni,
testi, voci...), servono a generare delle infinità
fuori controllo, a costruire universi dinformazione
paralleli che spostano la ricerca dal livello dei significati
a quello dei dispositivi e delle loro operazioni, di cui egli
si considera allo stesso tempo autore e spettatore.
E stato sottolineato che in questo modo il lavoro di Bolognini
consente di rimettere a fuoco la problematica dellarte tenendo
conto del nuovo contesto tecnologico (Robert C. Morgan). Lartista
considera centrale nella sua ricerca la delega alla macchina,
che significa rinuncia al controllo ma anche possibilità
di dilatare il proprio gesto allinfinito: la sproporzione
che si determina tra lartista e il suo lavoro egli
sottolinea diventa una nuova versione della sproporzione
tra noi e la realtà, che per la prima volta possiamo contemplare,
ridurre a esperimento e spettacolo.
Questo è evidente, in modi diversi, in tutti i suoi lavori:
nella serie dei Computer sigillati, di cui il Museo aveva presentato
uninstallazione nella mostra Il viaggio delluomo
immobile (2003); nella serie Atlas 2, in cui utilizza programmi
la cui realizzazione è stata delegata senza vincoli a programmatori
di ogni parte del mondo; nelle applicazioni di intelligenza artificiale
usate in AIMS (Artificial Intelligence Mediated Sublime); e nelle
applicazioni di intelligenza collettiva usate nelle CIMs (Collective
Intelligence Machines), installazioni interattive collegate alla
rete telefonica cellulare. Di queste ultime il Museo presenta qui
uninstallazione suddivisa in due postazioni diverse (una nella
proprie sale, laltra in una via del centro di Genova), coordinate
attraverso la rete telefonica e aperte allintervento del pubblico
che, usando il proprio telefono cellulare, potrà interferire
con il funzionamento altrimenti autosufficiente delle macchine.
Catalogo
ed. Neos italiano/inglese a cura di Sandra Solimano, con testi di
Mario Costa, Giulio Giorello, Derrick de Kerckhove,
Simonetta Lux, Angela Madesani, Robert C, Morgan, Enrico Pedrini,
Domenico Scudero, Sandra Solimano.
|
dal
6 al 24
giugno 2005 presso il SEVS galleria
dell'Università di Firenze, si tiene la mostra :...
SNAKE SPACE. NIO
architecten
SNAKE
SPACE. NIO architecten, curata da Marco Brizzi si
Focalizza sulla ricerca dell'architetto olandese Maurice Nio già
fondatore di NOX, la mostra è dedicata al tema degli "spazi
tecnici", luoghi della città diseredati, di transito
o addirittura ad accesso interdetto: discariche, autostrade, parcheggi,
aree industriali, tunnel, viadotti. È qui che Nio
realizza le sue architetture, donando anima e vita a territori
indefiniti, freddi, spazi di scarto e di rifiuto. Particolari
dispositivi robotici, protagonisti dell'installazione, si insinueranno
–come l'architettura di Nio– negli anfratti dimenticati
di un paesaggio urbano ai confini tra l'astrazione e la realtà.
L'installazione
prevede un lungo tavolo coperto da una stampa di un paesaggio
immaginario, una sorta di mappa dalla quale emergono dieci punti
caldi che individuano zone interstiziali, ognuna delle quali corrisponde
ad uno spazio tecnico e ad una diversa occasione di progetto.
Gli oggetti robotici si muovono sul tavolo, costantemente ridirezionati
e in continua ricerca di nuove mete all'interno di questo paesaggio
artificiale. Come l'architettura di Nio, tali oggetti si insinuano
in anfratti di territorio mortificati dalle esigenze e dalle priorità
della vita metropolitana.Quella di Firenze è la prima tappa
di un tour organizzato da iMage, viewpoints on architecture. La
mostra, dopo Firenze, approderà alla Triennale di Milano,
alla VIVID di Rotterdam e quindi nelle altre capitali europee.
Lunedì
6 giugno 2005 alle ore 18.00 Maurice Nio
introdurrà il tema della sua ricerca durante un momento
di incontro che avrà luogo nel cortile del SESV
alle ore 18.00. Seguirà l'inaugurazione della mostra alle
ore 19.00.
|
in libreria :.... di Wu Ming 2
Guerra agli umani
Einaudi stile libero-Big 2004, 306 p., € 14,00
Nei boschi sopra Castel Madero qualcuno tende agguati ai cacciatori e li mutila del dito con cui premono il grilletto. Una ragazza e un uomo barbuto girano tenendo in mano strane aste di metallo. Il gruppo dei "Duri a morire" si prepara al peggio. Il guerriero Geims Oliva si accorge d'un colpo che non vi è onore in quel che sta facendo. Mentre grida: "Io sono un gladiatore, non uno stronzo!", qualcun altro, non troppo distante, pensa che "la corda del mondo è lì lì per spezzarsi".
Marco è l'Uomo Nuovo, fondatore di una nuova civiltà troglodita libera dalla tirannia degli inutensili. Vive in una caverna sui monti del Maderese, epicentro del futuro mondo primitivo. Non sono in pochi a interferire col suo progetto: cantieri che divorano montagne, bracconieri di cinghiali, piccoli gangster, carabinieri "survivalisti", palestrati nazisti e un gruppo clandestino che - ispirandosi a un oscuro autore di fantascienza - ha dichiarato la "guerra agli umani". Per Marco "nessun luogo vale un assedio", si ritiene un nomade e potrebbe anche andare altrove, ma un piccolo evento - la scomparsa di un sanbernardo di nome "Charles Bronson" - sta già rotolando e presto si gonfierà a palla di neve, travolgendo lui e i suoi "alleati": Gaia, barista rabdomante, e Sidney, nigeriano fuggito da un canile che canile non è.
Guerra agli Umani. I protagonisti (in ordine di apparizione): Marco “Walden”, supereroe. Ha scoperto che Babilonia intende suicidarsi. Lui preferirebbe evitare. Per questo vive in una caverna e attende con fiducia la fine dell'Occidente. San Disma, ladrone. La Chiesa ufficiale non lo riconosce e sotto sotto pensa che abbia rubato pure il Paradiso. Ma è il patrono della civiltà troglodita. Castel Madero, mille abitanti e poca gloria. Perfetta esemplificazione del Teorema dei Tre Bar. Gaia Beltrame, rabdomante in erba, proprietaria di un locale dove si fa credito a chi legge e la televisione funziona solo a ceffoni. Charles Bronson, sanbernardo, fanatico dei Doors. Nonostante un collare molto, molto particolare un giorno è scomparso e nessuno l'ha più visto. Emerson Krott, scrittore sudafricano, autore de “L'invasione degli Umani”. E' convinto che Dio assomigli a un gibbone. Gilberto Rizzi, cacciatore. Pignolo, sempre attento alle regole, irreprensibile. Eppure, la Rivoluzione Animale ce l'ha già nel mirino. Daniele Sardena, bracconiere. Esperto nel costruire trappole. Un po' meno nel selezionare le prede. Maresciallo Martelli, carabiniere. La prossima catastrofe non lo troverà impreparato. Ermete Treré, detto Erimanto. Insieme ai suoi compari, mutila cacciatori e libera cinghiali. Eppure, gli stanno più a cuore gli struzzi. Geims Oliva, gladiatore. Con la sua Mossa del Cuoio, vorrebbe passare alla storia degli sport da combattimento. Purtroppo, l'avversario non è all'altezza. Il Facocero, in realtà un cinghiale. Ma con quattro zanne e una dipendenza preoccupante dalle mele selvatiche. Yogur Casale, Ha introdotto in Val Madero il metodo medioevale per cacciare i cinghiali.
|
GAU su wumingfoundation :.... www.wumingfoundation.com/guerra_agli_umani |
ordina il libro on-line :.... |
www.einaudi.it/catalogo |
dal
28 maggio al 5
giugno 2005 si tiene a Roma :...
il Festival di Palazzo Venezia
ROMA
ART DOC FEST
Il
Festival di Palazzo Venezia (ROMA ART DOC
FEST) ha cadenza annuale; la seconda edizione si svolge a
Roma dal 28 maggio al 5 giugno del 2005. L'intento
della rassegna è di mostrare e far parlare oggi di cinematografia
e di documentaristica sull’arte, dando voce ad un intero comparto
produttivo, vasto ed esteso in tutto il mondo, che trova in Italia
una sua naturale collocazione anche come stimolo per l’avvio
di produzioni "made in Italy" con caratteristiche tali
da poter competere con il meglio della produzione internazionale.
Nell'ambito
del festival si svolge la manifestazione collaterale
L’arte del costruire, retrospettiva curata da
Antonella Greco,
dedicata a filmati sul mondo dell’architettura, realizzata
in collaborazione con CULT NETWORK. I video saranno presentati nella
sede di Palazzo Wedekind
dal
vasto e ricco programma si segnalano Martedi
31 maggio i video:... 19:18
La Biennale di Venezia. Metamorph.
9^ mostra internazionale di architettura a cura di Livia
Tani / 19:49 Il grande progetto
dal moderno all'eterno. Marcello Piacentini
e la Città Universitaria di Giorgio Guido.
( Palazzo
Wedekin
Piazza Colonna 366)
il
programma della rassegna L'Arte del costruire
:... www.docfest.it/artdocfest2005/programmazioni
|
dal
28 Aprile al
29 Maggio 2005
presso l'Istituto Svizzero di Roma, Villa Maraini si tiene la mostra
:... Costruzioni
Federali Architetture
1988-1998 Circondario 2
Una
selezione di opere architettoniche commissionate tra il 1988 e il
1998 dall’Ufficio delle Costruzioni federali, Circondario
2 (cantoni Ticino, Grigioni, Uri, alto Vallese
e Italia). I progetti realizzati in quest’ambito mettono
in luce la dimensione civile dell’edilizia pubblica con particolare
riferimento alla cultura costruttiva elvetica. L’Ufficio delle
Costruzioni federali ha infatti sempre cercato di dare spazio alle
molteplici componenti delle forze creatrici operanti nel campo dell’architettura,
al visitatore di scoprire che queste costruzioni sono delle «belle
e pluralistiche architetture».
Vernice
mercoledì 27 aprile 2005, ore 18.30 :... saranno presenti:
l’architetto Franco Poretti ex
direttore del Circondario 2, l’architetto Mario
Botta, l’architetto Graziella
Zannone Milan curatrice della mostra ed il professor Jacques
Gubler
Progetti di: Bernegger e Quaglia, Pietro
Boschetti, Mario Botta, Broggi & Burckhardt, Richard Brosi e
Partner, Cabrini-Keller-Verda, Campi e Pessina, Angela e Domenico
Cattaneo, Germann & Achermann, Häusler & Cathomen,
Jüngling e Hagmann, Lorenzo Felder, Moro & Moro, Remo Leuzinger,
Muttoni e Silvano Caccia, Elio Ostinelli, Orlando Pampuri, Schnebli-Ammann-Ruchat,
Modigliani & Boccuccia, Gioni Signorell, Trümpy e Bianchini,
Livio Vacchini, Peter Zumthor
28
aprile - 29 maggio 2005
Apertura al pubblico: lunedì - sabato 15 - 19 / Per informazioni
tel. +39 06 481 42 34
Istituto
Svizzero di Roma:... Villa Maraini
via Ludovisi 48 (ingresso da Via Liguria 20)
scarica
la locandina dell'evento .pdf
:... download
|
Aprile
2005 presso il SEVS galleria dell'Università
di Firenze, si inaugura la mostra :...
ABALOS
& HERREROS. New Techniques =
A New Landscape
la
mostra ABALOS & HERREROS. New Techniques = A New Landscape,
è dedicata all'opera e alla ricerca progettuale di Iñaki
Abalos e Juan Herreros, orientata verso il punto di incontro tra
economia ed ecologia, dove, secondo gli architetti spagnoli, la
distinzione fra naturale e artificiale si dissolve. La mostra, per
la prima volta in Italia, è stata presentata a Londra, presso
l'Architectural Association School of Architecture, all'Illinois
Institute of Technology di Chicago, al College of Architects di
Cadice e al College of Architects di Caceres. Essa concentra l'attenzione
su quattro opere recenti: New Museum
of Contemporary Art a New York, Cristina Enea Park a San Sebastian,
Sagües area a San Sebastian, Coast Park North-East, Forum 2004
a Barcellona. Intorno a queste opere
la mostra, insieme alla conferenza
di Juan Herreros che si terrà alle 17.00 presso l'Aula Magna
del Rettorato, esplora il percorso
mentale e costruttivo, rivoluzionario e sorprendente, fin qui compiuto.
MOSTRA
SESV SPAZIO ESPOSITIVO DI SANTA VERDIANA
Piazza Ghiberti 27, Firenze
> esposizione: dal 7 al 27 aprile
> apertura: dal lunedì al venerdì, ore 10.00-18.00
INGRESSO LIBERO
una
iniziativa di:
Syracuse University, Firenze Università degli Studi di Firenze.
SESVin collaborazione con: iMage
a
cura di:
Francisco Sanin, Marco Brizzi
|
in
libreria :.... l'industria
delle costruzioni 381 (gennaio-febbraio
2005)
Rassegna
italiana 2
Edilstampa
2005, 122 p., € 12,00
"Nonostante
una tendenza generalizzata che vede e vuole un panorama atomizzato
in espressioni deboli ed incapaci di relazionarsi tra loro, negli
ultimi anni in Italia si è andata costituendo a dispetto
del pregiudizio, una attitudine alla progettazione dotata di un
sempre più evidente grado di unitarietà; una unitarietà
relativa e dal basso, che non fa riferimento a ricerche o programmi
prestabiliti e benché mai ad apodittici manifesti. Per percepire
il senso di questa comunanza bisogna innanzitutto mettere
tra parentesi l’aspettativa modernista che vede il nuovo come
valore assoluto e demanda all’invenzione iconografica l’identità
ed il successo di determinato genere di architettura. Se
infatti si parte dal presupposto che l’identità
debba necessariamente passare attraverso l’invenzione
figurativa del singolo progetto e alla sua capacità
ad elevarsi a racconto collettivo, inevitabilmente
ci si allontana dalla migliore architettura prodotta dalle nostre
parti.
Quest’ultima
si presenta invece come una architettura di relazione, dispone ed
articola le sue forme guardandosi intorno, come dialogo. Tradizione
vuole che in Italia il guardarsi intorno abbia corrisposto a
porsi in relazione con il contesto, ciò sia nella
opzione estrema e determinista della architettura
della città, sia nella opzione stemprata del
regionalismo critico. Nel caso in esame siamo
al di là di questa duplice opzione che di fatto ha
trascinato il progettare nel vicolo cieco della paura espressiva,
nel subire le condizioni al contorno. La relazione attuale si realizza
invece in un dialogo del singolo progetto
con le architetture simili, come la ricerca di una
familiarità diffusa che impone come in ogni famiglia, una
ragionata ed argomentata sedimentazione dei comportamenti e delle
forme. Va da se dunque che virtù, pregi e difetti
di quel che si produce dalle nostre parti debba necessariamente
passare attraverso questa visione collettiva, come immaginando di
vedere queste architetture fisicamente vicine tra loro; solo
allora appaiono le ragioni ed il senso di una attitudine comune
che al di là del singola figurazione, ha il pregio di identificare
una visione del mondo, in ultima analisi uno stile".
Un estratto dal testo di introduzione al numero "Nonostante
una tendenza generalizzata..." di Valerio
Paolo Mosco
l'industria
delle costruzioni:: La rivista
tecnica dell'ANCE da gennaio 2002 ha cambiato veste. Si e' rinnovata
sia nel progetto grafico che nei contenuti, attraverso un piano
editoriale piu' organico e mirato a offrire, ad ogni uscita, una
visione completa e al tempo stesso dettagliata delle architetture
contemporanee e delle grandi opere realizzate in Italia e nel mondo.
Un aggiornamento costante affrontato attraverso numeri monografici,
con approfondimenti dei temi di ricerca curati da esperti e illustrati
attraverso un'ampia e dettagliata documentazione delle opere selezionate.
In ogni numero rubriche di informazione sui principali argomenti
di attualita', interventi qualificati ed esaustivi sugli aspetti
tecnici e scientifici del costruire. Direttore
Giuseppe Nannerini, capo redattore Domizia Mandolesi
|
Aprile
2005 si presenta a Barcellona presso l'Espai Ras :...
Net.it
..the net
of the italian contemporaneity
il
primo libro sulla contemporaneità del progetto in Italia
edito da Actar,
Net.it
presenta
la produzione più originale e aggiornata di 60 tra architetti,
designers e fotografi;
inoltre introduce e guida il lettore alla scoperta dei network più
frequentati e seguiti.
Presentano
il curatore del libro Pino Scaglione e l'editore Ramon Prat..
A
partire dalle ore 18.30 presso l'Espai Ras
in Calle Doctor Dou, Barcellona
scarica
la locandina dell'evento .pdf
:... download |
5
Aprile 2005 presso las salas del primer piso a Buoenos Aires si
inaugura :... Entre
quimera y realidad Guido Chouela, Roberta
Vassallo
"si
tratta di un lavoro svolto durante tre viaggi in Patagonia del sud.
Ho fotografato le case, o meglio le facciate delle case, come se
fossero delle persone dei volti. Una serie di quaranta prospetti
di case catture in diversi paesini patagonici. Non é l'architettura
che mi interessa, non il dettaglio architettonico, ma i particolari
umani che queste architetture trasmettono; é architettura
spontanea, case umili,per lo piú di legno e lamiera".(Roberta
Vassallo)
Hall
Central Carlos Morel del Teatro San Martin,
Avenida Corrientes 1530 Buenos Aires
|
Marzo
2005 architettura.it è luogo di discussione sui destini
e sulle prospettive dell'architettura
italiana:... sezione files
Alle riflessioni di Luca Molinari fa seguito la risposta
di Giovanni Damiani, si delineano così possibili scenari
di evoluzione e crescita: al necessario rinnovamento delle strategie
politiche si accompagna il recupero cosciente della migliore tradizione
critica e progettuale; si delineano inoltre nuove esigenze sociali
e collettive a cui corrispondono nuovi temi -sopratutto alla piccola
scala- in grado di costituire nell'immediato futuro un volano per
la crescita economica e culturale del nostro paese. Segnali che
testimoniano di una situazione feconda ed in evoluzione a cui guardare
con speranza ed ottimismo (cp)
"Un
agenda per l'architettura italiana" di Luca
Molinari :...
vai
bisogna
dare vita a una Agenda per l'architettura italiana che punti su
due elementi fondamentali:
IN/ Ovvero affermare la normalità della buona architettura
contemporanea in tutti gli ambiti del nostro vissuto. L'Italia oggi
è un potenziale laboratorio a cielo aperto in cui l'architettura
dovrebbe essere chiamata a pensare e costruire nuove scuole, ospedali,
centri civici, case per anziani, unità produttive, residenze
sociali che mancano nel nostro Paese e che aspettano solo una nuova
stagione di politica e di opere diffuse su piccola scala. D'altronde
un Paese che non sa investire sulle proprie strutture essenziali,
sul loro necessario ammodernamento e cambiamento, è un Paese
che non è capace di guardare al proprio futuro. E la sperimentazione
su queste tipologie edilizie elementari potrebbe diventare un volano
straordinario per la nuova architettura italiana. Insieme imprese,
committenza e architettura devono sviluppare un dialogo che solo
in questi ultimi anni si sta sviluppando portando risultati che
alla lunga saranno significativi. C'è bisogno di consapevolezza
e di fiducia reciproca per crescere insieme.
OUT/ Promuovere e spingere l'architettura italiana nelle grandi
competizioni nazionali e soprattutto internazionali. Renderla un
fenomeno popolare e di costume. Promuoverne le potenzialità
e stimolarne la crescita. Non si tratta di bieco protezionismo anzi,
non si vuole evitare il confronto, né si tratta della abituale
pratica di autocommiserazione italica, ma si tratta di potersi confrontare
ad armi pari con le altre realtà che non sono unicamente
disciplinari. Investire sull'architettura nazionale significa anche
investire sull'economia del Paese e sulla sua immagine all'estero.
"Voglia
di contemporaneo" di Giovanni
Damiani :...
vai
Vedo
come necessario il ripartire dall'affrontare il grande nodo della
crisi degli anni Settanta e il passaggio agli anni Ottanta proprio
perché è lì che questa frattura è diventata
una voragine e che la ricerca architettonica italiana si è
staccata da quella internazionale. Perché tutto quello che
è successo nel mondo negli ultimi trent'anni dimostra che
si può benissimo continuare a fare architettura dopo la morte
dell'architettura di presunta tafuriana memoria (sempre giustamente
rigettata da un Tafuri che avrebbe così tanto da dare ancora
al nostro presente e che neppure si può nominare in pubblico)
e, anzi, morto un papa (l'ideologia) se ne è fatto un altro,
magari meno forte, meno epocale, ma non meno presente.
In questo passaggio storico noi italiani siamo usciti di scena dal
dibattito e, come mi sforzo di dire sempre, non è stato né
per cattiva sorte, né per mancanza di fuoriclasse, ma per
precise politiche culturali, irresponsabilità e scarsa visione
diffusa della classe dirigente.
Più che attendere un premier che telefoni per sponsorizzare
un architetto per difendere il "made in Italy" io desidererei
che si riuscisse a comunicare alla gente che l'architettura contemporanea
è una grandissima risorsa per il territorio, per le nostre
città, per affrontare da protagonisti la sfida dell'economia
globale, se saremo capaci di fare questo credo riusciremo ad avere
politici più attenti alle questioni dell'architettura per
cui sarà ovvio spendersi per avere opere e progetti importanti.
|
visita:...
I
Quaderni del Prof. Antonino Saggio
http://www.citicord.uniroma1.it/saggio
leggi
:... Coffee Break
la
più estesa raccolta di scritti di architettura contemporanea
disponibile in rete in Italia
http://architettura.supereva.it/coffeebreak/index.htm
Iniziata
nel novembre 2000 su ARCH'IT da Antonino Saggio,
la raccolta contiene ad oggi più di cinquanta
scritti che vanno da riletture del lavoro di architetti molto
noti a nuove figure d'oggi. Si articola in
quattro sezioni principali: la prima è denominata
Gli architetti ed è legata
a singoli protagonisti, la seconda, Le idee,
contiene contributi che affrontano temi del dibattito teorico di
questi anni; la terza sezione, Le interpretazioni,
è dedicata ad una riflessione sugli strumenti della teoria
e della critica di architettura ed ad alcune delle personalità
di spicco in questo settore; la quarta sezione, IT
Revolution in Architecture,
contiene le introduzioni di Saggio ai volumi
de La Rivoluzione Informatica pubblicati in italiano da Testo&Immagine,
in inglese e tedesco da Birkhäuser e in cinese da Prominence
Publishing. I testi sono consultabili secondo la suddivisione
generale di seguito riprodotta oppure secondo diversi percorsi di
lettura, proposti dallo stesso autore per suggerire alcune tracce
tematiche. Dal maggio 2003 è connesso alla rubrica un forum
moderato da Italia Rossi, Roberto Sommatino e Antonia Marmo che
organizza e cura i contributi più rilevanti legati alla rubrica.
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Febbraio
2005: Roma si arricchisce di una nuova
opera scultorea :....
Stele
di
Giovanna De Sanctis
Nella
giornata del 22 dicembre scorso è stata
inaugurata le grande scultura che il Comune di Roma, XII
Dipartimento, ha voluto inserire lungo il
Passante Nord-Ovest, affidandosi, per la scelta, alla procedura
del concorso pubblico, conclusosi nel
gennaio 2003. Giovanna De Sanctis è l’autrice di Stele,
il grande bronzo dalla superficie corrugata collocato all’uscita
di Via Trionfale-Via Cortina d’Ampezzo
La
scultura realizzate per il Passante Nord-Ovest ha un andamento
verticale e costituirà un segno riconoscibile in un luogo
estremamente “difficile” ai fini dell’inserimento
di opere d’arte. Il problema che De Sanctis è
stata chiamata a risolvere è infatti uno dei più ostici
dell’ arte pubblica: la collocazione
in luoghi della periferia urbana attraversati da veloci flussi di
traffico e continue interferenze visive. Una sfida estetica
e culturale alla quale la committenza comunale ha chiamato gli artisti
a cimentarsi
Stele
Anno: modello 2002 realizzazione 2004
Materiale: bronzo
Dimensioni: h. m.5
Collocazione: incrocio Via Trionfale-Via Sappada
La
volontà dell’artista di creare un’opera finalizzata
a restituire identità e memoria ad un luogo anonimo e “smemorato”
come la periferia di una grande città dei nostri giorni si
evidenzia anche nella scelta del titolo,
nell’uso di un materiale classico come
il bronzo, nella soluzione della superficie
corrugata, chiaro rimando al panneggio
barocco e, dunque, alla Roma berniniana.
Anche la posizione inclinata dell’asse,
con il suo portato di squilibrio, è
sia evocazione dello spirito barocco sia moderno
simbolo di velocità.
Giovanna De Sanctis:
nasce
a Pescara nel 1939.Dopo aver frequentato i corsi della Facoltà
d'Architettura dell'Università "La Sapienza" di
Roma, si laurea nel 1964. Avvia un individuale percorso di ricerca
strettamente connesso con la sua preparazione e si specializza ben
presto nella progettazione ed esecuzione di
interventi artistici per luoghi pubblici. Esordisce ufficialmente
nel 1975 alla X Quadriennale Nuova generazione.
Si dedica, negli anni successivi, al disegno e alla pittura allestendo
personali quali Analisi di un prototipo giovanile
(Mantova, 1979), Materiali per una messa in
scena dell'estasi (Genazzano, 1981), Orfeo
e Euridice (Roma, 1984). Nello stesso periodo partecipa a
numerose collettive. Nel 1984 vince il concorso
per la realizzazione di una fontana monumentale a Massimina e due
anni più tardi si dedica al progetto per la sistemazione
di Piazza Cardinal Consalvi, presso Ponte Milvio a Roma.
Intensifica nel corso degli anni Novanta la produzione scultorea:
al 1992 realizza un bronzo ubicato nella nuova
Casa Circondariale di Civitavecchia, nel 1998-1999, a seguito
del concorso "Cento Piazze"
bandito dal Comune di Roma nel 1996, quattro
sue sculture in bronzo vengono realizzate nella piazza del quartiere
romano di Decima ristrutturata su progetto degli architetti A. Aymonino
ed E. Rizzuti. Nel 2000 due installazioni in gesso e cristallo
intitolate Vetrine (1997-1999) e Fossili
(1997-1999) sono esposte presso la
Galleria Comunale di Roma in occasione della nona edizione della
rassegna Arte Contemporanea Lavori in corso. Alla fine del
2001, una scultura in bronzo intitolata Nike,
composta da due grandi "ali", è allestita nello
spazio antistante l'edificio della Nuova Pretura di Palermo.
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EMERGENZA
TSUNAMI APPELLO AFH :....
Project Re:Build -- Sri Lanka and Aceh
>> Architecture for Humanity /
Worldchanging Tsunami Reconstruction Appeal
Il
26 Dicembre una serie di terremoti ha colpito la costa occidentale
di Sumatra le isole Andaman e Nicobar. I due terremoti più
forti hanno avuto magnitudo 8.9 e 7.3. Il terremoto ha provocato uno
Tsunami che ha colpito 9 nazioni della regione causando più
di 150.000 morti e circa 4 milioni di senzatetto.
Nel giro di poche ore dal disastro, Architecture
for Humanity e worldchanging.com
un sito che si occupa di ricercare strumenti modelli ed idee per costruire
un futuro migliore, lanciano congiuntamente una campagna di raccolta
fondi con l’obbiettivo di raggiungere la somma di $100,000
I precedenti progetti realizzati da AFH -la ricostruzione in Grenada,
Iran (Bam)ed in Kosovo- hanno riguardato la costruzione di abitazioni
e spazi collettivi con costi complessivi non superiori ai $2000 grazie
al sostegno di gruppi locali. La collaborazione
tra questi avviene utilizzando mano d’opera e tecniche costruttive
locali ed è sviluppata secondo requisiti di sostenibilità
economica ed ambientale. Questo sistema permette di sviluppare delle
micro economie in grado di risollevare le comunità colpite
dalle tragedie ed in oltre si configura come il metodo più
economico per ricostruire
Attualmente
la cifra totale raccolta dall’ Architecture for Humanity /
Worldchanging Tsunami Reconstruction Appeal si assesta sui $82,000
raccolti
da oltre 760 donatori. Donazioni e supporto sono giunti da general
contractors, professionisti, studenti, dall’ American Institute
of Architects. Oltre alle molte persone che hanno risposto, alcune
piccole imprese come Rent-Direct.com e InformInteriors stanno collaborando
al fianco di AFH alle iniziative per la raccolta fondi.
Questo
obbiettivo, unitamente a servizi di progettazione gratuiti (tutto
lo staff di AFH sta lavorando senza compenso) e donazioni di materiale,
permetteranno la realizzazione di strutture quali scuole, infrastruture
e presidi medici. Con un approccio più
olistico e sostenibile alla ricostruzione -una vera idea in grado
di cambiare il mondo- i fondi aiuteranno a costruire qualcosa di
più di semplici rifugi d’emergenza ovvero, vere comunità
in grado di crescere ricostruire e rinnovarsi
Sri
Lanka
AFH ha appena iniziato ad organizzare iniziative per la ricostruzione
in Sri Lanka: il locale rappresentate dell’associazione Samir
Shah è attualmente occupato nella gestione della crisi
nel distretto di Hembanthota. Uno dei progetti che AFH sta portando
avanti, Project Re:Build, utilizzerà tecniche di costruzioni
e mano d’opera locali, nella ricostruzione
di un villaggio interamente spazzato via dallo tsunami. Questo progetto
provvedera alla costruzione di un centro sociale compreso di scuola,
ospedale, mercato e spazi pubblici.
Aceh
Un team apposito arriverà ad Aceh in questa settimana ed
aiuterà ad indentificare uno o più siti in cui AFH
in collaborazione con le ONG risponderanno alle esigenze abitative
e di servizi venuti a mancare. Il sistema scolastico nella provincia
è stato decimato AFH sta cercando in collaborazione con Indra
Jati Sidi, direttore generale per l’educazione elementare
e secondaria, di ricostruire le strutture scolastiche per un numero
approssimativo di 140,000 studenti elementari e 20,000 studenti
delle scuole superiori.Indra Jati Sidi, ha spiegato che 914 scuole
elementari, 155 edifici di scuole secondarie e 67 licei sono state
spazzate via dallo tsunami
AFH
inizierà dalla costruzione di una scuola.
Una volta che questo progetto sarà completato, il piano urbanistico
e lo schema architettonico sarà disponibile per le ONG e
le comunità locali in modo da poter replicare l’idea
ed eventualmente applicarla ad altre aree colpite dalla tragedia
Se
sei interessato a partecipare a questi progetti o a fare una donazione
non esitare a contattare Architecture for Humanity
Click
here to make a donation and help to build a better world
(la
traduzione in italiano del comunicato AFH è del sottoscritto,
la riproduzione e la diffusione è altamente consigliata)
|
Elemental
Announcement :...
QUINTA MONROY, IQUIQUE >> Inaugurazione
The
ELEMENTAL housing Inititative is proud to announce the opening
of its first built project, the Quinta
Monroy in the Chilean city of Iquique this Tuesday December 14th
2004. Quinta Monroy is the pilot project in
this international initiative aimed to innovate in the design and
construction of seven low cost housing communities in Chile,
compromising more than a thousand new and innovative housing solutions
for the poor. Quinta Monroy is the keystone of a design and managment
process that involved both the community and local authorities and
is the first step towards the new phase of implementation and construction
of the seven awarded projects at the ELEMENTAL international Competition.
ELEMENTAL,
INITIATIVE FOR INNOVATING AND BUILDING 7 VERY LOW COST HOUSING PROJECTS
IN CHILE::.. doppiomisto presenta attualmente la sua proposta finalista
al concorso mondiale sull'ultimo numero di d'Architettura
-s/montaggi- |
Fino
al 6 Marzo 2005 si
tiene a Basilea presso l' ArchitekturMuseum
l'esposizione:... Von
Büchern und Bäumen. Vogt Landschaftsarchitekten
In
relazione al tema architettura paesaggistica,
l‘Architektur-museum mostra un’esposizione intitolata
“Di libri e alberi. Vogt
Landschaftsarchitekten”. La difficoltà di trovare una
forma adeguata per la presentazione potrebbe essere il motivo per
cui l’architettura paesaggistica venga raramente tematizzata
nell’ambito museale. Come dovrebbe essere
inclusa la percezione sensoriale della natura e come mostrarla in
spazi chiusi? Vogt Landschafts-architekten, in collaborazione
con l‘Architekturmuseum, hanno elaborato un’esposizione
che fa percepire la varietà e la complessità della
natura in modo intellettuale e fisico
Un’esposizione inerente all’architettura paesaggistica
presuppone – come il lavoro degli omonimi architetti –
il confronto fondamentale con il fenomeno Natura. Che
cosa è la natura? Come viene
percepita fisicamente la natura e come viene trasmessa? Quale relazione
ha l’uomo con la natura in rapporto al tempo? Come
si riflette questa relazione agli inizi dell’attività
espositiva, e nei musei? La percezione e la mutazione nella
percezione della natura sono rese con diversi mezzi e media nei
singoli spazi del museo di architettura per essere contemplate.
Nel “gabinetto di scienze naturali”
la natura appare come un complesso controllabile, il quale grazie
a un cannocchiale, a un microscopio e ad altri strumenti di aiuto
diventa misurabile e catalogabile. Piante
e insetti sono suddivisi in categorie e inventariati; in questa
forma, dalla prima metà del XIX secolo, vengono messi in
mostra ai visitatori nei musei di Storia naturale.
Nella
stanza successiva si estende di nuovo la natura che fino ad ora
sembrava controllata, inventariata e imbrigliata: il
profumo della terra umida sale, mentre, da qualche parte nella foresta
pluviale del Madagascar, lo sguardo si perde nella natura selvaggia…
Qui emerge inevitabilmente il sogno della natura come giardino
paradisiaco, l’illusione della natura
intatta. Nell’era della trasmissione mediatica (anche)
la natura, riprodotta in video, assume
una bella apparenza, un’illusione di assoluta artificialità.
La natura (le piante) e l’artificialità dell’arrangiamento
si fondono l’una nell’altra senza problemi: il pezzo
di “natura costruita” sembra altrettanto vero come uno
formatosi senza l’intervento dell’uomo. Un’intervista
con Günther Vogt – che fa
da colonna sonora alle immagini delle pietre,
le quali gradualmente si asciugano, nel cortile dell’albergo
Hyatt – riprende temi come “natura versus sapere”
e “percezione e trasmissione della natura”, i quali
nell’esposizione vengono rappresentati a un altro livello;
inoltre dà un’idea sull’attuale discussione nell’architettura
paesaggistica, soprattutto nel dibattito inerente
al termine “natura cittadina”. I
libri da sfogliare, esposti nella “biblioteca”, illustrano
principalmente – ordinati secondo le
tipologie paesaggio, parco, piazza, giardino, promenade, cortile,
indoor, cimitero ed esposizione – progetti non ancora
realizzati dell’ufficio Vogt Landschaftsarchitekten.
Per l’esposizione viene pubblicato un catalogo (tedesco /
inglese) con testi di Ulrike Jehle–Schulte
Strathaus e Günther Vogt.
Le immagini dei lavori dell‘ ufficio Vogt Landschafts-architekten
sono del fotografo Christian Vogt:
Vogt
Landschaftsarchitekten, con sede a Zurigo
e Monaco, è nato nell’anno 2000 dall’ufficio
Kienast Vogt Partner. Negli anni scorsi, sotto la guida di Günther
Vogt, Vogt Landschaftsarchitekten hanno realizzato progetti internazionali
in Europa e negli Stati Uniti, ai quali è stata prestata
molta attenzione; per esempio hanno sviluppato per la Tate Modern
a Londra un nuovo tipo di giardino cittadino (con Herzog
& de Meuron, Basilea/Londra). A Zurigo hanno creato ultimamente,
nell’albergo Hyatt, un “giardino meteorologico”
di grande forza poetica (con gli architetti Meili,
Peter, Zurigo) e a Basilea è in pianificazione un
progetto per la Novartis Campus (con Diener
& Diener, Basilea).
l'
ArchitekturMuseum
di Basilea: Il museo d'architettura di Basilea è, come fondazione,
una casa d'esposizione a base privata che presenta mutevolmente
architettura internazionale e svizzera. Sin dalla sua fondazione
nel 1984 il museo si è stabilito come istituzione culturale
rispettata all'interno della crescente discussione pubblica con
l'architettura.
Tre punti cruciali costituiscono la base del programma d'esposizione:
L'architettura svizzera moderna classica
pone un'accento essenziale. Mostre di Hermann Baur, Hans Bernoulli,
Le Corbusier, Hannes Meyer o Hans Wittwer rivelano i contributi
dell'architettura svizzera al Neuen Bauen e ripassano lo sviluppo
storico. Un secondo punto cruciale è dedicato all'architettura
internazionale contemporanea. Esposizioni di Wiel Arets,
Hermann Czech, Frank O. Gehry, Herzog & de Meuron, Rem Koolhaas,
Rafael Moneo, Luigi Snozzi o Livio Vacchini danno uno sguardo attuale
in posizioni contemporanee rilevanti. Un altro punto cruciale è
dedicato ai settori marginali dell'architettura.
Mostre che vanno oltre confine illuminano da una parte i rapporti
tra arte figurativa ed architettura, dall'altra colgono temi speciali
come p.es. la fotografia architettonica, giocattoli per bambini,
tende o lo sviluppo storico dei modelli. Con questa ampia interpretazione
del concetto d'architettura il museo d'architettura di Basilea è
unico in Svizzera . Direzione: Dr.
Ulrike Jehle-Schulte Strathaus
ArchitekturMuseum
:...
Steinenberg
7, Postfach 911, CH-4001 Basel
Tel. +41 61 261 14 13 /
Fax:
+41 61 261 1428 |
dal
20 al
22 Gennaio
2005 si tiene a Roma
presso La Prima Facoltà di Architettura
"Ludovico Quaroni", il Simposio
Internazionale, :...
BECOMING ARCHITECT
IN THE XXI CENTURY
The
1st Faculty of Architecture "Ludovico Quaroni" of University
of the Studies in Rome, in the days from the 19 th to 22 nd January
2005, organizes an International Symposium that has for object the
topic of "BECOMING ARCHITECT IN THE XXI CENTURY".
The
Symposium, in the first time and above all, means to exemplify the
professional profiles of the architect, within the requirements
of labour market and of Urban transformations factual and expectable.
It is proposed, therefore, to analyze, putting them to comparison,
a variety of cultural and educational courses, presented from the
mainly meaningful European, American and Eastern Schools of Architecture,
confronting their significant representatives.
Participants
include:
•
University of California Los Angeles, CA
• University of Southern California, CA
• Columbia University, NY
• Pratt Institute, NY
• Rensselaer Polytechnic Institute, NY
• Cooper Union, NY
• The Catholic University of America, Washington, DC
• Architectural Association, London
• EAAE (European Association for Architectural Education)
• ETSAV, Valencia
• ETSAB, Barcelona
• Tongi University, Shanghai
• Tsinghua University, Beijing
• XUAT, Xi'An
• RWTH, Aachen
• Val de la Senne Paris
• Istanbul Technical University
• Helwan University, Zamalek, Cairo.
• AACUPI (Association of American
Colleges and University Program in Italy)
• Architectural Design Magazine
download
schedule (2.84 Mb) >> here
organizing
committee: Prof. Lucio Valerio Barbera (chairman),
Arch. Anna Irene Del Monaco, Prof. Giorgio Di Giorgio, Arch. Marco
Maretto
Arch. Chiara Visentin
The
International Symposium BECOMING ARCHITECT IN THE XXI CENTURY
is also sponsored by: Arce - Architects
Community in Europe / Ordine degli Architetti,
Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Roma e Provincia
(Rome Architect Association)
|
in
libreria da Dicembre :...
INDEX ARCHITETTURA Archivio dell'architettura
contemporanea
di
Bernard Tschumi e
Matthew Berman,
postmedia
2004, 240pp., 238 illustrazioni, € 19,90
"Come
facciamo a infondere agli architetti il coraggio di ammettere che
non conoscono tutte le risposte?
Una scuola di architettura dovrebbe coltivare nei suoi studenti
amore per la disciplina e la convinzione che gli architetti
come i registi, i pittori, i filosofi e i matematici abbiano
la capacità di offrire riflessioni intelligenti sul mondo."
Bernard Tschumi
INDEX
documenta la reciproca influenza tra la pratica dellarchitettura
e il suo insegnamento. Grazie al lavoro svolto da studenti e insegnanti
della Facoltà di Architettura della Columbia University,
questo manuale di consultazione non documenta soltanto il lavoro
più sperimentale, ma è una registrazione delle teorie
sullarchitettura degli ultmi dieci anni, un periodo in cui
la progettazione è stata radicalmente alterata dalle nuove
tecnologie digitali.
Testi, interviste, citazioni e immagini sono organizzate secondo
un indice alfabetico di parole chiave (ad esempio, alla
lettera C troviamo: cambiamento, capitale, cata-strofe, catia, chimera,
città, clienti, contesto, collaborazione, collage, competizione,
complessità, componente, computer, comunicazione, concetto,
confine, convergenza
). I riferimenti incrociati permettono
lapprofondimento di concetti attualmente discussi in ogni
campo e sono frutto della collaborazione di architetti, ingegneri,
scienziati e teorici tra i quali: Stan Allen, Karen Bausman, Lise
Anne Couture, Kathryn Dean, Kenneth Frampton, Leslie Gill, Thomas
Hanrahan, Laurie Hawkinson, Steven Holl, Jeffrey Kipnis, Sulan Kolatan,
Greg Lynn, William MacDonald, Reinhold Martin, Mary Mcleod, Victoria
Meyers, Hani Rashid, Jesse Reiser, Nanako Umemoto, Mark
Wigley...
|
in
libreria
:....
a
cura di Marco Brizzi
e Paola Giaconia
"INTIMACY"
catalogo dell'edizione 2003 del festival BEYOND MEDIA
Mandragora 2004,
Firenze 2004, 160 ppp. , illustrazioni
Lo
spazio abitato va in cerca di nuove definizioni. Le mura domestiche
non sembrano circoscrivere ambiti di separazione o di sicurezza,
né garantire privacy. Talvolta, condizioni di familiarità
e di intimità possono essere ritrovate in ambienti pubblici,
oppure in prossimità di dispositivi di comunicazione atti,
per esempio, alla configurazione di ambienti “customizzati”.
L'intensificarsi delle metodiche di sorveglianza, l'impiego di forme
di monitoraggio, la diffusa esigenza di connettività incondizionata
hanno come conseguenza una radicale riduzione della riservatezza
personale e incidono sulla definizione degli spazi collettivi, che
a loro volta tendono ad individuare nuove significative configurazioni.
La
problematica descritta dal tema scelto per questa edizione del festival
di Firenze, “INTIMACY”,
intende provocare una riflessione che coinvolga le discipline dell'architettura
e della comunicazione. Come tendono a ridefinirsi le modalità
nelle quali si configura oggi la dimensione familiare, domestica
dello spazio abitato? Quali sono i limiti e le forme, spontanei
o indotti, della dimensione pubblica? BEYOND
MEDIA 03 propone un ribaltamento delle convenzionali modalità
di avvicinamento all'architettura ed assume i punti di vista interni
agli stessi mezzi di comunicazione. Il pubblico viene portato ad
osservare lo spazio abitato, la città, il territorio a partire
dalla consapevolezza delle molteplici incidenze prodotte dal cinema,
dalla televisione, dal web. Viene condotto nell'intimo della natura
dei dispositivi satellitari, delle reti di informazione e di comunicazione
mobile, degli strumenti di controllo e di sorveglianza per osservare
i loro effetti sulla definizione dello spazio contemporaneo. Ne
emerge uno scenario di forte stimolo per la sperimentazione in architettura.
Insieme
alla tradizionale presentazione di video e ai numerosi talk show,
abbiamo quest'anno deciso di ospitare nella sede dell'Ospedale degli
Innocenti un congresso tematico (MEDIA AND
NEW SENSE OF PLACE IN ARCHITECTURE, a cura di Gabriele Mastrigli
e Peppino Ortoleva) e un programma espositivo che fornisse un'occasione
complementare di indagine. Per questo, 50 studi di progettazione,
individuati tra i più giovani e brillanti, sono stati invitati
all'interno dello Spazio Alcatraz della Stazione Leopolda a riflettere
sul tema (DEEP INSIDE, curata dal sottoscritto);
così pure 19 scuole di architettura (SPOT
ON SCHOOLS, a cura di Paola Giaconia) sono state selezionate
tra quelle che meglio hanno manifestato la capacità di investigare
il rapporto tra architettura e media illustrando l'ampio ventaglio
delle attuali interpretazioni di un problema che offre nuovi interessanti
percorsi alla ricerca architettonica. Una terza mostra (ABOUT
CITIES, a cura di Elisabetta Strano) ha documentato le iniziative
di pubblica comunicazione in atto nelle principali città
italiane.
Questo
catalogo –nel quale sono raccolte le principali tematiche
discusse nei talk show, le installazioni proposte per la mostra
DEEP INSIDE e i video selezionati– testimonia come il tema
annuale è stato interpretato e declinato fino a produrre
una molteplicità di punti di vista e di suggestioni che,
al di là di ogni aspettativa, sviluppano un'ampia e disincantata
visione delle relazioni tra architettura e media. L'invito
è stato accolto da molti progettisti senza lasciare spazio
a gratuite spettacolarizzazioni. Poche le concessioni al fascino
suadente degli strumenti digitali, molto understatement, una diffusa
riflessione sulle attuali e spesso compromissorie condizioni proposte
dall'ambiente progettato.
Marco
Brizzi
dall'introduzione
al catalogo |
Mercoledì
23 Giugno 2004 alle ore 16.00 presso il SESV >> si
inaugura la mostra
gruppo
A12. MOBILE BIENNALE BUILDING 3000TM
per
l'occasione alle ore 16.30 si terrà l'incontro ACCENSIONI
TEMPORANEE / TRACCE PERMANENTI: esporre l'arte per trasformare la città?
partecipano :: gruppo A12,
avatar, Marco Brizzi, Maria Luisa Frisa, Mario Lupano, Gianni Pettena,
Pier Luigi Tazzi
gruppo
A12 propone una nuova tappa del progetto MOBILE BIENNALE BUILDING
3000TM. Concepito in occasione della partecipazione di gruppo A12
alla Biennale di Shanghai del 2002, il MOBILE
BIENNALE BUILDING 3000TM è un progetto
di un edificio mobile, superaccessoriato, dotato di quanto necessario
a realizzare una mostra internazionale –artisti, curatori
e critici compresi– trasportabile da un dirigibile che gli
permette di raggiungere qualunque città desideri promuoversi
sulla scena internazionale attraverso un'esposizione d'arte contemporanea.
La presentazione del progetto a Firenze, dopo Shanghai, Cuba, Venezia,
Roma e Milano, vuole essere un'ulteriore occasione per riflettere
sulle trasformazioni della città contemporanea, a partire
dagli effetti e le implicazioni del fenomeno della moltiplicazione
delle biennali in giro per il mondo.
I
materiali dell'installazione visitabile al SESV fino al 2 luglio
(dal lunedì al venerdì, ore 10-18), faranno da cornice,
nel giorno dell'inaugurazione, alle ore 16.30, all' incontro ACCENSIONI
TEMPORANEE / TRACCE PERMANENTI: esporre l'arte per trasformare la
città . In quale modo i sistemi espositivi possono costruire
ponti con la società e i sistemi territoriali locali? Quali
depositi, quali tracce permanenti questi eventi lasciano nelle città?
In che modo il ricorso ad eventi temporanei costruisce e trasforma
l'immagine e l'identità di una città? MBB3000TM è
un progetto che interpreta, portandola agli estremi, una tendenza
in atto e che si pone come punto di partenza di una discussione
aperta.o. Dalle esposizioni universali dell'800
alla moltitudine di biennali, triennali, quadriennali, quinquennali
etc. che si sono moltiplicate negli ultimi anni, le "macchine
espositive", sono diventate sempre più catalizzatori
di interessi culturali ed economici, veri e propri strumenti di
accensione temporanea dei luoghi e delle città che li ospitano.
Il sistema arte/cultura viene inteso dalle
amministrazioni con sempre maggiore consapevolezza, come uno strumento
di promozione della città stessa, per conquistare visibilità,
attrarre pubblico, investimenti, per trasformare l’immagine
stessa della città.
Come ogni sistema fortemente specialistico anche quello dell'arte
ha i suoi addetti, i suoi operatori e un suo pubblico altrettanto
specializzato. Spesso si tratta di un sistema incapace di dialogare
con la realtà locale nella quale l'evento si inserisce.
Eppure biennali, esposizioni, eventi artistici e culturali sono
ricercati da amministrazioni ed enti come possibili inneschi di
trasformazioni urbane persistenti.
È su questi temi che, con lo sguardo su Firenze e sul mondo,
si svilupperà l'incontro del prossimo mercoledì 23
giugno
gruppo
A12 è un collettivo di architetti fondato
a Genova nel 1993, attivo tra Genova e Milano. Lavora intorno ai
temi dell'architettura, dell'urbanistica e dell'arte contemporanea
con strumenti e modalità espressive eterogenee, affiancando
alla progettazione architettonica e urbana, attività didattiche
e di ricerca e la realizzazione di mostre e installazioni in Italia
e all'estero
Universita'
degli Studi di Firenze
Facolta' di Architettura
SESV,
SPAZIO ESPOSITIVO DI SANTA VERDIANA
Piazza Ghiberti, 27 -
50122 - Firenze
t. +39 055 666 316
fax. +39 055 634 1253 |
Giovedi'
17 Giugno alle ore 21.30 presso Villa
Serena, Via della Barca 1, Bologna >> si
inaugura la mostra
Via
Zamboni’s V.R.
esposizione di grafica; underground: bolognese
dal
17 al 30 Giugno 2004
presentato
da Not Com / Iconografie
del marginale: Not Com è un ciclo di
eventi prodotto da Boart e organizzato dal Corso di Teoria e Metodo
dei Mass Media dell’Accademia di Belle Arti di Bologna
(prof. Carlo Branzaglia), dedicato quest’anno al tema Iconografie
del marginale, ovvero agli immaginari off
della comunicazione visiva (dal tag writing ai live media,
dai comics underground alla psichedelica).
Underground
design (a cura di Danilo Danisi,
giovedì 17 giugno) prende di mira la tradizione
della grafica destinata alle produzioni fuori dal mainstream (locali,
musiche o riviste che siano). Dopo la presentazione della ricerca
(h. 21.30) si inaugura la mostra Via Zamboni’s
V.R, (vertical rusc’, secondo un neologismo anglo bolognese)
che presenta gli autori della ricca scuola di graphic design bolognese
che negli anni Novanta si sono impegnati su questi ambiti:
Ananda, Giovanni Battistini, Blanka, Remo Boscarol, Corazòn
design, Francesco Eppesteingher, Maddalena Fabbri, Latveria, Loew,
Heric Longe Abramo, Martin’99, Mitch, muschi&licheni,
Negro, Outlikeabalcon, Massimo Pastore, Raffaella Ploia, Q, Gianni
Rossi, Soccio, Zeus.
All’inaugurazione
musiche in diretta di Divano Divinorum (Trip Ambient). La mostra
rimane aperta fino al 30 giugno, su appuntamento, nelle sale sotterranee
di Villa Serena.
Iconografie
del marginale
Villa Serena,
Via della Barca 1, Bologna
|
Easitaly!
su luxuriamusic.com
Questo
il nome della
nuova mirabolante trasmissione radio in stream su luxuriamusic
dedicata alla musica italiana lounge, vintage,
exotica e strange a cura di Vanni "W.Paul" Parmigiani
and Robert Passera AkA
"Il Facile Duo"
le
nuove date del mese di giugno 2004 >>
The
June installment of Easitaly! is the first in a series of special
programs featuring music from Italian record labels. This month
features music from the Italian labels RightTempo,
EasyTempo and Temposphere.
Dates
and times for Easitaly! #5:
June
16
- 9AM & 3 PM
June
22
- 11AM & 9PM
All
Times Pacific Daylight Time (-07:00 GMT)
|
14
Giugno 2004 >> Polo bibliotecario di Bolzano Feld
72 tra i favoriti per la vittoria
Si
è concluso il concorso di progettazione per la realizzazione
del polo bibliotecario di Bolzano negli edifici ex-Longon Pascoli
con l'assegnazione di 5 secondi premi ex aequo
ai seguenti progettisti: Peter Dürschinger (Fürth), Bernhard
Gössler (Berlin), Ludwig Karl (München), Christoph Mayr
Fingerle (Bolzano) e lo studio feld72 (Wien)
con Sandra Morello-Zoderer (Trento). Il primo
e il terzo premio non sono stati assegnati. L'importo delle
opere da appaltare era di 28.921.586,00 euro.
feld72
>> ist
ein Kollektiv, ein Laboratorium, welches sich im Spannungsfeld von
Architektur, Stadt und Landschaft bewegt.
Schwerpunkt ist das Erforschen urbaner Bedingungen, deren Potentiale
entweder unterschätzt oder von Klischees belastet sind. Es
geht um die Suche nach Strategien, sprich nach Werkzeugen oder Spielregeln,
die es erlauben, mit einem minimalen Eingriff an der neuralgischen
Schwelle verschiedener Systeme, diese zu verändern. Wie kann
man die Art und Weise, wie Menschen bereits bestehende Räume
nutzen, und auf soziale Übereinkünfte reagieren, reprogrammieren?
Mögliche Antworten reichen von Objektplanung über Studien
bis zu Interventionen im (Stadt)Raum. Julian
Dichtl (1972) / Anne Catherine Fleith (1975 ) / Michael Obrist (1972)
/ Mario Paintner (1973) / Lorenz Potocnik (1971)
Richard Scheich (1972) / Peter Zoderer (1973) |
maggiori
informazioni sulla postazione remota dello studio >>
www.feld72.at |
il
Design Museum di Londra presenta
Archigram
dal
3 Aprile
al 4 Luglio 2004
Archigram
domina le avanguardie architettoniche degli anni 60' attraverso una visione
dell'architettura giocosa ed ispirata dalla visione pop di un futuro tecnocratico-
Il gruppo radicale londinese si forma nel 1961, ne fanno parte >>
Warren Chalk, Peter Cook, Dennis Crompton, David
Greene, Ron Herron and Michael Webb.
Archigram
è una
costante ispirazione per gli architetti e per i designer di oggi; le sperimentazioni
di Archigram hanno influenzato la realizzazione
di edifici "icona" quali ad esempio il Centre Georges Pompidou
a Parigi di Rogers e Piano. Questa mostra introduce Archigram
alle nuove generazioni
JUNG
: I CHING sulla e-zine di Letteratura diretta da Giuseppe Genna I MISERABILI
Una
sintesi della prefazione all'edizione inglese al fondamentale e
meraviglioso libro dei mutamenti scritta dallo psicanalista Zurighese
nel 1949 è disponibile on line su i Miserabili, nella sezione
della rivista dedicata agli Interventi
L'I
Ching insiste continuamente sull'importanza di conoscere sè
stessi. Il metodo con cui si dovrebbe arrivare a questa conoscenza
si presta ad abusi d'ogni genere, e non è fatto, quindi,
per le persone frivole e immature; come non è fatto per gli
pseudointellettuali e i razionalisti. E' adatto solo per persone
ponderate e riflessive che si soffermano a pensare su ciò
che fanno e sulle esperienze che vivono. Non ho una risposta alla
moltitudine di problemi che sorgono quando cerchiamo di conciliare
l'oracolo dell'I Ching con i nostri canoni scientifici correnti.
Ma - inutile dirlo - tutto ciò che è "occulto"
va lasciato da parte. L'irrazionale pienezza della vita mi ha insegnato
a non scartare alcunchè, nemmeno ciò che va contro
tutte le nostre teorie (così effimere, nel migliore dei casi)
o comunque non ammette spiegazioni immediate. E' inquietante, certo,
e non si può mai dire se la bussola funziona o è impazzita;
ma la sicurezza, la certezza e la quiete non portano mai a nessuna
scoperta. Altrettanto vale per questo metodo cinese di divinazione.
E' chiaro che il metodo mira alla conoscenza di sè, sebbene
attraverso i millenni sia stato anche messo al servizio della superstizione.
E' ovvio che io sono profondamente convinto del valore della conoscenza
di sè; ma che senso ha raccomandare questa conoscenza quando
i maggiori saggi di ogni tempo ne hanno predicato la necessità
senza successo? Persino all'occhio più prevenuto è
chiaro che questo libro rappresenta una sola, lunga esortazione
a esaminare con cura il proprio carattere, il proprio comportamento
e le proprie motivazioni. Questo orientamento ha un forte richiamo
su di me e mi ha indotto ad assumere l'impegno della prefazione.
(un estratto dal testo di Carl G. Jung )
|
Giovedi'
10 giugno, ore 17.30 presso la Biblioteca Area Tecnico Scientifica dell'
Università della Calabria >> si inaugura
la mostra
Ricci&Spaini
SOTTOSOPRA
dal
10 Giugno al 19 Giugno 2004
Lo
studio Ricci & Spaini è tra le realtà piu' vive
e feconde dell'attuale panorama architettonico italiano; ha partecipato
a diverse esposizioni (come la Biennale
di architettura di Venezia del 1996) e concorsi,
tra cui le fasi finali di "Grandi
Stazioni" a Roma e Firenze (menzione d'onore).
Molteplici sono i temi attraverso cui si muove la ricerca progettuale
dello studio romano: infrastrutture per il trasporto ( le
stazioni di Patti e Rometta in Sicilia) realizzazioni
private, attrezzature alberghiere (albergo
e stabilimento termale a Caramanico terme ) e rifunzionalizzazione
e restauro di edifici storici (Museo
Michetti a Francavilla al Mare). Tra i progetti
attualmente in corso la realizzazione della nuova Sede dell'Ambasciata
Australiana a Roma
La
mostra è visitabile dal Lunedì al venerdi dalle 8:30
alle 20:30, il sabato dalle 8:30 alle 13:30
Biblioteca
Area Tecnico Scientifica
Università della Calabria
Piazza Chiodo, Blocco 2
Arcavacata di Rende (Cs)
|
Dal
21 Aprile
al 14 Giugno
2004 presso il Centre Pompidou di
Parigi
Giancarlo
De Carlo, des lieux, des hommes
Un
importante esposizione dedicata alle opere ed alla vita di Giancarlo
De Carlo raccontata attraverso
modelli, disegni, schizzi, materiale fotografico e video.
Cette
exposition s'inscrit dans le cadre de la récente acquisition,
par le Musée national d'art moderne-Centre de création
industrielle, d'une série de dessins, maquettes et esquisses
de Giancarlo De Carlo.
En
1959, cet architecte milanais, qui avait mené une critique
radicale du « style international », rejoint Team X,
groupe contestataire issu des CIAM (Congrès internationaux
d'architecture moderne).
Ses
positions théoriques s'illustrent dans la méthode
qu'il applique à la conception du projet d'architecture et
reposent sur deux notions-clefs :
1-La participation des habitants en amont du projet fondé
sur une écoute active qui guide le processus de conception.
2 - des lectures du territoire, du contexte, (« readings »)
qui permettent de reconnaître les traces de l'histoire des
villes sur lesquelles vont se sédimenter de nouvelles empreintes
; de comprendre les paysages et les modes de vie des habitants («
ambiente »).
Les transformations engendrées par le projet réalisé
habilitent le site à susciter de nouveaux comportements et
de nouvelles perceptions.
De
Carlo n'a cessé de diffuser sa méthode et ses positions
humanistes par ses livres, dans des revues comme « Spazio
e societá » - qu'il a créée -, à
travers son enseignement à Venise ou aux Etats-Unis et au
cours des séminaires du Laboratoire international d'architecture
et d'urbanisme ILAUD qu'il a fondé.
La
présentation de ses réalisations les plus marquantes
est accompagnée d'audiovisuels qui donnent la parole à
l'architecte.
«
L'architecture est trop importante pour être laissée
aux seuls architectes »
Giancarlo De Carlo
organisateurs:
Mnam/Cci - Jacqueline Stanic |
www.GT04.org
Terragni, Architetto Europeo a 100 anni
dalla nascita >> 1904/2004
si
è aperto di recente un importante e cruciale nodo
nel network globale che oltre a documentare ed informare
-attraverso animazioni ed immagini -la fondamentale opera di Giuseppe
Terragni, presenta il calendario degli eventi previsti dalla
manifestazione che prenderà il via il 18 Aprile: Mostre,
musica, convegni, workshop tra Como, Milano
e Roma per celebrare il grande architetto a 100 anni dalla
nascita.
un
estratto dal comunicato stampa del 11 gennaio 2003
2003 anno di Giuseppe Terragni Architetto Europeo
Già
pronto il programma delle celebrazioni in onore dell’architetto
Giuseppe Terragni, padre del razionalismo - un movimento che ha
avuto una grande influenza a livello europeo - previste per il 2004
a cent’anni dalla nascita.
I responsabili scientifici internazionali delle numerose manifestazioni
che si terranno tra Como, Milano e Roma sono Daniel Libeskind, Rafael
Moneo e Peter Eisenman.
L’impegno che si è assunto il Comitato Organizzatore
è di documentare compiutamente la vita e le opere del grande
architetto (Meda, Milano 1904; Como, 1943) con iniziative che spaziano
dalle mostre ai convegni, ai workshop, alla musica, ecc.
E’ già in fase di definizione un progetto editoriale
dal titolo Dossier Terragni, curato dall’architetto americano
Libeskind, in cui sarà raccolta, con nuovi e puntuali contributi
scientifici, l’opera completa di Terragni.
Sarà inoltre costruito un sito web con funzione di portale
d’accesso a un museo virtuale del Razionalismo. A Como si
sta lavorando alla realizzazione di un infobox che fornirà
informazioni sui luoghi e sulle opere visitabili, oltre che sugli
eventi in calendario. Il Comitato Organizzatore, presieduto da Attilio
Terragni, ha già preso contatti con Università, istituzioni
culturali e professionali europee
|
FILEkit
/ CODAkit
vince il
Karl-Hofer preis dell' Universitaet der Kuenste, Berlino per progetti
interdisciplinari tra arte e scienza.
FILEkit©
è un progetto su una delle esperienze piu' tedianti relative
alla mobilità contemporanea - gli ingorghi (Traffic Jam)
il FILEkit© è una collezione di oggetti
che non possono mancare all'individuo bloccato nel traffico impazzito;
i componenti singoli sono relativi a diversi "stati" emozionali
che in queste situazioni possono prendere il sopravvento: noia,
aggressivita, solitudine
Stimola la consapevolezza di attività alternative a cui potersi
dedicare in determinate situazioni di stress permettendo la comunicazione
tra le vittime dello stessa sfortunata situazione.
Il
progetto FILEkit©
è
il prodotto di una joint venture internazionale degli studi
Artgineering, D+.NL e feld72.
.
Karl
Hofer Preis: The
Competition >> Since 1979 this interdisciplinary award has
been presented annually on the occasion of the birthday of the painter
and first post-war director, Karl Hofer, in order to give artists
and scientists an incentive and the opportunity to work out contributions
to the manifold strained tense relations between arts and science
and to the interrelationship between the art forms themselves.
The motto of this years competition is : "break"
|
E'
in libreria
>>>> ian+
interferenze con il reale
Edizioni
Edilstampa,
Roma 2003 , pp 160 a colori
sono
raccolti in questo volume una selezione di progetti che hanno caratterizzato
l'attività di Ian+
in questi ultimi anni. sono i progetti presentati alla mostra interferenze
con il reale organizzata a darmstadt nel 2001 e a firenze presso
il sesv nel 2002. Questo scenario è caratterizzato
dai progetti realizzati in occasione dei concorsi,
messi a confronto con le prime realizzazioni,
a cui il gruppo guarda con la curiosità e la consapevolezza
di trovare il terreno più fertile nel quale coltivare la
propria originale attività. |
Lunedì
7 giugno ore 20.00 presso l'ACER
Alcune
questioni irrisolte dell’architettura contemporanea
>> conferenza di Luigi Prestinenza Puglisi
L'incontro
è organizzato in occasione della pubblicazione del volume
Forme e ombre. Introduzione all’architettura
contemporanea 1905-1933 pubblicato per i tipi Testo&Immagine
e disponibile interamente on-line presso la postazione remota di
LPP . Introduce: Antonella Greco
Acer
via
di Villa Patrizi 11, Roma
|
Elemental
chile >> secondo bollettino
informativo
Premiazione
del concorso mondiale di architettura - partenza del Taller de Chile -
seminario tecnologico Elemental - Lawrence H. Summers,presidente del Harvad
Institute visita il chile - convegno progetto a Renca
Con
los siete arquitectos y estudiantes ganadores se realizó
el martes 16 de marzo, la ceremonia de premiación del Concurso
Mundial de Arquitectura Elemental, acto que contó con la
presencia del Rector de la PUC, don Pedro PabloRosso, el Decano
Facultad de Arquitectura, Diseño y Estudios Urbanos, Juan
José Ugarte, el Director Ejecutivo de Fondef, Jorge Yutronic
y Jaime Silva, Director de Política Habitacional
del Ministerio de Vivienda. Durante la ceremonia, los directivos
de la Iniciativa, ingeniero Andrés Iacobelli y el arquitecto
Alejandro Aravena, plantearon la etapa actual y proyecciones de
Elemental, marcando el Día 0 para el diseño y ejecución
de los proyectos para los arquitectos ganadores junto al Taller
de Chile.
scarica
il secondo bollettino informativo Elemental
.pdf (362 Kb)>> vai |
3
Giugno >> Notte di luna piena
nell'ambito
di IMMAGINARE CORVIALE, realizzato da osservatorio
nomade ::: Teatro
all'aperto ore 19:30 la banda sonora dei bambini di Corviale condotta
dal maestro del vento Mario Ciccioli interpreta IL PONENTINO
A CORVIALE, a seguire ore 21:30 concerto per fiati e venti
i CORNI della luna |
Ministero
per i Beni e le Attività Culturali
DARC - Direzione Generale per l’Architettura
e l’Arte Contemporanee
e
MAXXI – Museo
nazionale delle arti del XXI secolo
Si
terrà il 26 Maggio 2004 alle ore 18.30
presso i rinnovati spazi del MAXXI
presentazione
del volume
IL PONTE E LA CITTA'. SERGIO MUSMECI E POTENZA
a cura di Margherita Guccione
Intervengono:
Pio Baldi, Paolo Desideri, Sergio
Poretti, Luca Zevi
In occasione della presentazione
del libro sarà allestita la piccola mostra documentaria "I
ponti di Sergio Musmeci" curata dalla Soprintendenza
Regionale della Basilicata con materiali tratti dall'archivio Musmeci-Zanini,
collezione MAXXI architettura
collana
Documentare il contemporaneo DARC MAXXI architettura
a
seguire concerto + Aperitivo >> "Jazz Project",
the swingin Four: Ercole Monti,Luca Velotti, Gianni
Polizzi, Paolo Musmeci
MAXXI
- MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLO
Via Guido Reni 10, 00196 Roma
tel 06 3202438; fax 06 3202931 |
Dal
22 Aprile al 20 Maggio 2004
Capsula
Mundi è alla Galleria
Nazionale di Praga
Shell
for Body, Spirit and Remembrances.
un
importante riconoscimeto per un lavoro di estremo interesse ad opera
di Raoul Bretzel & Anna Citelli,
dove si fondono con sapienza e maestria archetipo, natura, simbolo
e progetto:
Capsula
Mundi è un feretro transustanziale.
E’ fatto in plastica di amidi, biodegradabile
nel tempo, al suo interno il corpo viene posto in posizione fetale.
La Capsula viene posta in terra –come
un seme- e al di sopra di essa viene lasciato un cerchio
di terra più basso per segnalarne la presenza spaziale. Al
centro di tale cerchio viene piantato un albero la cui essenza è
stata scelta in vita dalla persona mancata e che sarà curato
nei primi anni di accrescimento dagli amici, dai figli della persona
scomparsa o da chiunque ne abbia voglia
Capsula
Mundi è il risultato creativo di un progetto partito da una
riflessione sul tabù culturale della
morte. Capsula Mundi propone un bosco
sacro a sostituire l’attuale presenza
formale del cimitero, con un semplice e naturale spostamento
di prospettiva: la morte non come fine, ma
come una trasformazione della vita. Attraverso il rispetto del ciclo
biologico della natura saltano tutte le barriere culturali, etniche
e religiose. Il fenomeno biologico della morte è uguale per
tutti gli uomini e provoca le stesse conseguenze su tutto ciò
che abbia vita sul nostro pianeta. Osservata nella sua incessante
rigenerazione, spogliata di ogni orpello culturale, la morte rivela
potentemente il suo incanto nel profondo mistero delle trasformazioni,
senza le quali non ci sarebbe la vita.
Galleria
Nazionale di Praga
5°
edizione de International Design Show
Trade-Fair Palace
1°
piano ala Est
Dukelskych
hrdinu Street, 47
Praga - Holesovice |
|
Alessandro
Anselmi Piano, Superficie, Progetto
Dal 13
Marzo al 16
Maggio 2004
Ministero
per i Beni e le Attività Culturali
DARC - Direzione Generale per l’Architettura
e l’Arte Contemporanee
e
MAXXI –
Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Il
Ministro Giuliano Urbani e il Direttore
generale della DARC, Pio Baldi, aprono,
il 12 marzo 2004 alle ore 18.00, al MAXXI
– Museo nazionale delle arti del XXI secolo la mostra dedicata
alle opere di Alessandro Anselmi, uno
degli architetti italiani più rappresentativi dell’attuale
dibattito architettonico internazionale. La mostra, che dà
avvio al ciclo di incontri dedicato agli architetti contemporanei
italiani, nasce nell’ambito delle collezioni di architettura
del MAXXI.
Alessandro Anselmi è architetto
attivo da oltre quarant’anni in campo architettonico ed urbano
e occupa un posto di rilievo nel panorama italiano. Ha realizzato
numerose opere significative, proponendo la sua idea originale di
architettura e di forma dello spazio. Tra le opere il Nuovo Hotel
de Ville di Rezé-les-Nantes,
la piazza del mercato, il terminal della metropolitana a Sotteville-les-Rouen
in Francia e il recentissimo Municipio di
Fiumicino, nei pressi di Roma.
Allestita
negli spazi del MAXXI su progetto dello stesso autore e curata da
Margherita Guccione, l’esposizione
presenta una panoramica antologica sull’opera di Anselmi,
con un allestimento fortemente allusivo alla sua ricerca spaziale,
che si apre con i progetti più recenti e percorre a ritroso
gli aspetti salienti di un’attività iniziata negli
anni Sessanta e oggi in pieno svolgimento. Sono esposti, con un
ampio repertorio di materiali - disegni originali,
plastici, materiali multimediali e filmati – le opere
e i progetti che vanno dal 1967 ad oggi, in un percorso che si articola
in quattro sezioni tematiche: Lo spazio prospettico;
Recinto e frammenti; La scena urbana; Piano e superficie.
Completano
la documentazione un filmato con immagini
delle opere ed una lunga intervista ad Anselmi sui temi dell’architettura
e il catalogo, a cura di Margherita Guccione
e Valerio Palmieri, edito da Federico Motta Editore.
L’allestimento costituisce l’occasione
per mettere in scena direttamente l’architettura di Alessandro
Anselmi, grazie ad una struttura espositiva,
da lui pensata e progettata, che coinvolge profondamente lo spazio
che la ospita, senza occultarlo, ma arricchendolo e interpretandolo.Come
afferma lo stesso Anselmi “Il riferimento
zoomorfo dà all’allestimento un carattere che oscilla
tra l’architettura e la scultura. Nasce dal gioco del piegamento
del piano e della superficie e dalla possibilità di creare
varchi che inducano il visitatore ad uscire dal concetto di percorso
fisso, rigidamente imposto dall’architetto, per seguire tracce
e proposte mutevoli e interagenti.”
La mostra è visitabile presso gli spazi
del MAXXI di via Guido Reni 2 dal martedì a domenica, dalle
ore 11 alle ore 19.
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MAXXI
- MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLO
Via Guido Reni 10, 00196 Roma
tel 06 3202438; fax 06 3202931 |
|
Antonino
Saggio su Alessandro Anselmi
In
occasione della inaugurazione della mostra Alessandro Anselmi Piano, Superficie,
Progetto segnalo >>
il recente intervente sulla rubrica From my desk
nello spazio web personale del prof. Antonino Saggio:
un
estratto "Un evento di grande
rilevanza non solo per la bellezza della mostra, per la ricchezza dei
materiali presentati, per l'interessedell'allestimento che arriva sino
alla cura del dettaglio degli inviti, ma per l'architettura italiana tutta.
Ci ricordà cosa è la ricerca di architettura, e cosa potrebbe
essere"
ed
a firma dello stesso autore un interessante lettura dell'opera dell'architetto
romano apparsa in coffe break lo spazio da
lui curato su architettura.it
e dal titolo Frammenti urbani in Anselmi.
un
estratto "Anche
se Anselmi ha tutte le capacità, le sensibilità e l'ispirazione
dell'artista, egli possiede anche un metodo che forse possiamo fissare
in tre punti. Innanzitutto, le tracce del passato non sono date oggettivamente
ma scoperte, disvelate. Dai luoghi, dai contesti, dalla storia (dalla
miriadi di possibili suggestioni) egli estrae una caratteristica fondativa.
La scelta non è compiuta attraverso le categorie analitiche della
scienza, ma con quelle sintetiche dell'arte e dell'intuizione. In secondo
luogo, questa scoperta rabdomantica è la più importante
decisione del progetto perchè struttura il nuovo. (La figura del
capitello diventa la planimetria a Parabita, il percorso sulla collina
a Testaccio scalinata interna delle case, l'Unità di abitazione
a Nantes fondale della nuova piazza.) Attorno a questa traccia reinterpretata
e de-contestualizzata rispetto al significato originario, si sviluppa
la professionalità distributiva, costruttiva ed espressiva dell'architetto.
Infine, Anselmi ricerca sempre la messa in campo di un conflitto, di una
tensione. Da una parte la creazione di una scena che sviluppi l'idea dello
spazio urbano come grande cavo (ed è la lezione di Roma da Piazza
San Pietro alla scalinata di Piazza di Spagna) e dall'altro l'irrinunciabilità
al piano, al frammento, alla tensione dinamica non chiusa e non finita
delle forme. I suoi progetti vivono sempre due direzioni contrastanti:
l'orizzontalità della costruzione -ossessivamente solcata nei piani
che moltiplicano gli elementi- e l'alto del cielo.
mercoledì
5 maggio 2004
dalle
ore 16.00
presso
il SESV
- SPAZIO ESPOSITIVO DI SANTA VERDIANA
IAAC
– ADVANCED ARCHITECTURE
formazione, ricerca e strategie
convegno
internazionale a cura di iMage, viewpoints on architecture
e promosso da FONDAZIONE
FABBRICA EUROPA - PER LE ARTI CONTEMPORANEE
partecipano
all’iniziativa:
Walter
Aprile (Interaction Ivrea), Marco
Brizzi (iMage), Luis Falcón
(IaaC), Carlo Infante (Università
di Lecce), Enric Ruiz Geli
(Cloud 9), Antonino Saggio
(Università La Sapienza)
Convegno
internazionale dedicato all’insegnamento della “architettura
avanzata”. Lo IaaC - Institut d'arquitectura
avançada de Catalunya, uno dei più qualificati centri
di riferimento internazionale orientati allo sviluppo di ricerca,
formazione e diffusione sull’architettura e sulla città
contemporanea, si presenta, per la prima volta in Italia, dando luogo
a un momento di verifica delle metodologie di indagine e di formazione,
promuovendo un confronto con alcuni notevoli casi di insegnamento
nel nostro Paese. L’incontro
è parte del programma di “A Tempo”,
l’XI edizione del festival Fabbrica
Europa. L’iniziativa si lega alla presenza del Media
House Project sviluppato dal gruppo Metapolis
e dallo IaaC in collaborazione con il Media
Lab del celebre MIT di Boston.
Il
Media House Project >> ospitato dalla Stazione Leopolda
a partire dalle ore 12.00 dello stesso 5 maggio, si mostra come
un’installazione multimediale che racconta e sperimenta la
sinergia fra spazio fisico e spazio digitale, oltre che il rapporto
tecnologie-tempo di vita nell’ambiente domestico della società
tecnologica e dell’informazione
|
IL'ANCE
associazione nazionale costruttori edili
presenta
La
città progetto
convegno
nazionale : Roma, 28 Aprile 2004, Auditorium
parco della musica, dalle ore 08:30
Il
futuro delle città italiane sarà al centro di un convegno
nazionale che si terrà a Roma il prossimo 28 aprile all'Auditorium
Parco della Musica. All'iniziativa, promossa dall'Ance, prenderanno parte
i sindaci di alcune città italiane, architetti di statura internazionale
ed esponenti della politica e del Parlamento. Obiettivo
della manifestazione è affermare la centralità della questione
urbana in vista delle sfide lanciate da new economy e globalizzazione.
In questo scenario le città, incubatori privilegiati di formazione,
ricerca e innovazione, vanno ripensate per tornare ad essere la vera anima
economica, sociale ed intellettuale del nostro Paese. Il convegno sarà
articolato in due sessioni. La prima sarà dedicata all'analisi
e all'approfondimento di esperienze e progetti di trasformazione urbana.
Illustreranno i "casi italiani" il sindaco
di Torino Sergio Chiamparino, quelli di Taranto e Catania, Rossana Di
Bello e Umberto Scapagnini, il primo cittadino di Roma Walter Veltroni
e l'assessore al comune di Milano Giovanni Verga. Gli architetti
Alessandro Anselmi, Antonio Citterio e Pierluigi
Nicolin punteranno l'attenzione sull'architettura
come protagonista del rinnovamento urbano. Nel corso della seconda
sessione del convegno, condotta dal direttore de "Il Messaggero"
Paolo Gambescia, si discuterà del ruolo trainante che le città
sono chiamate ad assumere nel rilancio della competitività del
sistema Paese.
scarica
la brochure con il programma del convegno .pdf
(123Kb)
>> vai
visita
il sito dell'ANCE >> www.ance.it
Giovedi'
22 aprile 2004 ore
18.00
Presentazione
del catalogo della mostra Alessandro Anselmi.
Piano Superficie Progetto
a
cura di Margherita Guccione e Valerio Palmieri
saranno
presenti con Alessandro Anselmi, Francesco
Dal Co, Mario Manieri Elia, Claudia Conforti,
presiede Pio Baldi.
il
primo degli Incontri previsti nell'ambito delle inziative collegate alla
mostra attualmente in corso al MAXXI
- MUSEO NAZIONALE DELLE
ARTI DEL XXI SECOLO
Via Guido Reni 10, 00196 Roma
tel 06 3202438; fax 06 3202931
scarica
il programma completo .doc
(78Kb)
>> vai
visita
il sito della mostra >> www.darc.beniculturali.it/sitoanselmi
il
Mart museo d'Arte moderna e contemporanea
di Trento e Rovereto presenta
Montagna
arte
scienza mito
dal
19 Dicembre 2003 fino al 18 Aprile 2004
Sei
secoli di arte e di scienza a confronto, dal Cinquecento ad oggi, in un
percorso articolato nelle 35 stanze del Mart di Rovereto e di Trento,
mostreranno quale debito l'arte abbia stretto con
il sapere scientifico, e, viceversa, quanto gli scienziati abbiano corrisposto
alle geniali intuizioni degli artisti per tracciare la storia del grande
mistero della nascita delle montagne.
Oltre
400 opere - tra dipinti, sculture, disegni, incisioni, libri rari, modelli,
strumenti scientifici originali, oggetti di curiosità - condurranno
il visitatore alla scoperta di quelle verità scientifiche che in
poco più di cinque secoli hanno trasformato l'orrore
e la paura per queste inspiegabili "deformazioni" della terra
in un fenomeno positivo dell'evoluzione naturale
La
mostra, curata da Anna Ottani Cavina e Paola Giacomoni, con la direzione
progettuale di Gabriella Belli e un comitato scientifico internazionale,
si suddivide in quattro grandi capitoli.
Dapprima "L'intuizione e la ricerca scientifica",
ovvero il passaggio da un approccio verso la montagna ancora immaginifico
- proprio della tradizione tardo-bizantina e dei pittori fiamminghi -
alla riflessione scientifica critica, avviata da Galileo Galilei. Nel
mezzo i primi tentativi di rappresentazione veritiera della natura del
grande Albrecht Dürer, di cui saranno esposte al Mart, in quest'occasione,
ben tre eccezionali opere, poste accanto al famoso "Trattato della
Pittura" di Leonardo da Vinci, nella trascrizione di Francesco Melzi
della metà del XVI secolo.
Quindi
"La scoperta della montagna. Dal sublime al
Romantico": una Montagna che attrae e respinge, che esalta
ed impaurisce. Nel corso del XVIII secolo il Grand Tour la vedeva come
il luogo per eccellenza dello stupore e della meraviglia. Un'interpretazione
che trova espressione nei quadri inglesi di Turner, Cosenz, Wright of
Derby, ma anche nella pittura tedesca e francese dell'700 con Füssli,
Wolf, Volaire, Hackert, Martin e Doré, per arrivare alla visione
romantica, ottocentesca di Friedrich, Carus, Schinkel, a quella eroica
di tanta pittura nordica e a quella, esposta per la prima volta in Italia,
dei grandi paesaggisti americani dell'epoca.
"La
smaterializzazione della Montagna. Dal simbolismo all'espressionismo"
ci conduce in pieno Ottocento, fino agli inizi del XX secolo. Le cognizioni
scientifiche positiviste inducono gli artisti ad un duplice approccio:
da un lato la rappresentazione realistica, attenta al dettaglio così
come all'insieme della veduta - virtuosa nel far vibrare aria e luce sulla
tela, grazie ai principi scoperti dalla fisica del tempo - dall'altro
la sperimentazione, che può essere affrontata liberamente, ora
che le Scienze hanno svelato i misteri della Montagna. Da Cézanne
a Nolde, da Hodler a Münch, da Moser a Vallotton si torna alla visionarietà
fantastica, dove il reale si perde, o appunto si "smaterializza"
in una dimensione puramente concettuale.
Infine
"La negazione della Montagna. L'arte contemporanea"
ci porta al periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale. L'arte si
fa critica radicale dell'esistente, giungendo ad estremizzare le posizioni
avanguardiste di inizio secolo. Ecco allora l'art brut di Jean Dubuffet,
pittura fatta di materia, o le icone pop che reinterpretano la montagna
con spirito ironico, ma anche allarmante, di un Andy Warhol o, per l'Italia,
di un Mario Schifano. Nel frattempo la scienza scrive un'ulteriore capitolo
nella sua indagine sulla nascita del mondo, con le teorie della Deriva
dei continenti e della Tettonica a placche. Ora non si tratta più
di rappresentare la natura, ma di farne esperienza. I nuovi linguaggi
dell'arte contemporanea si prestano a questa "immissione" dell'artista
nella natura, come dimostra l'uso di pietre e legni in molti lavori. Questo,
tuttavia, è un approccio di breve durata, come dimostrano le opere
di Merz, Rainer, Baselitz, e Richter.
Mart
museo
d'Arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
MartRovereto>>
corso
Bettini, 43 - 38068 Rovereto TN Tel 0464.438887 Fax 0464.430827
MartTrento>>
via
R. da Sanseverino, 4538100 Trento Tel 0461.234860Fax 0461.234007
FLIMS:
eine Gefühlskulisse
Eine
Ausstellung von Daniel Schmid
07.
Juni 2003 -17. April 2004
Il
regista svizzero Daniel Schmid ha realizzato un installazione di estremo
interesse all'interno della" gelbe haus" (premio per la migliore
architettura svizzera 1999, assegnato dalla rivista Hochparterre
e dal programma televisivo 10 vor 10), opera architettonica dell'architetto
Valerio Olgiati e sede del centro culturale della cittadina grigionese.
www.daniel-schmid.com
www.das
gelbe haus.com
DAS
GELBE HAUS
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E'
in libreria PARAMETRO 249 (gennaio/febbraio
2004) - TEATRO SENZA ARCHITETTURA
(a cura di Brunetto De Batté)
Teatro
senza architettura, a cura di Brunetto De Batté,
indaga le evoluzioni dello spazio dello spettacolo, con particolare riferimento
alle esperienze più recenti. Il numero,
aperto da un regesto storico che illustra il passaggio dello spazio architettonico
tradizionale del teatro ad altri luoghi della città
(capannoni industriali, strade e piazze, cave dimesse come in alcune opere
di Peter Brook), si concentra su specifici esempi, per indicare il progressivo
distaccarsi dalle pratiche abitudinali del fare e pensare il teatro. Le
interviste a Gianfranco Padovani, Luca Ronconi ed Emanuele Luzzati
raccontano, attraverso le parole di tre diretti protagonisti, gli orientamenti
della scenografia e le rispettive metodologie di lavoro.
I saggi di Michele Palamara e di Domenico Cogliandro riflettono
sull'architettura del teatro, soffermandosi nell'analisi
dei casi di Catania e Sciacca, oggetto quest'ultimo di un tragico abbandono
che dura ormai da oltre trent'anni. La spazialità
del teatro è messa in discussione nell'articolo di Andrew Todd:
nel suo la crisi dell'architettura del teatro è riassunto il contenuto
principale di questo fascicolo di "Parametro". Lo spazio scenico
necessita oggi più che mai di diversi contesti per rappresentarsi.
E' quanto affermano e dimostrano, nelle loro opere qui presentate,
le ricerche di Guido Fiorato, Luca Antonucci,
Actiegroep, Studioazzurro, Giorgio Gallione o come nel caso del teatro
sull'acqua di Vito Acconci a Graz. La parte finale del
numero affronta le influenze e le contaminazioni subite od esercitate
reciprocamente dal teatro rispetto ad altri modi espressivi quali l'arte
contemporanea, l'opera lirica, la realtà virtuale di internet e
del videogames, fino alla trasformazione del teatro in luogo della festa
popolare e dell'evento, spazio spontaneo e dinamico, come spiega Elena
Rosa. "Parametro" 249 ospita inoltre un'intervista
di Vincenzo Latina a Odile Decq: una riflessione sulla
condizione attuale dell'architettura e sulle tecniche progettuali dell'architetto
francese, incaricato della costruzione del MACRO, il Museo per l'Arte
Contemporanea di Roma.
PARAMETRO
via Borgonuovo, 5
40125 - Bologna (Italy)
phone +39.051.5872724
il
Numero è consultabile con approfondimenti di testi e video su
>> www.parametro.it
è
uscito il libro >> MANIPOLO di
Edoardo Baraldi
Manipolazioni
fotografiche di satira politica e di costume
Prefazione
di Marco Giusti e Massimo
Bucchi
Manipolo?
Un manipolo d¹eroi. Mani Polo. O, meglio, io manipolo. Atto
poco legale ma, sicuramente, creativo. Una delle regole auree per Blob
degli esordi era "niente manipolazioni"Š Ma le regole,
si sa, sono fatte per essere infrante. Così ben vengano le manipolazioni,
soprattutto se sono manipolazioni che non sono fatte, come nel caso dell¹architetto
Edoardo Baraldi, per ottenere un rapido effetto comico, per stupire superficialmente.
La manipolazione che ci piace è quella che c'insegna qualcosa,
che scava col bisturi in profondità all'interno di un personaggio,
di una situazione politica o sociale, per spingere, con le immagini -
e anche con la didascalia - verso associazioni, umori, divagazioni che
ci facciano pensare ad altro. Senza perdere l'effetto comico, certo, che
è alla base di qualsiasi manipolazione di satira. Ma lo scatto
in più che ci mostrano le immagini manipolate dell¹architetto
Baraldi è proprio nel percorso che ce ne fa seguire prima la nascita
tecnica-teorica, il momento creativo, e poi la possibilità di sviluppo
comunicativo. Infinito, proprio perché sono fatte per non avere
una definizione unica, una lettura unica.
Marco Giusti
www.liberodiscrivere.it
è
una biblioteca on-line aperta alle opere d'aspiranti scrittori ed è
stata creata nel novembre 2000 dall'editore Antonello Cassan.
un laboratorio di scrittura aperto a chiunque lo voglia. Integra le opportunità
offerte da internet e crea un efficace meccanismo di selezione e promozione
degli Autori iscritti, di cui evidenzia le qualità, garantendo
loro un giudizio professionale e il confronto con i lettori ancor prima
di avere editato il testo. Questi aspetti confermano le potenzialità
dello scrivere e del pubblicare in rete per giungere al libro editato
nella veste tradizionale.
O ffre visibilità agli Autori inediti ed emergenti garantendo l'opportunità
di presentare, promuovere, e vendere il proprio libro.
sito
>>
www.edoardobaraldi.it
sito
>>
www.liberodiscrivere.it
Meltemi
Editore presenta
Enclave
l'ultimo numero della rivista Gomorra
Territori e culture della metropoli contemporanea
dedicato
alle aree urbane dell'esclusione, dai ghetti metropolitani alle bidonvilles
fino alle borgate riqualificate dal commercio.
SOMMARIO
NUMERO: Stefano Catucci, Criticare l'estetica per criticare
il presente; Flavio De Giovanni, Netclosures; Mara Memo, Qui siamo ad
Haiti; Peter Lang, Cops: come attraversare i sobborghi americani; Fiamma
Montezemolo, Sprawlfobia nelle Americhe; Fulvio Leoni, Dalle Alphaville
brasiliane alle gated cities sudafricane; Emiliano Ilardi-Fabio Tarzia,
Il grande spirito del West odia le enclave; Francesca Iovino-Sciatto Centricommercialidellaresidenza;
Alessandra Criconia-Emanuele Piccardo, Tiburtina ovvero la città
delle bolle; Lorenzo Imbesi-Alessandro Lanzetta, Brontolo si perde sulla
Cassia; Romolo Ottaviani, Tor Vergata, enclave come massima entropia;
Giuseppe Scandurra-Armando Giorgini, Una giungla in mezzo alla città.
Quale destino per la sopraelevata di San Lorenzo?; Michele Beccu, Misure
di Lunghezza; Pippo Ciorra-Andrea Balducci-Cinzia Catena, Monumenti alle
zone grige; Andrea Dapueto, Il muro di Marassi; Alberto Ferrigolo-Fabio
Severino, Enzimi 2003; Teresa MacrÌ, VIII Biennale internazionale
di Istanbul; Alessandra Arnò, Light Scape; Tonino Terranova, Lettera.
sito
>>
www.meltemieditore.it
CORSO
DI LAUREA SPECIALISTICA IN SISTEMI E COMUNICAZIONE DELLA MODA
insegnamento
di > Disegno industriale e moda
| Mario
Lupano
in
collaborazione con: : CORSO DI LAUREA IN CULTURA E TECNICHE DEL COSTUME
E DELLA MODA,
insegnamento di > Storia delle arti decorative e del design industriale
| Alessandra Vaccari
VISITORS
2004>>
lunedì
29 marzo 2004 alle ore 14:00 Sede
universitaria Alberti via Quintino Sella, 13_Rimini
..............C
E S A R E.. F A B B R I .::
. E f f e t t o s o u v e n i r
Cesare
Fabbri (Marradi, 1957),vive e lavora a Firenze.
Nel 1981 entra nel mondo della moda come compratore, art director e private-label
designer per una importante boutique di Firenze. Nel 1987-89
disegna la collezione Donna Zuccoli, prodotta dalla azienda Gibò
, e si ricordano le collezioni: A/I 88-89 - Folk regionale; P/E 89 –
Mare Nostrum: la crociera; A/I 89-9o – Coltelli e forchette a Berlino;
P/E 90 – Firenze. Nel 1988-91 è consulente
di Valentino e responsabile creativo per le collezioni Oliver Uomo
e Donna. Nel 1992-97 è chiamato a disegnare la collezione Donna
per la griffe spagnola Loewe. La lunga e
particolare esperienza nell’azienda di Barcellona dove si progettano
e producono capi in pelle rappresenta un importante momento di formazione
e di scambio.Nel 1998 crea la società Delirama
insieme a Gianni Franceschi e firma la prima collezione Autunno/Inverno
Cesare Fabbri, presentata nello spazio di via Borgonuovo 10 a Milano.
Decide di mostrare il suo lavoro in modo più privato preferendo
alle sfilate una serie di appuntamenti dove i capi sono protagonisti di
una ritrovata scena da atelier.
Il tema del lusso contemporaneo è svolto
senza esibizione. Il carattere dei suoi capi reinventa il modo di combinare
un’alta qualità dei materiali con la cura estrema nell’esecuzione.
Attraverso una carica
evocativa
e una mediazione concettuale Cesare Fabbri scava
nei ricordi della moda alta e gioca amabilmente con i suoi rituali.
sito >> www.scmoda.lettere.unibo.it
In
occasione della mostra >> Joseph
Beuys.
Disegni, Oggetti,
Stampe. 1948-1985.
IK0NA
Genova Capitale Europea della Cultura
presentano::
TRANSCODEX
02 « ANGES MODE D’EMPLOI »
21
Marzo- 4 Aprile 2004
RASSEGNA
DI ARTI POLISEMICHE >>
Sezione
01: IL
TEMPO INESATTO
Dal
21 marzo al 04 aprile 2004 negli spazi del
Museo d’Arte Contemporanea di Villa
Croce di Genova, in Via Jacopo Ruffini 3,
IKONA presenterà la prima sezione del progetto TRANSCODEX 02, “Il
tempo inesatto”. A fronte del diffondersi del live media nei più
disparati contesti abbiamo oggi a che fare con un insieme di pratiche
tutt’altro che minoritarie, capaci
piuttosto di rendere conto ampiamente dell’evoluzione di scenario
delle ricerca performativa, visiva e musicale a partire dalle piattaforme
elettroniche e digitali e da nuove poetiche del corpo performativo.
In questo senso ogni KOLLECTIV
artistico che verrà ospitato sarà coadiuvato da interventi
teorico-estetici riguardanti le tematiche del corpo e del tempo performativo,
della rimappatura dei luoghi, dell’immagine
elettronica e dei suoi potenziali di virtualizzazione-ri-realtà,
dell’antropologia dell’immagine performativa e del nuovo percorso
delle arti installative site-specific (new Public Art).
Interverranno gli artisti: Christine de La
Garenne, Fludd, Zimmerfrei, Giardini Pensili-Dalo, Suzie Wong, Mylicon,
O.C.R.A Kollectiv/UP e Brita Carlens ed i teorici: Mario Costa, Cesare
Viel, Elvira Bonfanti, Enrico Pitozzi, Marisa Vescovo, Raffaele Perrotta,
Antonio Erbetta, Antonio Camurri, Eugenio Buonaccorsi, Sandra Solimano
e Massimo Canevacci
Prima sezione - Il Tempo Inesatto -
Museo
d’Arte Contemporanea di Villa Croce - Genova
Via Jacopo Ruffini, 3 - Genova
Tel. +39 10 580069
Scuderie
21 Marzo- 4 Aprile 2004
PROGRAMMA
dei prossimi incontri
Sabato
20 marzo 2004
H. 11.30 Christine de La Garenne - allestimento aperto
al pubblico
Domenica
21 marzo 2004
H. 16.00 – 19.15 C. de La Garenne - Inaugurazione
performance / installazioni
Incontro con C. de La Garenne, Fludd, Mario Costa (Università
di Salerno), Cesare Viel (Accademia Belle Arti di Genova)
Moderatori: Elvira Bonfanti (Università di Genova)
ed Enrico Pitozzi (dottorando - Università di
Bologna)
sito
>> www.museovillacroce.it
il
Museo d'arte contemporanea di Villa Croce
di Genova presenta
un importante evento
Joseph
Beuys.
Disegni,
Oggetti, Stampe. 1948-1985.
dal
5 Marzo al 4
Aprile 2004
Dopo
Il Viaggio dell'uomo immobile, il Museo di Villa Croce prosegue il programma
2004 con un'altra esposizione di respiro internazionale rendendo omaggio
a Joseph Beuys, una delle personalità più
complesse e interessanti della storia dell'arte della seconda metà
del Novecento.
Beuys fonde in maniera totale vita e arte, e travalica quindi l'ambito
strettamente artistico per toccare questioni di ordine sociale o antropologico.
Ha posto l'uomo e la sua energia creativa al centro
della sua ricerca e ciò lo ha portato ad affrontare i grandi
temi della politica, dell'economia, dell'ecologia e tutti i problemi che
ci coinvolgono quotidianamente, in una dimensione che restituisce all'artista
il ruolo magico e carismatico dello sciamano.
Questa
mostra, realizzata in collaborazione con il Goethe Institut, e curata
da Götz Adriani (direttore della Kunsthalle di Tübingen) presenta
l'attività dell'artista realizzata nell'arco di quasi quarant'anni
(dal 1948 al 1985): oltre 100 opere tra disegni,
grafiche, oggetti e installazioni.
Nelle installazioni Beuys utilizza materiali poveri, che spesso indicano
metaforicamente calore (feltro, grasso, legno, cera, acciaio, piombo,
rame, juta, zinco), oltre ad oggetti di uso comune (come ferri da stiro,
bottiglie di vetro, piatti, scatole, torce elettriche, telefoni, motori
ecc.), materiali e oggetti da cui l'artista fa scaturire l'energia e il
valore simbolico stabilendo tra loro relazioni inusuali e modificazioni.
Nella settimana successiva all'inaugurazione sarà presentato il
video "Operazione Difesa della natura",
che consentirà di vedere l'artista all'opera nella sua magica interazione
con il mondo naturale.
Joseph
Beuys
Nasce
nel 1921 in Germania, a Krefeld. Inizia gli studi di medicina che interrompe
quando nel 1940 si arruola nell'aviazione tedesca, come pilota di caccia.
Nel 1943 viene ferito gravemente durante una missione, quando il suo aereo
precipita in una regione desolata della Russia del sud. Beuys riesce a
salvarsi perché viene trovato, quasi assiderato, da un gruppo di
tartari nomadi che lo curano ricoprendolo di grasso e avvolgendolo nel
feltro. Da tale esperienza egli trae motivi d'ispirazione che lo accompagnano
lungo tutta la sua carriera artistica.
Alla fine della guerra decide di dedicarsi all'arte: nel 1947 si iscrive
alla Staatliche Kunstakademie a Düsseldorf, dove più tardi
(nel 1961) diventa professore di scultura monumentale.
Nel 1962 si unisce agli artisti di Fluxus (tra cui Nam June Paik e George
Maciunas), e l'anno seguente è tra gli organizzatori di Festum
Flexorum Fluxus, tenutosi presso la stessa accademia dove egli lavora.
Nel 1964 partecipa per la prima volta a Documenta di Kassel (dalla terza
alla nona edizione sarà sempre presente alle esposizioni con diverse
opere).
Nel 1967 fonda il Partito Studentesco Tedesco (Deutsche Studentenpartei),
il primo dei numerosi gruppi politici che organizzerà nei 10 anni
seguenti (ispirandosi a principi di autentica democrazia e uguaglianza
e ponendosi in contrasto con i partiti, la burocrazia e i poteri precostituiti).
Nel 1972 l'artista è licenziato dalla Staatliche Kunstakademie
di Düsseldorf per aver ammesso al proprio corso gli studenti respinti
agli esami di ammissione. L'anno successivo fonda la Libera Università
Internazionale per la creatività e la ricerca interdisciplinare.
Nel 1976 concorre per l'elezione nel parlamento tedesco, e partecipa alla
Biennale di Venezia (come avviene nel 1980).
Nel 1979 il Guggenheim Museum di New York organizza una sua vasta retrospettiva,
e l'artista si presenta come candidato al Parlamento Tedesco per il Partito
dei Verdi. Nel 1982, in occasione dell'inaugurazione di Documenta (a Kassel),
pianta la prima delle 7000 querce (operazione che proseguirà anche
dopo la sua morte, e che offre la possibilità di rimeditare il
ruolo sociale dell'artista).
Nel 1986 muore a Düsseldorf.
Joseph
Beuys – Disegni, Oggetti, Stampe. 1948-1985
Museo d'arte contemporanea di Villa Croce-Via Jacopo
Ruffini,3-Genova
Orario: dal martedì al venerdì h.9/19 – sabato e domenica
h.10/19 - lunedi: chiuso
Biglietto: intero euro 5,00 - ridotto euro 3,00
Informazioni: Tel.010580069 – 010585772 Fax.010532482
sito
>> www.museovillacroce.it
In
occasione della cerimonia solenne per la Laurea
Honoris Causa in Architettura
l'Architetto Peter
Eisenman
terrà una conferenza dal titolo:
Peter
Eisenman:
Il Futuro della Storia
introduzione
prof.Antonino Saggio
La
cerimonia inizia alle ore 11 con allocuzione del rettore Giuseppe d'Ascenzo,
del preside Lucio Barbera e l'Elogio di Peter Eisenman del prof. Mario
Docci.
Aula
magna dell'Università "La Sapienza"
Piazzale Aldo Moro, Roma
Lunedi' 22 Marzo 2004
ore: 16:30 >> conferenza, Il Futuro della
Storia
Abitando
la Terra un testo di
Domenico Cogliandro su
Antithesi
Domenico
Cogliandro viviseziona e mette a nudo l'ultimo
editoriale di Paolo Portoghesi pubblicato sulla rivista "Abitare
la terra" che ha per argomento il progetto del Ponte sullo
stretto. Una lettura di grande interesse in grado di svelare le molteplici
ambiguità dell'operazione
un
estratto
>>"
La riflessione che seguirà mi è
stata, in coscienza, tratta dalle viscere, altro che fegato (e ce ne vorrebbe
tanto e sano), dalla lettura del settimo numero di Abitare la Terra, di
cui ho appena riportato l’incipit. Confesso che ho letto solo le
prime quindici pagine, e dunque un terzo del numero, ma da quel che ho
letto mi sono fatto un’opinione abbastanza chiara di quanto alcuni
architetti abbiano a cuore, per un terzo delle cose che leggono, “la
nuova alleanza tra l’uomo e il suo ambiente”. Io non ho particolari
diffidenze verso la detta rivista e, anzi, più di una volta, ho
letto articoli e recensioni di libri, ed editoriali del direttore Portoghesi,
di particolare sensibilità, ma il numero sette, questo, ve lo giuro,
è piuttosto sconcertante. Le quindici pagine in questione trattano
l’argomento Ponte sullo Stretto di Messina, e dunque il terreno
minato sul quale più di una volta mi sono trovato ad esercitare,
sul web e su carta, pratiche maieutiche di comprensione delle questioni.
Ma facciamo un passo indietro..."
vai
>> www.antithesi.info/testi/testo
COSTRUIRE
IDENTITA'?
Architettura, città, musica, parola
negli immaginari nazionali europei.
L'esempio di Berlino
Roma
dal 20 febbraio al 21 marzo 2004
A
cura di Alberto Alessi
Quali
sono il significato e il valore dell'identità nazionale nel villaggio
globale? L'idea che una Nazione e la sua traduzione politica in uno Stato,
basati su comunanza di lingua, cultura e storia e su un comune compito
storico, debbano essere il punto di riferimento centrale per gli individui
che la compongono è stata la visione politica storicamente più
forte degli ultimi due secoli. Non c'è stato settore sociale che
non vi si sia sottomesso, dallo Stato nazionale, all'economia nazionale,
al teatro nazionale, alla squadra nazionale… È l'Europa,
il luogo in cui è nata la moderna idea di nazione, anche il primo
luogo in cui quest'idea perde la propria forza identificativa? Che cosa
la soppianterà? È la sovrastruttura europea solo un mascheramento
del "sacro egoismo" delle nazioni, tuttora forza politica propellente
del continente? In che misura continuiamo ad intendere come nazionali
le nostre culture? Quanto corrisponde questo intendimento alla realtà?
Viene soppiantata la nazione dalla "localizzazione economica"
nell'ambito del mercato globale?
Sul
tema Identità nazionale oggi in Europa si svolge
a Roma dal 20 febbraio al 21 marzo 2004 un ciclo di manifestazioni: conferenze
sulla questione del ruolo dell'identità nazionale e sul funzione
e funzionamento di capitali in Europa, manifestazioni sulle costituzioni
nazionali ed europea, su nuovi concetti di diplomazia, mostre sul tema
"questioni urbanistiche per una capitale europea" sull'esempio
di Berlino e sulle nuovi sedi d'ambasciata di Berlino. Per concludere,
un concerto sul tema "inni nazionali". È previsto il
coinvolgimento di architetti, artisti, scrittori, musicisti, filosofi,
geografi, sociologi, diplomatici, politici e cittadini
programma
completo e presentazione degli eventi su >> www.goethe.de/it
Diego
Caramma presenta
sulle pagine di arch'it la nuova serie della seminale rivista di Architettura
>>>> "Ventre"
In
occasione dell'uscita dopo 6 anni del nuovo numero della rivista diretta
da Diego Lama "Ventre" -tra le piu' innovative e radicali pubblicazioni
in ambito architettonico degli ultimi anni- Diego Caramma direttore di
SpazioArchitettura presenta su architettura.it un introduzione
a questa importante novità editoriale
un
estratto >> "Una rivista graffiante sotto molti aspetti: dalla
grafica underground rigorosamente in bianco e nero, al formato gigante
(caratteristica, quest'ultima, ripresa da qualche altra giovane rivista
nata qualche anno dopo); ma anche per il linguaggio dissacrante, a volte
esasperato, solo in apparenza ingenuo, in ogni caso provocatorio e corrosivo
fino al limite dell'eccesso. Comunque lontano da paludati intellettualismi,
pur ospitando firme prestigiose."
vai
>> architettura.supereva.it/riviste
si
inaugura Martedi' 17 febbraio presso la galleria
GIO' MARCONI
di Milano la mostra
Atelier
van Lieshout
Dal 18 febbraio al 17 marzo 2004
Atelier
van Lieshout
presenterà per questa mostra nello spazio appena rinnovato
della galleria le sue ultime creazioni. Al piano terra una serie di
grandi sculture che riproducono organi
interni estrapolati dal contesto umano corporeo che diventano segmenti
a se stanti di una insolita e scioccante geografia del corpo: cuore,
fegato, cervello;
c’è l’apparato urinario
(collegato ai genitali maschili e femminili), quello digestivo (con
stomaco, fegato e viscere) e naturalmente l’apparato
riproduttivo maschile e femminile. Nelle
sale successive saranno esposte alcune figure stilizzate, sottili
creature bianche che assumono diverse posizioni come in Man
and Carriage o nella serie Michelangelo,
con le sculture Vomiting Michelangelo
e Hanging Michelangelo:
una sorta di evoluzione rispetto ai manichini neri sintetici ed
asessuati, modulari riproduzioni di esseri umani che in passato
hanno reso celebre l’Atelier van Lieshout.
La combinazione tra le sculture figurative e la funzionalità
di materiali grezzi industriali colloca i lavori di Ateleir van
Lieshout in un’atmosfera surreale.
The Mini Feeder e
The Mini biogas installation
sono entrambe esempi di questa particolare combinazione.
The Feeder è una grande macchina che
produce, in modo autonomo, cibo di scarsa qualità con la
massima produzione di escrementi. The Mini
biogas installation ricicla gli escrementi umani in modo quasi maniacale.
Un groviglio di serbatoi e tubi tale da far sembrare questa complessa
macchina una vera e propria fabbrica chimica di escrementi.
.
Il
primo piano ospiterà l’opera
Sport Nouveau, una nuova creazione in ferro
forgiato che riprende le tematiche e l’iconografia del progetto
Sportopia, realizzato nel 2002 in occasione
della 25ª edizione della Biennale di São Paulo: una
sporting area con un’ampia varietà di attrezzature
da palestra e per il relax. Inoltre, una sorta di food department
con tavoli apparecchiati, piatti, posate, tazzone, scodelle, panche,
tavoli di servizio.
Nel
cortile esterno The Auto-Composter
, macchina parte di Biogas Installation, che produce concime.
|
ADALBERTO
LIBERA >> I
disegni
del Centre Pompidou e dell'Archivio Centrale dello Stato
Venerdì
30 gennaio 2004, ore 17.00
Archivio Centrale dello Stato
piazzale degli Archivi, 27 Roma
DARC
- Ministero per i beni e le attività culturali - Direzione generale
per l'architettura e l'arte contemporanee / CENTRE
POMPIDOU
- Musèe national d'art moderne - Centre de création industrielle
/ ACS
- Ministero per i beni e le attività culturali - Archivio
Centrale dello Stato / Ordine
degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Roma e
provincia
Lunedì-sabato
10.00 - 14.00, domenica su prenotazione
visite guidate su prenotazione 06 54548568
fino
al 14 marzo 2004
Nel
1996 l'archivio Libera era stato acquisito dal Centre Pompidou e
il conseguente trasferimento all'estero del materiale documentario,
aveva scosso l'ambiente culturale dell'architettura italiana, che
si vedeva privato di un prezioso patrimonio di disegni e documenti.
La collaborazione fra Centre Pompidou e DARC in occasione della
mostra di Roma ha reso possibile il rientro temporaneo dei documenti
restituendo un percorso completo dell'opera dell'architetto. I
materiali provenienti dal Centre Pompidou documentano i più
interessanti progetti e le opere più importanti realizzate
dall'architetto dal 1925 al 1963, anno della sua improvvisa scomparsa.
I documenti dell'Archivio Centrale
dello Stato provengono invece dall'Archivio dell'Ente Eur e riguardano
i progetti e le opere per l'E42, e da altri fondi relativi al contesto
culturale nel quale Libera ha lavorato. La mostra,
allestita presso l'Archivio Centrale dello Stato, è stata
curata da un team formato per la DARC da Margherita Guccione e Alessandra
Fassio, per le Centre Pompidou da Olivier Cinqualbre e Concetta
Collura e per l'Archivio centrale dello Stato da Marina Giannetto.
Il lavoro presenta un'ampia selezione dei documenti originali di
Libera, alcuni dei quali inediti, tratti dalle due raccolte più
consistenti di disegni e elaborati realizzati dall'architetto, che
saranno proposti al pubblico con l'ausilio di una selezione di immagini
e di filmati.
|
è
attivo ed in fervente attività Il Weblog
di Piero Zardo, critico
cinematografico di Internazionale >>
argomento:
Film
Nessuna
pretesa di parlare di Cinema. Piuttosto di film, registi, attori, qualche
produttore e via dicendo. Consiglio a tutti gli amici cinefili: partecipate!
vai
>> www.internazionale.it/interblog/?blogid=24
il
Giornale di prikedelik.com:
una nuova pagina del rizomatico e affascinante sito di un mio buon amico,
nonchè maestro indiscusso del web
vai
>>
www.prikedelik.com/journal
Il
numero 374 de "l'industia
delle costruzioni" ospita nella sezione "Argomenti",
un interessante articolo di Italia Rossi
"L'intimità dei media"
sono
analizzati alcuni dei lavori realizzati in occasione delle esposizioni
DEEP INSIDE curata da Marco Brizzi e SPOT ON SCHOOLS curata da Paola Giaconia,
entrambi eventi correlati all' edizione di quest'anno del festival di
architettura in video iMage: eccone un piccolo estratto
"
...da medium di rappresentazione e comunicazione del progetto, a strumento
di elaborazione progettuale, fino a proposte teoriche
e nuove metodologie che ribadiscono sempre più consapevolmente
che la diffusione dell'informatica è soprattutto un fatto culturale,
un nuovo modo di pensare, metrogramma, maO, camendizgrafensteier, ian+,
artgineering, spin+; poesia pura per base_1
che crea uno spazio intimo per la lettura ed i pensieri, circondati da
un virtuale paesaggio 2d, dove si può sostare all'ombra di un vero
albero. (..)e le scuole il corso caad 2003 di Saggio, la consapevolezza
che l'insegnamento è un "mestiere" anche e soprattutto
creativo."
E'
in libreria >>>> PianoProgettoCittà
n° 20 21 casa new motion
Rivista
dei dipartimenti di architettura e urbanistica idea/dart della facoltà
di architettura di Pescara
Si
possono fare diverse riflessioni sul ruolo della casa
e dello spazio privato nella cultura attuale, sul significato diverso
che hanno assunto sia lo spazio domestico che quello del lavoro e del
tempo libero, sulle condizioni radicalmente rinnovate dei media e della
tecnologia.
La casa è il primo registro sensibile delle trasformazioni dei
comportamenti, il primo motore delle fughe in avanti sia dei modelli sociali
che di quelli fisici:
dall'idea di casa come rifugio stabile a quella
virtuale come emanazione della propria pelle, la casa è un termometro
utile per testimoniare lo stato ultimo delle cose, e per capire definitivamente
l'obsolescenza di alcuni modelli sociali. >>>> un
estratto dall'editoriale di Carmen Andriani
il
numero è curato da
Susanna Ferrini
info
>>> www.unich.it/idea
in
libreria e su richiesta: Sala Editori,
via Catone 8 - 65127 - Pascara . e-mail
>>> info@salaeditori.it........
sito>>> www.sala-editori.it
DARC
- Direzione
generale per l’architettura e l’arte contemporanee
/ ACS – Archivio
Centrale dello Stato
Presentano
un importante iniziativa
Incontri
In occasione della mostra
>>>
ADALBERTO LIBERA I
disegni del Centre Pompidou e dell’Archivio centrale dello Stato
In
occasione della Mostra la DARC e l’Archivio Centrale dello Stato
organizzano un ciclo di incontri volti all’approfondimento dell’opera
dell’architetto trentino. Sede degli incontri è l’auditorium
dell’Archivio Centrale dello Stato.
Il primo incontro che
si terrà giovedì 26 febbraio 2004,
alle ore 17.30
prevede la presentazione del volume: Adalberto
Libera nei disegni del Centre Pompidou e dell’Archivio Centrale
dello Stato, a cura di Alessandra Fassio, Marina Giannetto, Margherita
Guccione. Interverranno, oltre a Pio Baldi
e Maurizio Fallace, Giorgio Ciucci, Gabriella De Marco, Roberto Di Paola,
Salvatore Italia, Mario Serio.
Il
4 marzo 2004 alle ore 17,30 il prof. Sergio
Poretti, docente della facoltà di ingegneria dell’Università
di Tor Vergata terrà una conferenza dal titolo: i
restauri del Palazzo delle Poste di via Marmorata a Roma e presenterà,
a partire da questo caso, le principali questioni poste dal restauro degli
edifici moderni.
L’ultimo incontro si svolgerà il 9
marzo 2004, alle ore 17,30 con la presentazione dei due
filmati appositamente realizzati per la Mostra. Interverranno:
Enrico Censon, In archivi; Paolo D’Agostini,
giornalista di Repubblica; Luigi Oggianu, Istituto Luce; Stefano Pistolini,
regista
Firenze,
6 marzo 2004, Ore 9,15 Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento
DEMOCRAZIA
URBANA
PROCESSO ARCHITETTURA E CODICE ETICO
AND, AREA, CASABELLA, DOMUS, GOMORRA, IL GIORNALE DELL'ARCHITETTURA,
LOTUS, OPERE, PARAMETRO, SPAZIO ARCHITETTURA, THE PLAN
Tavola rotonda
Confronto sul tema Trasformazioni urbane: metodi e processi
I direttori delle riviste di architettura interrogano
Firenze, Barcellona, Berlino
Per Firenze
arch. Gaetano Di Benedetto
- Direttore della Direzione Urbanistica del Comune di Firenze
Per Barcellona
arch. Pere Serra - Direttore
dell’Ufficio di Riqualificazione dei Quartieri periferici della
Generalità della Catalogna
Per Berlino
arch. Hans Stimman - Direttore
della Ricostruzione, Senato di Berlino
Modera: Vittorio Savi
Il
Consiglio dell’U.E., ha approvato il
12 gennaio del 2001 la Risoluzione sulla Qualità
Architettonica dell’Ambiente Urbano e Rurale che costituisce
un eccezionale documento di regole e principi. Il documento afferma che
un’architettura di qualità migliorando
il modo di vivere ed il rapporto che i cittadini hanno con l’ambiente
può efficacemente contribuire alla lotta
contro l’emarginazione evitando la ghettizzazione di alcune
parti della città.
Il documento afferma inoltre che le grandi dimensioni socio economiche,
la tutela del patrimonio culturale e la promozione di un’architettura
di qualità apportano un contributo significativo
alla coesione sociale, così come alla creazione di posti
di lavoro, alla promozione del turismo culturale e allo sviluppo economico
regionale.
Messaggio chiave, che riassume forza concettuale e volontà propositiva,
è la democrazia urbana: tutte le città europee insieme devono
affermarla e proporre azioni affinché sia riconosciuto
il diritto fondamentale del cittadino europeo ad un ambiente di qualità.
Occorre altresì difendere le diversità della creazione culturale
contemporanea e favorire e sostenere la missione degli Architetti.
Nell'ambito
di questa iniziativa si segnalano inoltre:
Venerdì
5 marzo 2004 alle 0re 12:00 presso Palazzo
Vecchio nella Sala dei Cinquecento intervento
MARC
AUGE'
Sabato
6 Marzo 2004 alle 12:45 presso Palazzo Vecchio nella Sala dei Cinquecento
si terrà la conferenza di
HANS
KOLLHOFF
>> Riflessioni
di architettura
scarica
il programma degli incontri previsti in .pdf
(77Kb) >> vai
si
inaugura lunedì 16 febbraio dalle ore 18
presso la galleria Lo
Studio di Roma la mostra
Dancing
Sculture
di
Giovanna De Sanctis
Dal 16 febbraio - 5 marzo 2004
"Quello
che faccio è figlio del barocco - dice di sé Giovanna De
Sanctis - …l'uso compiaciuto della messa in scena, il calco, il
gesso, la piega, il drappo che ferma il vento e lo raffigura, l'uso della
trappola dei sensi…".
E, certamente, figlia della predilezione barocca per la macchina teatrale
è Dancing, l'installazione che, dal 16 febbraio, riporterà
in uno spazio espositivo privato, lo Studio Morbiducci, l'opera di un'artista
a lungo lontana dal mondo delle mostre, per aver scelto di realizzare
sculture destinate ai luoghi della vita reale, con particolare attenzione
a quelli pubblici.
Giovedì 26 Febbraio dalle ore 18, la Facoltà
di Architettura Università Roma Tre, presso la vicina sede di via
Aldo Manuzio (aula Ersoch), organizzerà una Tavola Rotonda con
la partecipazione di Nicoletta Cardano e Daniela Fonti, presieduta da
Francesco Cellini, Preside di Facoltà, ad illustrazione critica
di questo specifico aspetto del suo lavoro
Apparentemente, lo spiritoso microcosmo di Dancing (nessuna delle opere
esposte supera i quarantacinque centimetri) sta al faticoso impegno di
Giovanna De Sanctis per una presenza dell'arte negli spazi urbani come
il Regno di Lilliput al gigantesco intruso Gulliver. Concettualmente,
però, la distanza fra quel teatrino di minuscoli attori travolti
dalla gioia leggera della danza e l'eroico trionfo barocco della Nike
è pressoché nulla.
eventi
di architettura nell’ambito della manifestazione Costruire
Identità?
1)
Sabato 21 Febbraio
ore
10.00 Aula
Ersoch via
Aldo Manuzio 72, Roma
Identità
versus Identificabilità. >> Architettura europea,
oggi?
un
incontro di architettura nell’ambito
della manifestazione Costruire Identità?
Aron
Betsky direttore NAI, Rotterdam
Stefano Boeri direttore DOMUS, Milano
Jürgen Tietz critico di architettura, Berlino
Presenta
> Alberto Alessi ETH, Zurigo
A
cura di Alberto Alessi e Andrea Vidotto
DIPSA Dipartimento di Progettazione e Studio dell’Architettura Università
degli Studi Roma Tre
2)
venerdì 20 febbraio
ore 18.30 San Michele a Ripa_Roma_via di
San Michele 25
Berlino,
una città, due città, molte città
20 febbraio | 21 marzo_tutti i giorni dalle 11.00 alle
19.00_ingresso gratuito
Berlino
capitale intenzionale, città in continua evoluzione,
città divisa, città policentrica,
aggregazione di identità diverse più volte annientate
e reinventate. A dispetto dell'apparente dispersione e disomogenità,
connaturata alla struttura storica della città, Berlino è
oggi, nell'immaginario collettivo, modello di sviluppo urbano contemporaneo,
risorgendo, ancora una volta come la fenice, dalle proprie ceneri. Nell'operazione
di sladatura e risarcimento delle lacerazioni belliche e postbelliche,
a una forte spinta di rinnovamento mondializzato
si oppone attualmente, con energia inconfrontabile, una politica di rigoroso
controllo dei prodotti architettonici, progettati e misurati secondo parametri
che fanno riferimento a un'idea precisa di costruzione dell'immagine urbana
dello spazio pubblico: la 'ricostruzione critica'. Exploits e performances
architettonici contemporanei vengono infatti assoggettati alla regola
inderogabile che riporta entro i parametri prestabiliti, basati peraltro
su una lettura della storia della forma urbana, le infinite variabili
del progetto, allo scopo di ricostruire quinte urbane, piazze, spazi,
strade e torri, radicate nel contesto e nella storia di Berlino.
Promossa
dalla Facoltà di Architettura, Dipartimento
di Progettazione e Studio dell'Architettura, Dipartimento di Studi Urbani,
Università degli Studi Roma Tre. Con la collaborazione del
Senatsverwaltung für Stadtenetwicklung di Berlino.
A cura di F.Cellini_G.Piccinato_M.M. Segarra
Lagunes
Allestimento M.Burrascano_S.Converso_M.Darò_P.Porretta
> Realizzazione CAVIR
programma
completo "Costruire identità" www.goethe.de/it
ELEMENTAL
chile >> Premiazione
plus Seminario
CERIMONIA
DI PREMIAZIONE DEI VINCITORI DEL CONCORSO ELEMENTAL
Lunedi' 16 Febbraio , 19:00 hrs.
Auditorio
Sergio Larraín García-Moreno, Escuela de Arquitectura PUC.
Campus Lo Contador, El Comendador 1916 – Providencia –
Santiago.
SEMINARIO
ELEMENTAL >>
Arquitectura Vivienda y Trabajo Comunitario
Ingeniería, Sistemas
Constructivos y Envolventes Mercoledi' 17 Febbraio, 09:00 hrs
parteciperanno
> Equipo ELEMENTAL / Vincitori
categoria professionisti Concurso Mundial de Arquitectura Elemental /
Vincitori categoria studenti Concurso Mundial de Arquitectura Elemental
/ nstituciones Asociadas a Iniciativa Elemental / Empresas Asociadas a
Iniciativa Elemental / Comunidad PUC / equipos Regionales (Serviu-Municipalidades-Universidades
Colaboradoras)
sito>>
www.elementalchile.org
www.archi-tectonics.com
>>> There are 2 billion sites on
the world wide web; we think its under-populated.
1° Gennaio 2004: nasce un nuovo ambiente web!
Lo
studio diretto da Winka Dubbeldam con sede
a New York si dota da oggi di una piattaforma in rete dalle molteplici
qualità: oltre ad offire un ampia panoramica sui lavori realizzati
in occasione di importanti concorsi internazionali e realizzati di recente
è presente un assortita selezione di links eterogenei nonchè
uno spazio ricco di news aggiornato costantemente
sito
>>> www.archi-tectonics.com
webmaster
>> jonathan jackson,
architetto
e grafico dalle mirabolanti doti artistiche che ho avuto l'onore di conoscere
durante un comune periodo di lavoro in quel di Firenze ha realizzato inoltre
il logo per lo studio Base_1
Architecture
for Humanity >>> Earthquake
in Iran : Call for Help
Early
Thursday morning the ground shook underneath the city of Bam in Southern
Iran, and residents awoke to buildings collapsing around them. Within
a mere 12 seconds an earthquake took more than 5,000 lives. At the time
of this writing, aid workers estimate another 20,000 may be buried alive
under the rubble.
The
quake, which registered 6.3 on the Richter scale, leveled approximately
80% of the Iranian city, including two hospitals. Iranian Interior Minister
Abdolvahed Mousavi Lari said, "Bam has turned into a wasteland. Even
if a few buildings are standing, you cannot trust to live in them."
Initial
help is needed for search and rescue, medical relief and emergency shelter.
The United Nations and a number of international NGO's are already airlifting
tents and supplies into Iran. Drawing on our past
efforts to design transitional housing structures for displaced populations,
Architecture for Humanity is currently communicating
with and identifying relief agencies to help
provide long term transitional housing for residents left homeless.
We are putting out request for
any architects, designers and engineers, preferably locally based, to
lend design services on a pro bono basis. Architecture for Humanity is
also directing financial resources to aid in the rebuilding effort.
Please
email me directly at csinclair@architectureforhumanity.org
with the subject header "Iran Earthquake"
and let us know if you can contribute in kind or financially towards this
effort. Your help could provide relief for many.
In
addition to the overwhelming loss of life, the architectural world mourns
the destruction of the historic district of Bam,
a UNESCO world heritage site. Bam lies on the Old Silk Road, the ancient
trading route that connected East Asia to Europe. For centuries it flourished
as a trading center and pilgrimage site. Founded over 1500 years ago,
the city's inner ramparts enclosed a spectacular palace citadel in addition
to many buildings that used the earliest known mud construction techniques.
While the loss of these historically important buildings cannot compare
to the loss of life, they represented the cultural and economic center
of the city.
cameron
sinclair >> Architecture for Humanity Founder and Executive
Director
sito
>>> www.architectureforhumanity.org
Ugo
Rosa recensisce Domenico Cogliandro
sulle pagine di antithesi
Una
raccolta di disegni, di questi tempi, appare postuma già da prima
di vedere la luce. E se sono disegni “di viaggio” appare postuma
due volte. Perché non si disegna più
(non si può) e perché non si viaggia
più (non si può e non si deve). Se s’insiste
a volere fare, in modo patentemente irregolare, l’una e l’altra
cosa vuol dire che qualcosa, negli ingranaggi, non ingrana. Ma siccome
conosco Domenico e matto non mi sembra (non proprio, insomma, non più
di quel tanto che è inevitabile per chi fa il nostro mestiere)
mi chiedo se, per caso, il convertitore, stavolta, non abbia fatto cilecca.
Rifaccio i conti: tot euri, tot lire. Riprovo alla rovescia: tot lire,
tot euri.
Tutto a posto. Il convertitore funziona. La colpa non è del cambio
di moneta.
un
estratto dalla recensione di Ugo Rosa del libro di Domenico Cogliandro
Dess(e)ins de Voyage, appena uscito per la
collana "album" di Biblioteca
del Cenide.
vai >> www.antithesi.info/testi
....sito
>> biblioteca
del cenide
giovedì
12 febbraio alle ore 17,30 verrà presentato il volume:
La
storia e il restauro del complesso conventuale dei Santi Bonifacio e Alessio
all’Aventino
di
Paolo Barbato, Maria Richiello, Oliva Muratore, AA.VV.
presso la chiesa dei Santi Bonifacio e Alessio
>> Roma, via di Sant’Alessio, 23
Venerdì
6 febbraio 2004 – ore 16,00 –
Aula Magna di Piazza Borghese, 9
RIUSO
COME REINVENZIONE DEL PAESAGGIO URBANO PROGETTI DI
IAN+ - MARCO NAVARRA - N!
incontri a cura di Alessandra De Cesaris e
Domizia Mandolesi
presentazione:
Marcello Pazzaglini
introduzione: Alessandra De Cesaris
E’
possibile riutilizzare l’ingente patrimonio esistente nei nostri
territori, non più utilizzabile o in stato avanzato di degrado,
attraverso operazioni di adeguamento e reinvenzione spaziale in grado
di migliorarne la vivibilità e quindi la qualità architettonica
e urbana? Esiste una alternativa alla demolizione?
Questo in breve il tema dell’incontro di venerdì 6 febbraio,
dove i tre studi invitati illustreranno progetti e realizzazioni in grado
di porsi come valida alternativa alla demolizione perseguendo, con sensibilità
e inventiva, la via della
reinvenzione.
sito>>Facoltà
di Architettura Ludovico Quaroni
un
importante iniziativa >> MoNitOr/P
MoNitOr/P
è la sezione, del più ampio progetto MoNitOr dell'Ordine
degli Architetti P.P.C. di Roma e Provincia, volta a divulgare
progetti architettonici di qualità ancora poco conosciuti, attraverso
un ciclo di esposizioni dei lavori recenti degli architetti romani.La
Casa dell'Architettura ospiterà, nei propri spazi, sulla base di
una selezione operata dalle redazioni delle principali riviste di architettura
italiane, due progetti al mese.La rassegna permanente sarà
un complemento alle mostre ed agli eventi di maggior rilevanza che si
alterneranno all'Acquario romano, proponendosi come momento di confronto
tra i professionisti romani e di divulgazione dei loro lavori.
sito>>
www.casadellarchitettura.it/monitor/p
..
New
York the Gap di Gianluca Milesi e Aurelia
Duplouich su antithesi
Esce,
per Testo & Immagine, una guida su New
York redatta da Gianluca Milesi e Aurelia Duplouich. Antithesi
il giornale on line di critica ed informazione sull'architettura ospita
sulle sue pagine l'introduzione degli autori
sito
>>> www.antithesi.info
Gianluca
Milesi science architecture:
sito >>>
www.science-architecture.com
IDEA
dipartimento di infrastrutture design engeneering architettura & Comune
di Pescara presentano
DALL’AEROPORTO
AL PORTO
seminario internazionale pescara/clermont-ferrand
19/20/21 GENNAIO 2004
Nei giorni 19 20
21 di gennaio si svolgerà a Pescara presso la facoltà di
architettura un workshop internazionale di progettazione applicato ad
una vasta area della città di Pescara, particolarmente strategica
dal punto di vista delle implicazioni urbane e suburbane che dispiega
al suo interno.
Quest’area, innervata sul doppio sistema infrastrutturale del fiume
Pescara e dell’asse attrezzato, si estende dall’aeroporto
al porto ed è stata prescelta dal prof. Didier Rebois , già
segretario generale Europan e coordinatore di un corso del 5 anno della
scuola francese d’architettura di Clermont Ferrand, come campo di
applicazione progettuale per delineare possibili strategie urbane, infrastrutturali
ed architettoniche con un team di studenti e professori della sua scuola.
Il dipartimento IDEA della facoltà di architettura di Pescara,
congiuntamente al comune e con il sostegno della provincia e della fondazione
Museo delle Genti d’Abruzzo, si sono fatti promotori dell’evento
internazionale che avrà luogo in varie sedi nei quattro giorni
indicati, alternando in un fitto programma, conferenze, progetti, installazioni
- a cura dei gruppi Base_1,
Stalker e Sciatto produzie-
performances sperimentali
aperte non solo agli addetti ai lavori ma anche alla intera cittadinanza
di Pescara .
scarica
il comunicato stampa ed il programma della manifestazione >> vai
sito
>> www.unich.it/idea
SPECIALE
INTIMACY TRE INSTALLAZIONI
>>>>>> su www.channelbeta.net
Base_1 La
stanza del Vero Verde // gruppo Ghigos visita
a domicilio // DAP studio moltisolitudine
Attualmente
on line sulle pagine della piattaforma di informazione sull' architettura
contemporanea diretta da Gianluigi D'angelo
la presentazione di tre progetti realizzati
nell'ambito dell'esposizione curata da Marco Brizzi "DEEP
INSIDE" all'interno degli spazi della stazione Leopolda
nell'ambito della settima edizione del festival internazionale iMage al
quale ho partecipato con il gruppo Base_1
ho
scoperto negli ultimi giorni una base Alcatraz
di sostegno e rifornimento per tutte le etnie e tribu’ delle province
denuclearizzate come i cavalieri Jedi in fuga dalle colonie emmeazero,
i sabipodi di SCI-DarkStar, gli shaolin del satellite Ian Solo, i vulcaniani
della stella clio, i Milesiani ed nicoliani, gli abitanti degli spazi
uterosiderali, i feld72, gli avatar e gli astrocam&graf, e tanti altri
che poco hanno da invidiare alle forze aliene ufficiali:
un enorme cupola del piacere intima ed avvolgente nel cuore di
quella Firenze radicale e pneumatica cosi’ vicina ma anche cosi’
lontana dalla tanto amata Roma. >>>>
un
estratto dal
weblog:alieno attualmente su www.newitalianblood.com
nella sezione testi
sito
>>>>www.channelbeta.net.,,,,,,,,.sito
>>>> www.baseuno.net
...
GAUDI'
e il MODERNISMO CATALANO
Roma, Chiostro
del Bramante, 20 novembre 2003 - 29 febbraio 2004
Assessorato
alle Politiche Culturali del Comune di Roma
Fondazione Gaudì
Museo Nazionale d’Arte della CatalognaConferenza
stampa:
19 novembre ore 11,30 (data da definire)
Attraverso
una ricca selezione di capolavori che riassumono la visionaria capacità
di trasformazione delle forme di Gaudì, capace di plasmare e di
innovare tipologie immobili da millenni (edifici, facciate, porte, sedie,
divani, mattonelle, oggetti) con una forza creativa basata sulla mimesi
con la natura, la mostra presenta la personalità complessa
e introversa dell’artista che seppe influenzare intere generazioni
d’artisti con le sue creazioni, dai Surrealisti all’attualissima
architettura “decostruttivista”. In mostra sono
presenti quasi tutti gli esempi “mobili” che realizzò
per le case e i palazzi più famosi (Casa Vicenç,
1883-85; Casa Calvet, 1900-1901; Casa Milà, 1906-1910; Casa Batllò,
1907): sedie, cancelli
in ferro battuto, tavoli, poltrone,
ecc. Inoltre è presente in mostra il
grande modello in gesso del primo progetto (1910)
della facciata della Sagrada Familia,
e diversi oggetti di ferro battuto, tecnica tipicamente catalana che Gaudì
prediligeva e rivalutò nel campo delle arti applicate. I mobili,
gli oggetti e i progetti degli architetti Josep
Maria Jujol, Rafael Masò, Josep
Puig i Cadafalch, e di ebanisti-artisti come Aleix
Clapes i Puig, Gaspar Homar e Joan
Busquets. L’insieme delle opere ci restituisce un ricco e
complesso profilo del vivace contesto modernista di Barcellona, formato
da artisti scapigliati alla ricerca di una modernità internazionale
(molti si recavano regolarmente a Parigi), tra cui si incontrano personaggi
straordinari come Ramon Casas, Santiago Rusignol e il famoso gruppo che
si riuniva nel locale “Els Quatre Gats”, seguiti dai più
giovani Hermenegil Anglada Camarsa, Joaquim Mir, Isidre Nonell (la cui
pittura fu importantissima per il primo Picasso) e lo stesso Pablo
Picasso, che fino al 1904 risiedeva alternatamente a Parigi e
Barcellona e di cui, tra l’altro, è presente in mostra un
piccolo capolavorogiovanile, Cursa de braus, del 1901.
Luogo:
Chiostro del Bramante -Via della Pace – 00186 Roma
.................................... ...........................sito
>>>> www.chiostrodelbramante.it
IL
PROGETTO, VIDEO
nuove professionalità nella comunicazione
dell'architettura contemporanea
venerdì
23 gennaio 2004, Politecnico di
Milano, piazza Leonardo da Vinci 32, AULA S01, INGRESSO
LIBERO
VENERDÌ
23 GENNAIO A PARTIRE DALLE ORE 9.30 il Dipartimento di Architettura e
Pianificazione del Politecnico di Milano ospita "IL PROGETTO, VIDEO.
Nuove professionalità nella comunicazione dell'architettura contemporanea",
un programma di incontri e di visioni, rivolto in primo luogo agli studenti
di architettura. Al centro della riflessione sono le modalità e
i problemi legati alla comunicazione del progetto di architettura attraverso
le tecnologie digitali, con una particolare attenzione all'emergere di
nuove figure professionali. Sono stati invitati
a partecipare al dibattito produttori di audiovisivi, studiosi di mezzi
di comunicazione, autori di video, progettisti: figure tra le quali sembrano
svilupparsi inedite interazioni. Un inquadramento storico-critico, proposto
da Alessandro Balducci, Alessandro De Magistris, Fulvio Irace e una introduzione
di Marco Brizzi, co-curatore dell'iniziativa, aprirà tre interventi
nei quali sarà possibile riconoscere e discutere alcune delle più
rilevanti tendenze in atto: Filippo Macelloni illustrerà la propria
esperienza di filmmaker sviluppata nei lavori per Massimiliano Fuksas
e per King Roselli Architetti; Martin Hampton e Alice Scott (squint/opera),
giovanissimi produttori londinesi, racconteranno la loro collaborazione
con alcuni fra i più prestigiosi architetti inglesi; Stefano Mirti,
Crispin Jones e Simone Muscolino (tutti docenti presso l'Interaction Design
Institute Ivrea) indicheranno, insieme a Marisa Galbiati del Politecnico
di Milano, alcuni efficaci esperimenti di cooperazione professionale svolti
in ambito didattico. Una selezione di opere video, raccolte da iMage tra
le più interessanti produzioni internazionali, accompagnerà
il dibattito
sito
>>> www.architettura.it/image
In
uscita il 28 Novembre nei cinema italiani
ITALIAN SUD
EST
il
primo lungometraggio cinematografico della Fluid
Video Crew
Fluid
Video Crew, realtà di produzione audiovisiva nata a Roma
nel 1995. Teorici e sperimentatori del «basso-costo»,
assertori convinti dell’unicità e dell’irripetibilità
del «momento documentaristico-cinematografico» e del continuo
evolversi dell’opera filmica, scelgono la strada della realizzazione
collettiva. I componenti, fino ad ora, del nucleo produttivo sono: Davide
Barletti (Lecce 1972), Edoardo Cicchetti (Roma 1974), Lorenzo Conte (Roma
1974), Mattia Mariani (Roma 1973).
2003.
Italia. Salento.
Venti
personaggi fuori dall’ordinario percorrono la provincia di Lecce
a bordo dei treni della Sud Est, la ferrovia locale ormai quasi in disuso.
Tre giorni di vite, racconti, speranze. Un affresco corale e onirico lungo
la storia e i luoghi di una terra in perenne transito, in un viaggio delirante
e poetico tra modernità e tradizioni, Nord e Sud, realtà
e finzione.
Le
Ferrovie del Sud–Est: otto linee per 473 Km di binari.Settantasei
fermate in un secolo di caratteristiche e ormai desuete architetture ferroviarie,
sono lo sfondo quotidiano di merci e vite in transito. E mentre i treni
rincorrono le loro fermate, i passeggeri restituiscono il presente dell’estremo
Sud–Est italiano, con i ritmi le e aritmie di strade perdute.
sito
>>>> www.pablofilm.it
...........
Ready
Made Ensemble
presenta STRATIFICAZIONI >>esecuzione
della Missa De Beata Virgine di Giovanni
Pierluigi da Palestrina
Martedi'
23 dicembre
2003 nella basilica
di San Clemente a Roma ore
20. >>> ingresso
gratuito.
La
musica:
La Missa De Beata Virgine nella versione del Ready Made Ensemble è
l'esito di tre momenti musicali: i versetti gregoriani medievali base
e materia della messa, la costruzione polifonica di Palestrina, esempio
di perfezione contrappuntistica rinascimentale, che ripropone le melodie
gregoriane alterandole nella composizione; il moderno adattamento che
lascia immutato l'impianto armonico e melodico dell'originale stravolgendone
il risultato timbrico.
Il Luogo: San Clemente,
scelte per il concerto, sorge su resti di templi pagani dedicati al culto
di Mitra o di Iside, rappresenta dunque il risultato di diversi momenti
culturali e spirituali e fornisce un esempio significativo del processo
di stratificazione.
Il tentativo di mettere in relazione le strutture stratificate della messa
e delle chiese è un invito a cogliere uno dei sensi attraverso
cui queste opere si lasciano percorrere.
L'adattamento
del Ready Made Ensemble prevede l'uso di quattro voci
a parti reali, vibrafoni, strumenti di metallo percossi e organi elettronici.
Gianluca
Ruggieri, direttore e curatore dell'adattamento
Ilaria
Severo, soprano
Marta Zanazzi, contralto
Raimundo Pereira Martinez, tenore
Blaenko Juracic, basso
Valentina Lo Surdo, Daniele del Monaco, organi.
Stefano Sanzò, Valerio Borgianelli Spina, percussioni
Giovedi'
18 Dicembre 2003, ore 18:00, Aula Minor, Pontificia
Università San Tommaso d'Aquino, Largo Angelicum 1,Roma
INTERFERENZE
CON IL REALE nell'ambito del master di architettura
digitale LO SPAZIO IN-FORME
seminario
>>> MANUEL GAUSA (Actar Arquitectura) /
IAN+
IaN+ discuterà con Manuel Gausa (Actar Architettura)
di "interferenze col reale", a partire da una riflessione sull'utilizzo
dei diagrammi e del
concetto di interferenza
sito
>>> Ian+.....................................................................................sito
>>> Actar
master
di architettura digitale LO
SPAZIO IN-FORME:
L’IN/ARCH – ISTITUTO
NAZIONALE DI ARCHITETTURA in
partnership con l’ARCA ARCH’IT,
Bentley, Centro Studi e Ricerche iGuzzini, con il patrocinio
di CONSIGLIO NAZIONALE ARCHITETTI, PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI,
CONSIGLIO NAZIONALE INGEGNERI.
Frutto della collaborazione e dell’apporto
di esperti di CAAD, rendering, programmazione, grafica e animazione web
e di personalità del mondo della teoria dell’architettura
e della comunicazione, il Master di Architettura Digitale è concepito
come corso di specializzazione e formazione professionale che sviluppa
l’intero iter progettuale in ambiente digitale - dagli studi preparatori
al modello finale - considerandone gli aspetti teorici, grafici, tecnici
e di documentazione. Gli argomenti vengono affrontati utilizzando le più
innovative tecnologie informatiche inerenti la progettazione e la rappresentazione
dell’architettura e dell’ambiente, dal rilievo e la restituzione
fotogrammetrica, alla stesura e la creazione degli elaborati grafici e
multimediali.
sito
>>>www.inarch.it/master_2003........................sito
>>>
www.inarch.it
ZU
1
// Martedi' 25 Novembre 2003, ore
20:30 su RADIO RAI 3 >>>>>
LIVE dall' INIT di Roma con Spaceways Inc.
( da Chicago : Ken Vandermark, Hamid Drake, Nate Mc Bride!) & Spaceways
Inc. sextet
2
// Sabato 6 dicembre 2003,
ore 21:00 >>>>> Peter
Brötzmann
&
Dogon (Maurizio Martusciello, Massimo Zu
e Dj Okapi)
LIVE dall' auditorium del Goethe Institute
di Roma
ZU:circa
300 concerti in tre anni di attivita', in Italia, Europa , ed U.S.A. Il
nuovo cd Igneo e' registrato e prodotto da
Steve Albini . Ospiti su Igneo
: Ken Vandermark al sax, Jeb Bishop al trombone e Fred Lomberg-Holm al
violoncello (collaboratori di Jim O Rourke, Gastr del Sol, Peter Brotzmann,
William Parker, Flying Luttenbachers, Jesus Lizard, etc) La musica del
trio (sax, basso, batteria) e' strumentale ed e' stata definita post o
math rock, free jazz, no wave. Gli Zu
vengono da Roma e ne costituiscono
sicuramente una delle realtà culturali piu' vive e feconde, sono
stati in tour e/o hanno collaborato dal vivo e in studio con musicisti
come Karate, Mike Patton, Ken
Vandermark, Shellac, Nomeansno,
The Ruins, Dalek , Girls Against
Boys
John
Zorn: "You have created a powerful and expressive
music that totally blows away what most bands do these days"
sito
>>>> www.zuism.com
..........................................................sito
>>>> www.metaxu.it/dogon
Ambasciata
di Svizzera a Roma
Accademia Nazionale di San Luca
Accademia di Architettura di Mendrisio, Cantone Ticino
Giovedì
4 dicembre 2003, ore 18.00
Accademia Nazionale di San Luca >> Piazza
dell’Accademia di San Luca 77, Roma
"Lo spessore della trasparenza"
conferenza
in lingua italiana dell’architetto Patrick
Devanthéry, dello studio Devanthéry & Lamunière
di Ginevra
Nell'ambito
della consegna ufficiale della Borsa di studio Francesco Borromini nata
nel 1999, in occasione delle numerose iniziative e celebrazioni che hanno
avuto luogo per il Quarto Centenario della nascita del famoso architetto
ticinese. Alla base del progetto si trova una stretta collaborazione tra
la prestigiosa Accademia Nazionale di San Luca a Roma e la giovanissima
ma molto dinamica Accademia di architettura di Mendrisio dell’Università
della Svizzera italiana. Lo scambio scientifico e culturale tra queste
due istituzioni importanti, ma molto diverse, rappresenta uno degli scopi
principali di questo progetto. La
borsa di studio vuole dare l’opportunità ad uno studente
italiano di trascorrere un anno accademico in Svizzera. Questo soggiorno
gli permetterà di approfondire i suoi studi presso l’Accademia
di Mendrisio, creata nel 1996 dal famoso architetto svizzero Mario Botta.
Dunque sin dal primo anno la consegna della "Borsa di Studio Francesco
Borromini", che si svolge a Palazzo Carpegna, storica sede dell’Accademia
Nazionale di San Luca, è abbinata a conferenze di alcuni dei maggiori
protagonisti dell’architettura svizzera contemporanea (nel 1999
Mario Botta, seguito nel 2000 da Roger Diener, nel 2001 da Peter Zumthor
e nel 2002 da Luigi Snozzi).
Con
tre serate evento 4.5
e 6 DICEMBRE 2003
ore 21.30
la compagnia
Klesidra porterà in scena
gliamantidelnuovomondo
per
la prima volta agli Stabilimenti Cinematografici
"STUDIOS" (ex
De Paolis), Roma
di
Gianni Guardigli in collaborazione con
Imogen Kusch liberamente tratto dal radiodramma scritto
nel 1954 da Ingeborg Bachmann
"Il Buon Dio di Manhattan"
con:
Adriano Giammanco Steffan Boje Silvia Mazzotta Giorgio
Santangelo Luca Angeletti Francesca Olivi Raffaella d'Avella Lucilla Mininno
Alessandra Roca Federico Mieli
regia : Imgogen Kusch
scene: LAND-I Marco
Antonini Roberto Capecci Raffaella Sini
Nel contesto suggestivo del teatro
di posa 6 la compagnia ricreerà una
New York plagiata dal consumismo
e rappresentativa del mondo moderno dove il personaggio del
Buon Dio rappresenta l'entità
che spinge la città a rifiutare l'amore e a considerarlo una
"cosa" che appartiene
ad un altro mondo e che all'uomo non è dato conoscere.
KLESIDRA e
STUDIOS insieme creeranno un evento
in cui l'uso dello spazio stimolerà la teatralità del testo
e delle coreografie e allo stesso tempo sottolineerà
l'influenza dei mass-media nella società contemporanea.
info
>>> www.klesidra.org.....tel.338.3457147/
328.1060083....................................................................sito>>>
Land-i
LOFTCUBE
una casa mobile per nomadi
urbani >>> un prototipo
di Werner Aisslinger su www.architecture.it
La
piattaforma web con sede a Belluno diretta
da Furio Barzon utilissimo strumento per
la ricerca e la professione, presenta un interessante progetto realizzato
di cellule abitative minime, confortevoli e personalizzabili realizzato
dallo studio del designer berlinese Werner Aisslinger. La domanda alla
quale risponde è "Come potrebbe essere una unità-casa
minimale, un ricovero temporaneo, nel quale i nomadi delle grandi città
possano ritrovare una propria intimità?"
sito
>>> www.architecture.it
scuola
mobile per villaggi suburbani di nuova fondazione in
Argentina
un prototipo del
gruppo romano Officina 5 presentato da Pippo
Ciorra su www.architettura.it
È
ormai qualche anno che la ricerca architettonica più avanzata ha
ripreso a dedicare energie e attenzione a temi apparentemente "minori",
estranei al nocciolo duro delle nostre tradizioni disciplinari, ma allo
stesso tempo evidentemente più vicini al cuore dei problemi che
attraversano oggi la società e le relazioni tra lo spazio urbanizzato
e le persone che lo abitano. Per questo ci imbattiamo sempre più
spesso in progetti che si muovono in un ambito lontano
da quello dell'idea consolidata, tettonica, dell'edificio per avventurarsi
nel territorio ambiguo e difficile dell'oggetto effimero, mobile, smontabile,
dell'alterazione del suolo, del programma di trasformazione del paesaggio
a grande e piccola scala. Più che a demolire e a ricostruire
questo o quell'habitat questa strategia tende piuttosto, più realisticamente,
ad alterarne progressivamente il senso, a provocare variazioni di identità
e nuovi scenari nella qualità delle relazioni chi lo abita, a spostare
lievemente l'orizzonte dei suoi rapporti con il contesto fisico e umano
>>>>> dalla presentazione di
Pippo Ciorra
sito
>>>> www.architettura.it............................
................... sito
>>>> www.officina5.it
LA
CARTA DEL MACHU PICCHU
storia, attualità, prospettive
CONVEGNO
INTERNAZIONALE
promosso dalla fondazione Bruno Zevi con
la Fondazione per il Centro Studi " Città
di Orvieto"
Orvieto
28-29 Novembre 2003 ore 10:30 Palazzo del Capitano
del Popolo -sala dei 400- Orvieto
Il
12 dicembre 1997, esattamente venticinque anni or sono, a conclusione
del convegno internazionale svoltosi a Lima e Cuzco, viene votata la Carta
del Machu Picchu redatta da Bruno Zevi. Obbiettivo dichiarato: attuare
"una revisione anti-illuministica della Carta di Atene" stesa
da Le Corbusier nel 1933.
sito
>>>> www.fondazionebrunozevi.it
Un
estratto dalla Carta di Machu Picchu, un documento prezioso, attuale ed
illuminante:
4.
L’abitazione
A differenza della Carta di Atene, noi giudichiamo che la comunicazione
umana sia il fattore predominante nell’esistenza stessa della città.
Pertanto, la pianificazione urbana e i programmi di edilizia residenziale
devono tener conto di questo fatto. Consideriamo inoltre che la qualità
della vita e la sua integrazione con l’ambiente naturale sia un
fondamentale traguardo nella formulazione di spazi abitabili. Le case
popolari non vanno intese come meri prodotti di consumo, sibbene come
potenti strumenti di sviluppo sociale. La progettazione
delle abitazioni deve avere la flessibilità necessaria per adattarsi
alla dinamica sociale, facilitando la partecipazione creativa degli utenti;
perciò dovrebbero essere progettati e prodotti in massa elementi
edilizi assemblabili da parte dei fruitori, secondo il loro livello economico.
Lo stesso spirito di integrazione che rende il problema comunicativo fra
gli abitanti della città un elemento basico della vita urbana dovrebbe
presiedere alla localizzazione e alla struttura delle aree residenziali
dei diversi gruppi comunitari, evitando separazioni inaccettabili alla
dignità umana.
sito
>>>> www.fondazionebrunozevi.it/carta
.........................................................programma
.pdf >>>> download
Dal
mito al progetto
La cultura architettonica
dei maestri italiani e ticinesi nella Russia neoclassica
a cura
di >>> Letizia
Tedeschi e Marco Franciolli
Promotori >>>
Archivio del
Moderno dell’Accademia di architettura
dell’Università della Svizzera italiana,
Mendrisio
- Museo Cantonale d’Arte,
LuganoInaugurazione
Sabato 4 ottobre 2003, ore 17.30 Palazzo dei Congressi
Piazza Indipendenza 4, Lugano Esposizione
dal 5 ottobre 2003-11gennaio 2004
Una
grande esposizione dedicata al fondamentale contributo degli progettisti
ed urbanisti italiani e ticinesi allo sviluppo di una cultura architettonica
russa all'interno del neoclassicismo europeo. L'esposizione, nata grazie
alla collaborazione di numerose istituzioni politiche e museali dei tre
paesi convolti, offre al pubblico circa 300 pezzi di fondamentale importanza,
la maggior parte dei quali escono per la prima volta agli archvi della
ex Unione Sovietica. Il periodo storico preso in esame si estende dall'ascesa
al trono di Caterina II, nel 1762, alla morte dello zar Alessandro I,
nel 1825. Nella Russia di quegli anni la pratica architettonica si sviluppò
dal confronto e dall'interazione tra le diverse culture dei progettisti
chiamati da ogni parte d'Europa ad operare a SanPietroburgo, a Mosca e
nelle maggiori città dello sterminato impero. Tra le componenti
di questo fecondo innesto di linguaggi, quella italiana ebbe una parte
rilevante, sia per la comune origine di molti architetti e artisti, sia
per il credito che storicamente poteva vantare sulla scena europea.
Luogo
>>> Museo Cantonale d’Arte Via Canova
10, Lugano Info: tel. +41 91 9104782 - 6404842
sito: www.museo-cantonale-arte.ch
.Archivio
del Moderno Via Lavizzari 2, Mendrisio
guido
gentile &
severine queyras
immaginipesanti
Esposizione >>> dal 7
Novembre 2003- 27 Novembre 2003
Orari >>> Lunedi-Sabato dalle 11.00 alle
20.00
lol
spazio in meta
PREMIO
GIOVANI 2003 - ARCHITETTURA
Inaugurazione della seconda mostra Venerdi'
28 Novembre, ore 18.30,
lungo la rampa di Borromini a Palazzo Carpegna
Accademia
di San Luca
APsT
Architettura
Flavio Bruna/Paolo Mellano
Architetti
Vincenzo Latina
Premio Architettura
2003:L’Accademia Nazionale di San Luca, rinnovando la sua originaria
tradizione tesa a promuovere e a sostenere la formazione dei giovani,
ha ripristinato due anni fa un Premio acquisto annuale di cinquemila euro,
alternativamente dedicato alla Pittura, alla Scultura e all’Architettura.
Il Premio costituisce, nei propositi dell’Accademia, un’apertura
critica e attiva sulle problematiche dell’Arte e dell’Architettura
Contemporanea. Sulla base della documentazione inviata, secondo le modalità
contenute nel bando, la giuria composta dai tre Accademici, Francesco
Cellini, Danilo Guerri e Aimaro Oreglia d’Isola, ha dapprima selezionato,
venti architetti e gruppi di architettura da questi sono risultati finalisti
3 studi e tra questi verrà scelto il vincitore del concorso
E'
in libreria PARAMETRO 248 (novembre/dicembre
2003) - LA METROPOLI D'OLANDA DI LUIGI SNOZZI
(a cura di Cecilia Bione e Giorgio Peghin)
"Il
numero, a cura di Cecilia Bione e Giorgio Peghin, presenta il progetto
di Luigi Snozzi per la metropoli
d'Olanda, da lui definita in questa occasione Metrò Polis.
Il progetto bene riassume l'idea di città di Snozzi e quello che
lui considera il metodo di approccio più efficace rispetto i modi
e i tempi di trasformazione della città contemporanea. Al saggio
di Luigi Snozzi (in cui l'autore ripercorre le tappe del progetto), seguono
un breve contributo di Livio Vacchini ed
un'intervista che, oltre a diventare occasione di una lettura approfondita
del progetto con l'autore stesso, è un'analisi critica delle implicazioni
progettuali e delle obiezioni che sono state mosse al progetto olandese
a scala architettonica e territoriale. Commenti e contributi di Giovanni
Maciocco e di Aldo Lino aiutano a una lettura del progetto più
ampia collocando il lavoro dell’architetto ticinese nel contesto
degli attuali processi di pianificazione urbana. Vengono altresì
presentati i risultati del Dottorato di Ricerca del Politecnico di Milano
(XVI ciclo), che approfondiscono le diverse ipotesi di fattibilità
del masterplan olandese originario, nonché gli esiti delle tavole
rotonde svoltesi presso il Politecnico stesso, che hanno ospitato, tra
gli altri, interventi di Vittorio Gregotti, Luca Molinari, Carlo Aymonino,
Richard Ingersoll. Accanto all’intervento olandese vengono
inoltre presentati altri lavori a scala urbana e territoriale di Luigi
Snozzi (il piano per la
città di Pordenone, di Parma, di S.Nicolò a Padova)
che permettono di cogliere alcune delle costanti progettuali del pensiero
urbanistico dell’autore e rilanciano il dibattito su alcune delle
"tematiche forti" che contraddistinguono tali esperienze e di
cui il progetto olandese si pone come ulteriore naturale sviluppo. La
differenziazione e l'approfondimento dei contributi presenti nel numero,
consentono così di cogliere la complessità del progetto
sia a scala architettonica che territoriale, le implicazioni progettuali
e culturali in esso presenti. Dulcis in fundo, chiude il numero una ballata
di Alessandro Fonti. La bustina di Minervini
di “Parametro” 248 ricorda la figura di Gino Valle, maestro
indiscusso di tante generazioni di architetti."
SPAZIO
ARCHITETTURA è' uscito
il numero di Settembre-Ottobre
Comunicazione
interattiva e condivisione interattiva dell’energia si favoriscono
e si alimentano reciprocamente, realizzando un nuovo tipo di società
il cui fabbisogno energetico può essere soddisfatto attraverso
un nuovo tipo di infrastruttura complessa, per la prima volta decentralizzata
per propria natura e autenticamente democratica nella forma (...) Il passaggio
al regime energetico dell’idrogeno e la creazione di network di
energia distribuita, anche sotto l’aspetto dell’emergenza
umanitaria, sono l’unico modo per risollevare dalla povertà
miliardi di persone.
dall'editoriale
Una Nuova realtà di
Diego Caramma
per
informazioni e abbonamenti: info@spazioarchitettura.ch
sito:www.spazioarchitettura.ch
E'
in libreria PARAMETRO 246/247 (luglio/ottobre
2003) - Storia della progettazione architettonica
A
cura di Mario Manieri Elia e Maria M. Segarra, "Parametro" 246/247
raccoglie i materiali prodotti nel Corso di Perfezionamento di Storia
della Progettazione Architettonica dell'Università degli Studi
di Roma Tre. Articolato in tre sezioni principali - saggi, progetti ed
elaborati degli studenti - il numero approfondisce attraverso i contributi
di studiosi invitati a tenere le conferenze al Corso una serie di tematiche
relative al progetto d'architettura e al suo sviluppo nel tempo
Diener
& Diener. DENTRO IL VOLUME
SESV
SPAZIO ESPOSITIVO DI SANTA VERDIANA
Piazza Ghiberti 27, Firenze
inaugurazione: martedì 28 ottobre alle ore
12.00
esposizione: dal 28 ottobre al 14 novembre 2003
apertura: dal lunedì al venerdì, ore
10.00-18.00
eventi correlati: martedì 6 novembre
alle ore 16.00: conferenza di Roger Diener
con la partecipazione di Adolfo Natalini
ingresso
libero
La mostra “Diener & Diener. DENTRO IL VOLUME”,
prima esposizione italiana delle opere dello studio di architettura basilese
Diener & Diener, propone uno sguardo su alcune opere recenti, tra
cui la Galleria Gmurzynska a Colonia, la Fondazione Rosengart a Lucerna,
l’Ambasciata Svizzera a Berlino, e il progetto di concorso per l’ampliamento
del “Kohlenwäsche” presso la miniera di carbone Zeche
Zollverein. Fulcro della mostra è il progetto per la Galleria Nazionale
d’Arte Moderna di Roma (GNAM), realizzato in occasione del concorso
internazionale vinto nel 2000 da Diener & Diener
SESV
piazza Ghiberti, 27 – FIRENZE
www.architettura.it/sesv
sesv@architettura.it
PREMIO
GIOVANI 2003 - ARCHITETTURA
da sabato 18 ottobre a sabato 8 novembre 2003
Accademia
di San Luca
conferenza
stampa di presentazione:
Giovedi' 16 Settembre ore
12.00
Interverranno Francesco Cellini e Giorgio Ciucci
Inaugurazione della mostra:
sabato 18 ottobre, ore 18.30, lungo la rampa di
Borromini a Palazzo Carpegna
“Premio
Architettura 2003”:L’Accademia Nazionale di San Luca, rinnovando
la sua originaria tradizione tesa a promuovere e a sostenere la formazione
dei giovani, ha ripristinato due anni fa un Premio acquisto annuale di
cinquemila euro, alternativamente dedicato alla Pittura, alla Scultura
e all’Architettura. Il Premio costituisce, nei propositi dell’Accademia,
un’apertura critica e attiva sulle problematiche dell’Arte
e dell’Architettura Contemporanea. Sulla base della documentazione
inviata, secondo le modalità contenute nel bando, la giuria composta
dai tre Accademici, Francesco Cellini, Danilo Guerri e Aimaro Oreglia
d’Isola, ha selezionato, tra i tanti presentatesi, venti architetti
e gruppi di architettura. Il nostro gruppo parteciperà alla mostra
con il progetto:European
6 inter-città, dinamiche architettoniche e nuove urbanità
(Mendriso)
RIALTOSATAMBROGIO
Via di S.Ambrogio 4 - Roma
tel. 3284531201 - 3383266636 (prenotazione obbligatoria)
Arturo,
collettivo di artisti (musicisti, attori, danzatori, cantanti) fa
spettacolo da lunedì 3 a domenica
9 novembre tutte le sere alle ore 21.00 (domenica pomeridiana
alle 17.00)
aperitivo+spettacolo
7,00 euro
Durante
la serata, tra cibo e vino, si alterneranno le storie, le canzoni, le
danze, le musiche di Arturo, che sempre gioca con l’arte muovendosi
tra innovazione e tradizione.
in
scena:
travirovesce (caterina inesi, federica santoro, maddalena scardi, simona
senzacqua) memoria zero (antonio acunzo, stefano acunzo, marco della rocca,
ettore scandale) luca venitucci, debora giannetti, enrica vatteroni, roberto
fega, ale sordi, iker,, filomarino, mike cooper, zar, lea barletti
sito
>>> www.rialtosantambrogio.org/calendario/11/01.html
MOMISDRUNK
(a cura di Giuliana Stella
)
5 novembre
2003, ore
19.00
RIALTOSATAMBROGIO
Via di S.Ambrogio 4 - Roma
In un percorso appositamente studiato
per gli spazi del RIALTOSANTAMBROGIO,
il network multimediale GLOBALGROOVE.IT
presenta ingrandimenti xerografici,stampe digitali, video, oltre
ad una selezione dei collages e dei testi battuti con la macchina da scrivere
che costituiscono il nucleo originario del suo primo libro cut'n'mix MOMISDRUNK
.Il percorso della mostra è un ulteriore processo di ri-scrittura
di tutto il progetto. La struttura narrativa del libro esplode nello spazio:
la selezioni delle immagini e delle parole presenti negli otto capitoli
vengono nuovamente assemblati in formati e su supporti diversi all?interno
un percorso di attraversamento emotivo, onirico, cinematico, al quale
si è voluta connettere una ideale colonna sonora.
Di MOMISDRUNK esiste anche una versione on-line www.momisdrunk.com,
un ipertesto lineare in cui ad ogni click del mouse corrisponde un virtuale
voltare pagina.
Il testo è spesso frazionato in più link e i singoli capitoli
(concatenati in successione) possono essere navigati sia linearmente che
in un percorso rizomatico<
Sonìcity>>>architetti
del suono:compositori del luogo
sito
www.moorroom.org
23-24
Ottobre_ convegno +presentazione del SonìcityLAB
...........25 Ottobre 2003_Suoni
e immagini per l'Ostiense
Sonìcity
è una proposta sperimentale che germina in un territorio di frontiera,
in cui sia possibile sviluppare tutte le relazioni esistenti fra suono,
arte visiva ed architettura, proiettandole all’interno di uno specifico
contesto urbano.Il progetto è contraddistinto dalla volontà
di evidenziare i rapporti fra discipline che possono apparire distanti
ma che, a nostro avviso, trovano punti di contatto e di scambio nel connubio
fra spazi fisici, sonori e visivi.prima edizione di Sonìcity,
si è infatti tenuta a Corviale nell’ottobre 2002,
con l’intento di trasmettere una nuova visione del luogo, non più
come “monolite di cemento” ma come spazio vivo e vitale. Il
territorio dell’Ostiense
verrà reinterpretato dai singoli artisti coinvolti utilizzando
qualsiasi mezzo espressivo che possa trasmettere il senso della progressiva
trasformazione alla quale esso è soggetto.
Sinopie
Urbane ..Franz
Prati ...schizzi e disegni
da Giovedi' 16 Ottobre a Domenica 26 Ottobre 2003
complesso
monumentale di San Michelotto, Via San Michelotto 3- Lucca-
BEYOND
MEDIA/OLTRE I MEDIA
7.
festival internazionale di architettura in video
INTIMACY
incontri
internazionali > 2-5 ottobre 2003
Firenze - Ospedale degli Innocenti, Salone Brunelleschiano
esposizioni
> 3-26 ottobre 2003
workshop > 7-26 ottobre 2003
La
manifestazione che si svolge da sette anni a Firenze è una delle
principali iniziative al mondo dedicate alle nuove tecnologie di comunicazione
in architettura.
BEYOND
MEDIA/OLTRE I MEDIA, festival internazionale di architettura in video,
è un evento annuale promosso dal Dipartimento di Tecnologie dell’Architettura
e Design “Pierluigi Spadolini” dell’Università
degli Studi di Firenze, curato da Marco Brizzi e organizzato da iMage.
Il festival accompagna dal 1997 lo sviluppo dei sistemi multimediali in
architettura, misurando la loro incidenza sulla produzione architettonica
contemporanea e promovendo la qualità e la ricerca nell’elaborazione
dei mezzi di comunicazione del progetto.
Il
programma del festival si esprime attraverso: selezione e presentazione
delle più recenti e valide realizzazioni in video e multimedia
prodotte internazionalmente; allestimento di ambientazioni interattive,
proiezione di film e di documenti televisivi; incontri con protagonisti
del dibattito internazionale, studiosi, progettisti; indagine sulla produzione
contemporanea e discussione delle teorie emergenti; studio di metodologie
progettuali basate sull’applicazione degli strumenti video e dei
sistemi digitali per l’architettura; esposizione internazionale
di progetti di architettura sviluppati in ambiente multimediale; workshop
di formazione su progettazione multimediale, produzione audiovisiva per
l’architettura, comunicazione del progetto.
iMage
arch'it
ODILE
DECQ: gli appuntamenti per l'autunno
romano
Roma
Micro-Macro
26 Settembre - 25 Ottobre
Macro
la
mostra presenterà gli esiti più recenti del lavoro compiuto
dallo studio ODBC
Progetti
25 Settembre - 17 Ottobre
Fondazione
Adriano Olivetti
un
ampia panoramica sui progetti utopici "per migliorare la vita dei
parigini" nati insieme agli studenti dell'Ecole Speciale d'Architecture
e della Columbia University di New York durante i corsi animati dalla
Decq stessa, le proposte per Bruxelles capitale dell'Ue e il rinnovamento
dell'autostrada fra Delft e Rotterdam
Virtuale
presenza
24
Settembre - 6 Ottobre
Acquario
Romano
Istallazione
presso l'Acquario Romano di Piazza Fanti sede della "casa dell'architettura"
Universita'
degli Studi di Firenze
Facolta' di Architettura
SESV,
SPAZIO ESPOSITIVO DI SANTA VERDIANA
Piazza Ghiberti, 27 Firenze
ON
AIR studio.eu
inaugurazione:
martedi' 16 settembre alle ore 12.00
in presenza degli autori e con la partecipazione di
Gianni
Pettena, Mose' Ricci e Pippo Ciorra
esposizione:
dal 16 al 26 settembre 2003
apertura: dal lunedi' al venerdi', ore 10.00-18.00
Il
16 settembre, alle ore 12.00, presso il SESV galleria dell'Universita'
di Firenze, si inaugurera' la mostra ON AIR di studio.eu. Fondato a Berlino
nel 2000 da tre giovani architetti italiani (Paola Cannavo', Maria Ippolita
Nicotera e Francesca Venier) studio.eu e' uno dei piu' attivi nodi nella
rete della giovane architettura europea
ENZIMI
festival internazionale di musica,
arte e spettacoli pop
11-20
settembre 2003
Roma, Esquilino
Piazza Vittorio,Stazione Termini, piazza dei
Cinquecento, Cappa Mazzoniana,
Acquario Roman
I luoghi scelti all’Esquilino per le installazioni sceniche e per
le esibizioni artistiche di Enzimi 2003 sono quelli della promiscuità
sociale, architettonica, urbanistica, edilizia tra passato e presente
in un percorso che legherà Piazza Vittorio a Piazza dei Cinquecento,
attraverso l’Acquario Romano, la Cappa Mazzoniana e risalendo via
Giolitti e la Stazione Termini.
Piazza Vittorio con i suoi portici e i giardini ospiterà il centro
del festival con proiezioni, performance, giochi, infopoint, ristori,
mediateca e il cinema con un allestimento fatto di grandi totem di luce,
come delle lanterne orientali.
I grandi torem luminosi e i segni visivi lungo i percorsi aiuteranno il
pubblico a muoversi e a riconoscere i luoghi e la presenza di Enzimi dentro
il quartiere. FESTIVAL
WEBSITE
nell'ambito
del festival:
Verde_acquario.
4 architetti per un luogo
11
settembre
- 6 ottobre 2003
Si inaugura giovedì 11 settembre alle ore 18 a Roma, nel giardino
dell'Acquario Romano (P.zza Fanti,47), sede della Casa dell'Architettura
(istituzione creata da Ordine degli architetti e Comune di Roma) "Verde_acquario",
l'iniziativa promossa dall'Ordine degli architetti di Roma a cura di Emanuele
Piccardo, nell'ambito del festival Enzimi,organizzato da Zone Attive.Sono
stati invitati quattro architetti romani tra i più interessanti
per le ricerche architettoniche svolte negli ultimi anni: altro_studio,
Mattia Darò, IaN +, t studio
CENTRI
URBANI E CAMPAGNA ROMANA IDEE DI ARCHITETTURA PER COSTRUIRE UN NUOVO PAESAGGIO
Quarto
seminario di progettazione architettonica e urbana> 6-26 Settembre
2003 Palazzo Doria Pamphilj,
Valmontone, Roma
Nella
sequenza dei paesaggi che si susseguono tra Roma, la campagna e i castelli
romani e la valle del Sacco, esistono molteplici declinazioni: da paesaggio
urbano a paesaggio produttivo, paesaggio di infrastrutture e paesaggio
agricolo, paesaggio antico e nuove forme insediative, luoghi di diletto,
ville nobiliari e ambiente naturale. Queste aree sono caratterizzate da
stratificazione storica che ha dato e tutt'ora dà forma ai luoghi
e che si manifesta in segni territoriali come pure in straordinarie architetture
di grande scala.Esigenze nuove di uso del territorio si sovrappongono
a trame antiche. La valle del Sacco, ambito di pertinenza del seminario,
da sempre si configura come un corridoio per gli itinerari tra Roma e
Napoli. Queste aree, però, oscillano tra la gravitazione verso
i centri maggiori e la costruzione di una loro autnomia. L'esperienza
di questo contesto e l'elaborazione di idee progettuali che si confrontino
con la sua complessa individualità rappresentano gli obbiettivi
formativi del seminario.
Segreteria
del seminario: Rita
Cuchel presso il dipartimento di CAVEA ore 10.00/13.00 fax 06.49918873
Coordinamento
ed informazioni: Emanuele
D'andrea 339.2986869
530 teams representing
51 nations answered the call.
^
up
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